Dopo il disastro tecnico-tattico di domenica contro il Torino ci aspettiamo una pronta risposta, sopratutto per vedere miglioramenti sul piano del gioco collettivo.
Arriva la Roma di Garcia, in crisi di risultati ma con un organico ed un gioco di primo livello e candidata a vincere lo scudetto.
La nostra formazione cambia sopratutto in difesa, ma il modulo rimane invariato: 4-3-1-2 con Viviano in porta, difesa a 4 con Perera terzino destro, centrali Zukanovic (scelta a sorpresa che risulta essere vincente) e Silvestre, esordio per Mesbah a sinistra.
Centrocampo a tre con Fernando davanti alla difesa, Barreto mezzala destra e Soriano mezzala sinistra, Correa trequartista dietro a Muriel ed Eder.
STRATEGIA ROMA
La Roma di mister Garcia gioca con un 4-3-3 molto offensivo: De Sanctis in porta, difesa a 4 con Florenzi terzino destro, centrali di difesa Manolas e De Rossi, Digne terzino sinistro. Centrocampista centrale Keita, mezzala destra Pjianic, mezzala sinistra Nainggolan. Esterno di sinistra Iago Falque, esterno di destra Salah, punta centrale Dzeko. La rosa ha grande qualità ed organizzazione di gioco.
Classico 4-3-3 in cui, in fase di possesso, il solo Keita rimane a protezione della difesa, mentre ben 7 uomini partecipano alla manovra offensiva con i terzini molto alti sulla linea del centrocampo. Gli attaccanti giocano stretti vicino a Dzeko per lasciare le fasce all’inserimento di terzini e mezzali, che lavorano sia in ampiezza che in profondità.
Gli esterni offensivi si cambiano spesso posizione per non dare riferimenti, il possesso palla è veloce, cercano spesso il cross viste le caratteristiche del centravanti.
I terzini cercano di sfondare in superiorità numerica sui nostri e spingono molto.
La Roma arriva a sfiorare il 65% di possesso palla in una gara giocata con personalità e con un gioco fluido e bello seppur a tratti poco concreto: si cercano spesso giocate troppo difficili. Questo porta la squadra a battere circa 20 corner e crossare 30 volte ma a trovare solo una volta la via della rete.
La fase di non possesso vede Pjianic uscire su Fernando, marcature preventive dei centrali difensivi che cercano di non prendere ripartenze, Keita staziona su Correa mentre gli esterni offensivi giallorossi seguono la spinta dei nostri terzini e sulla perdita del pallone cercano la riconquista immediata.
STRATEGIA SAMP
Attuiamo una tattica diversa rispetto a Torino almeno per i primi 15 minuti: proviamo a prendere la Roma “alta” alzando il baricentro e aumentando la pressione sul loro possesso.
Ma dopo un tiro di Correa e due occasioni della Roma ci abbassiamo su due linee di 4 molto strette e corte tra loro: 4-4-2 con Soriano largo a sinistra, Barreto largo a destra e Correa centrale con Fernando; Eder molto largo a sinistra per lavorare sugli spazi lasciati dalla spinta di Florenzi e Muriel centrale.
Ci difendiamo al limite dell’area e proviamo a ripartire.
Vista la pressione molto alta della Roma il nostro costruttore di gioco è praticamente Viviano. Spesso il nostro portiere, dotato di un piede fantastico, riesce con lanci di 40-50 metri a trovare i nostri attaccanti che partono in contropiede.
Questo è l’unico gioco che si può intravedere, a parte quello di allargare le mezzali sugli esterni per cercare superiorità numerica con i terzini.
Ancora assente una vera organizzazione offensiva. Migliora e tanto quella difensiva capace di giocare una partita incredibilmente attenta concentrata e dura dal punto di vista agonistico.
Ritmo molto alto ed intensità pazzesca, rispondiamo alla Roma colpo su colpo e sembra una partita inglese per velocità, impegno e intensità di gioco.
Al 29 minuto esce Silvestre ed entra Moisander, a sorpresa escluso ad inizio partita. Ma la linea difensiva questa sera lavora in maniera concentrata e decisa, compresi i nostri terzini che giocano una partita molto positiva.
Primo tempo che si chiude con un possesso palla 55 % Roma e 45% Sampdoria, ma che ci vede protagonisti in campo per determinazione e voglia. La Roma ci prova, ma solo con dei tiri da fuori che impegnano Viviano e non lo riescono a superare.
Iniziamo il secondo tempo subito con elmetto in testa e sciabola sguainata.
In ogni contrasto siamo vincitori, c’è voglia e ci difendiamo in maniera ordinata.
E al 4 minuto arriva il goal di Eder su punizione: schema con Soriano che spinge via l’uomo che dovrebbe uscire dalla barriera per andare incontro al tiratore per liberare lo spazio del tiro micidiale di Eder: gran goal ed 1 a 0!
La Roma attacca a testa bassa e si riversa tutta nella nostra metà campo, ma il suo possesso palla non riesce a trovare i varchi giusti: creiamo una densità incredibile dentro e davanti alla nostra area.
Dopo un miracolo di Viviano su punizione di Pjanic deviata, Garcia sostituisce Iago Falque con Gervinho mentre noi Correa con Ivan. Soriano si sposta trequartista, Ivan mezzala destra e Barreto mezzala sinistra.
Dopo un’altra super parata di Viviano arriva il goal della Roma al 23 minuto: Moisander respinge corto un cross dentro l’area di rigore, Pereyra non stringe la marcatura verso Pjianic che rimane libero, il romanista riceve palla e serve uno splendido assist per Salah che segna: 1 a 1
Rispondiamo subito con carattere con due occasioni: Fernando da fuori e Muriel.
Miracolo di Viviano su un tiro a giro di Salah ma cominciamo ad essere stanchi e con un baricentro molto basso che fa aumentare la carica offensiva a testa bassa della Roma che attacca coprendo tutte le zone del campo da destra a sinistra.
Ma non molliamo nulla: abbiamo grande motivazione, carattere e concentrazione rispondiamo colpo su colpo, grazie anche alla spinta della Sud.
Al 32 minuto entra Cassano, ancora in difficoltà fisica, ed esce Muriel.
Il barese entra come punta centrale e gioca una buona partita ma non gli si può chiedere il sacrificio in fase di non possesso che mette Eder.
Al 39 minuto l’apoteosi, parte un contropiede su una rimessa laterale difensiva, combinazione a sinistra tra Cassano e Soriano che spaccano la difesa della Roma, viene servito Eder sull’esterno di destra e sul tiro Manolas se la butta in porta! INCREDIBILE… 2 A 1!!!
La Roma cambia subito Iturbe con Salah e Ucan per Nainggolan ma non cambiano le sorti della gara…
Ci hanno dominato, addirittura finiamo con un 37% possesso palla contro i loro 63%, ma grazie al nostro Viviano, alla loro imprecisione e sopratutto al nostro cuore battagliero, la nostra determinazione ed un pò di fortuna portiamo a casa tre punti fondamentali.
Ora dopo lo schema di Viviano spero che, vista la qualità della rosa, si possa pensare a giocare meglio e più organizzati.
Oggi ho visto grandi miglioramenti difensivi per quanto riguarda i movimenti e la concentrazione, dobbiamo migliorare in fase di possesso, la qualità c’è.. ora Walter tocca a te!
2 commenti
La differenza che salta all occhio immediata, rispetto alla gara col Toro e’ la feroce applicazione dei singoli, nei movimenti e nei duelli uno vs uno, in questo i ragazzi sono stati eccezionali e coinvolgenti. Stavolta difendersi molto bassi non e’ stata una scelta, ma una necessita’ vista la grande organizzazione e la forza tecnica della Roma, a tratti impressionante. Il gioco latita, ma la compattezza del gruppo e la buona qualita’ della rosa lasciano la speranza che Z e il suo staff trovino una via. Carlo, vista la difficolta’ in quella fase che viene chiamata transizione offensiva, come vedresti un inversione di ruoli tra Barreto e Fernando? Aggiungerebbe qualita’ in uscita e nel servire l uomo tra le linee e le punte o sarebbe un azzardo togliendo protezione ai centrali?
credo che per l gioco o comuque per l’idea di zenga per la transizione positiva si affidi sopratutto ai giocatori dinamici,quindi meglio barreto di fernando che rimane comunque un bel mediano in costruzione