Partita difficile e di estrema importanza ieri a Marassi. In palio punti pesanti per la salvezza.
Vincendo la Sampdoria sarebbe salva con circa 2 mesi di anticipo sul finale di campionato.
Arriva un Livorno in buone condizioni e capace, dall’arrivo dell’ex Mimmo Di Carlo, di recuperare punti, forma e gioco e di rimettere in discussione una retrocessione che ormai sembrava inevitabile.
Una curiosità: la Sampdoria aveva giocato l’ultima partita contro il Torino che gioca con il 3-5-2 come il Livorno (anche se il Torino una punta la tiene esterna), mentre i toscani avevano affrontato il Napoli che si schiera con un 4-2-3-1 come blucerchiati. Quindi lavoro settimanale “semplificato” per i mister delle due squadre per quanto riguarda la fase di non possesso e la fase di pressing collettivo.
Il Livorno si presenta con il 3-5-2. Bardi in porta, difesa a tre con Ceccherini, Emerson centrale e Castellini. Centrocampo a 5 con Mbaye a destra, Benassi, Biagianti davanti alla difesa, Greco e Mesbah a sinistra, davanti Paulinho dietro a Belfodil.
Sampdoria con il consueto 4-2-3-1 con Da Costa in porta, De Silvestri a destra, Mustafi e Gastaldello centrali e Regini a sinistra. Centrali il duo Obiang e Palombo. Eder dietro Okaka, Gabbiadini a destra e Soriano a sinistra.
Samp alla ricerca del possesso palla e di un gioco propositivo con gli esterni d’attacco a piedi invertiti per lavorare sui tagli centrali. Anche se con una difesa a tre come quella del Livorno partono più larghi del solito, per cercare l’ampiezza e per cercare di aprire la difesa amaranto per gli inserimenti centrali di Eder.
Il Livorno gioca in maniera ordinata e precisa. E’ nettamente migliorato rispetto all’andata, e si presenta con una motivazione altissima. Il centrocampo è dinamico, veloce e rapido nel pressare i nostri due centrocampisti in fase di non possesso, ma anche nel lavorare sulle fasce con gli esterni Mbaye e Mesbah in fase di possesso.
Attaccano in 6 con Biagianti che si ferma davanti alla difesa in protezione, mentre gli esterni attaccano tutti e due: l’opposto in non possesso palla taglia sempre verso il centro.
Sono molto veloci nel muovere palla e nel cercare di cambiare gioco nella maniera più rapida possibile, da una fascia all’altra, per creare l’effetto sorpresa sulla nostra difesa.
Noi rispondiamo pressando alto e tenendo gli esterni stretti in fase di non possesso. Eder gioca su Biagianti, ma spesso siamo troppo lenti nell’uscire e nel “scivolare”, e il Livorno riesce spesso a creare una superiorità numerica nella zona offensiva.
I nostri esterni alti faticano a dare il raddoppio ai nostri terzini. Devono spesso allargarsi i centrocampisti centrali, che fisicamente non hanno il passo e la forza per tenere la velocità dei giocatori del Livorno.
Noi, quando ripartiamo, riusciamo a sfruttare la superiorità numerica sulle fasce.
La partita è intensa, veloce con molti capovolgimenti di fronte ed occasioni. La Sampdoria è più pericolosa con i consueti e sempre incisivi calci piazzati.
Il Livorno è più pericoloso in ripartenza.
I granata hanno superiorità numerica in mezzo al campo e Paulinho gioca tra i nostri due centrali di centrocampo. Greco va in pressione su Obiang e Benassi su Palombo.
Al 10′ minuto c’è il preludio al goal del Livorno. Belfodil si allarga a destra, dove Regini gli lascia troppo spazio di giocata. Palla sul taglio centrale di Paulinho dietro Mustafi, ingenuo a concedergli quel metro che il bomber sfrutta colpendo la traversa.
Al 19′ minuto arriva il goal del Livorno: grande azione di Belfodil che si allarga sulla sinistra, portando a spasso De Silvestri. Palla sul taglio centrale tra De Silvestri e Mustafi di Mesbah che tira forte sul palo di Da Costa. Il portiere respinge sulla traversa, arriva Mbaye che segna con un taglio dall’esterno al centro dell’area dove Regini non copre né difende.
Vantaggio meritato: il Livorno si muove meglio a centrocampo. Sono più in palla mentalmente e fisicamente. Noi proviamo a rispondere ma riusciamo solo su calcio piazzato ad essere pericolosi.
Al 27′ minuto il Livorno va sul 2 a 0 con una percussione di Greco. Obiang è molle nel contrasto e nella marcatura. Cross per Biagianti che smorza il pallone al centro dell’area dove Mbaye, sempre con un taglio dall’esterno al centro, riesce a segnare riuscendo per la seconda volta a superare la marcatura blanda di Regini.
Sinisa prova a cambiare le carte prima invertendo Eder e Soriano per provare a bloccare gli esterni del Livorno. E al 35′ minuto il mister prepara i cambi del secondo tempo, passando ad un 4-3-3 con Soriano a centrocampo.
Finisce uno splendido primo tempo giocato ad un ottima intensità da tutte e due le squadre. Un Livorno più preciso e dinamico ha avuto la meglio sul nostro centrocampo e sui nostri 2 esterni difensivi.
SECONDO TEMPO
Nel secondo tempo il mister, oltre a caricare la squadra, cambia alcuni uomini e la tattica di gioco.
Bocciato Berardi che si è scaldato durante il primo tempo, entra Fornasier per l’infortunato De Silvestri e sopratutto Kristicic per uno spaesato Obiang, che non ha di nuovo convinto.
Confermato il modulo 4-3-3, invertiamo gli esterni di attacco: Eder va a destra, Okaka centrale e Gabbiadini a sinistra. Centrocampo con Palombo centrale, Kristicic mezzo sinistro e Soriano mezzo destro.
Soriano si sveglia dopo un primo tempo in cui non ha inciso.
I nostri esterni giocano larghi per tenere gli esterni del Livorno bassi ed in fase di non possesso andiamo a creare un 4-5-1.
Il Livorno prova a chiudersi per ripartire in contropiede e tiene Paulinho in pressione su Palombo. Ma in 7 minuti pareggiamo.
Primo goal al terzo minuto con Kristicic che recupera palla con forza a centrocampo, imbucata per il taglio centrale di Soriano che invece di chiudere il triangolo tira in porta. Bardi respinge, Kristicic determinato non ferma la corsa e chiude in rete la respinta del portiere.
Al 7′ minuto arriva il pareggio: su un cross da destra, Okaka si allarga sul secondo palo facendo la sponda verso il centro dell’area. Ceccherini goffamente respinge verso la porta e spiazza bardi… MIRACOLOSO 2 A 2.
Al 15′ minuto il Livorno prova a tenersi il pari chiudendosi con un 4-4-2. Difesa con Mbaye, Coda, entrato al posto di Ceccherini, Emerson E Castellini, centrocampo con Benassi, Biagianti e Greco centrali e Mesbah a destra.
Ma ora la Samp pressa in maniera più decisa il centrocampo con Soriano e Kristicic ha acquisto rapidità e velocità sia nel fermare le ripartenze del Livorno sia nell’impostare. Siamo più determinati e concentrati: ennesimo lavoro da mental coach del nostro mister in grado di ribaltare lo spirito della squadra.
In attacco i nostri tre tenori sono irresistibili, sono sempre in movimento e riescono ogni volta ad impensierire la difesa del Livorno. Ed al 23′ minuto arriva il goal del vantaggio con il nostro Weah Okaka che dal limite dell’area lascia partire un potente tiro che deviato da Coda spiazza Bardi per il 3 a 2.
Al 25′ minuto anche il Livorno passa la 4-3-3 con Emeghara per Biagianti.
Ma abbiamo in mano la partita ed al 30 minuto un assist al bacio di Okaka serve l’ennesimo taglio dall’esterno verso il centro di Gabbiadini che riceve sulla corsa e segna il 4-2.
Un’apoteosi e la partita in pratica finisce qui. Da registrare l’inserimento di Lopez a 15 minuti dalla fine per l’ovazione di Okaka, autentico protagonista del secondo tempo.
Questo staff sta lavorando in maniera egregia anche sui propri errori iniziali e su quelli delle partite passate. Sono vivi, seri e preparano le gare in maniera dettagliata: in 15 partite hanno costruito 25 punti un record.
Nuova metodologia, è un calcio che piace, propositivo anche se la posizione di classifica poteva suggerire altro ad allenatori di vecchio stampo, Ma non ai nostri, fautori di un calcio nuovo, come in tanti paesi europei, dove il lavoro sulla mente è al centro del quotidiano, dove si prova a dare autostima e personalità con il gioco e con proposte motivanti e stimolanti.
CHAPEU ma ora per arrivare alla perfezione cambiamo il gilet del mister con i colori al contrario grazie…