In settimana il nostro amato lider maximo Sinisa aveva promesso di stupire.
Ho seguito gli allenamenti del pre-partita con la Lazio, importante per la lotta al terzo posto. Si poteva già intravedere, grazie al lavoro tattico-tecnico, chi avrebbe preso parte alla gara da titolare da lunedi sera.
Cambio di modulo ed interpreti, anche a causa della cessione di Gabbiadini.
Riproponiamo il 4-3-1-2 con Viviano al posto di Romero in porta, difesa a 4 con Cacciatore terzino destro al posto di De Silvestri, Regini terzino sinistro e centrali Gastaldello e Romagnoli; Palombo davanti alla difesa, Rizzo mezzala destra, Obiang mezzala sinistra, Soriano trequartista dietro Okaka ed Eder.
La nostra fase di possesso prevede la solita partenza da dietro: terzini molto alti, rotazione dei tre centrocampisti nella posizione centrale per iniziare il gioco e cercare immediatamente il movimento di Soriano tra le linee o la profondità dettata dalle nostre due punte che si dividono il fronte d’attacco.
I terzini salgono uno alla volta, mentre le mezzali appoggiano l’azione offensiva con inserimenti continui.
La fase di non possesso prevede l’allargamento delle mezzali in raddoppio al terzino e Soriano che si inserisce centralmente in un 4-4-2. I centrali di difesa sono in marcatura preventiva su Djordevic, punta centrale laziale.
La Lazio si presenta con un 4-3-3 classico: Marchetti in porta, difesa a 4 con Basta terzino destro, De Vrij e Cana centrali, Radu terzino sinistro; Biglia davanti alla difesa, Parolo mezzala destra e Lulic mezzala sinistra. Attacco a tre con Felipe Anderson sulla destra, Djordevic centrale e Mauri a sinistra.
Colpisce la posizione molto offensiva di Basta: ad inizio azione prende la posizione di un esterno di centrocampo che spinge molto per ricercare superiorità numerica con Anderson. Le punte esterne si muovono molto dentro il campo per lasciare le corsie alla spinta dei terzini mentre le mezzali appoggiano l’azione. Dietro Biglia protegge la difesa con i due centrali.
La Lazio sviluppa un gioco manovrato e veloce: buon possesso palla, ricerca di ampiezza e tagli centrali dei centrocampisti, Mauri si muove anche da trequartista.
In fase di non possesso la Lazio ci attacca molto alta con tre attaccanti: Mauri su Palombo, Anderson e Djordevic sui due centrali, Parolo su Obiang e Biglia su Soriano.
Siamo spesso costretti al rilancio: in fase difensiva il loro 4-3-3 diventa un 4-5-1 con Anderson che rientra largo, Mauri centrale e si allarga Lulic.
La Lazio si chiude bene: scivolano in maniera precisa facendo un ottimo pressing, intenso ed efficace: non riusciamo a giocare.
La partita inizia con uno schema su calcio d’inizio: tutti e 10 i giocatori sulla linea del centrocampo, si stacca un centrocampista su un tocco dietro dei due attaccanti in battuta che rilancia centrale su Soriano e l’inserimento delle punte, con tutti i giocatori che attaccano la profondita’.
La prima mezzora la partita è equilibrata ma la Lazio dimostra più qualità offensiva e più determinazione nel voler segnare.
Patiamo il gioco sulle fasce dove Cacciatore e Regini vengono surclassati dai diretti avversari, con Andersson sopratutto che sembra inarrestabile.
Regini mi ha ricordato la finale dell’europeo under 21 contro la Spagna quando venne tritato dalla velocità di Tello: è evidente che contro avversari con più “gamba”e tecnicamente rapidi Regini va in grossa difficoltà.
Commettiamo molti errori in fase di trasmissione palla e di palleggio, in virtù del pressing asfissiante laziale.
Nonostante la difficoltà teniamo il campo, al 24 minuto Okaka si divora anche un goal su una ripartenza di Eder. Nell’occasione Stefano è impacciato e non riesce a segnare.
Abbiamo un numero 9 un po’ atipico: grande lavoro, grandi prestazioni ma solo 3 goal all’attivo. E questo incomincia a pesare sui risultati della squadra. E in più Okaka è in un periodo di appannamento.
Lazio pericolosa sui calci piazzati. Noi proviamo a respingerli tenendo tre giocatori a metà campo, in modo da non far scendere tutti i saltatori sui corner. Marchiamo con un uomo sul palo, uno a centro area e 5 a uomo.
Tattica giusta e ne beneficiamo.
Al 30′ Pioli inverte gli attaccanti esterni: Mauri va a destra e Anderson a sinistra.
Al 34′ su uno splendido taglio centrale di Soriano per Eder l’arbitro fischia un fuorigioco inesistente, negandoci un possibile goal con il nostro attaccante a tu per tu con Marchetti…
E dopo 3 minuti veniamo puniti dal primo goal laziale: grande azione di Anderson che soffia il pallone in maniera imbarazzante a Cacciatore sulla sinistra, si invola sulla fascia inseguito da Gastaldello che lo affronta in maniera molle a causa dell’ammonizione già presa. La punta laziale lo salta facile e crossa sul taglio da destra verso sinistra centrale di Parolo che indisturbato segna.
Subiamo il colpo ed al 41′ la Lazio segna il secondo goal su una stoccata da fuori area del talento laziale Anderson (su cui forse c’è un fuorigioco sulla traiettoria del tiro).
Mazzata tremenda: finiamo il primo tempo con un intervento assassino di Cana che prende solo il giallo.
Cambio tattico a fine primo tempo: torniamo al 4-3-3 con l’ingresso del redivivo Wszolek, mai impiegato quest’anno, al posto di Rizzo. Il polacco si posiziona nel tridente a destra con Eder a sinistra ed Okaka centrale. Soriano mezzala destra ed Obiang mezzala sinistra con Palombo centrale, che si stacca su Biglia in pressione.
A fine primo tempo la Lazio toglie il macellaio Cana per Cavanda che si sposta terzino sinistro, mentre Radu gioca centrale. Dopo 5 minuti esce Lulic per Onazi.
Noi non ci siamo con la testa, siamo poco determinati egiochiamo con paura e rassegnazione, anche se al 58′ ad Okaka viene negato un rigore solare.
Al 67′ subiamo la terza rete: Romagnoli parte palla al piede, la perde a centrocampo. Ripartenza letale di Anderson che salta Obiang (che non lo stende), Palombo lo guarda e si fa scartare in maniera imbarazzante, cross rasoterra sul secondo palo dove Cacciatore perde di vista Djordevic che segna indisturbato: 3 a 0 e fine dei giochi.
Bergessio entra per Obiang per il 4-4-2 finale, Soriano centrale, Eder e Wszolek esterni di centrocampo. La partita termina qui.
Ho scritto degli episodi arbitrali per dovere di cronaca ma non credo abbiano inciso sulla più brutta prestazione stagionale della nostra squadra.
Il nostro Lider maximo dice che non c’era la testa, eravamo vuoti e forse deconcentrati dalle voci di mercato…
Tutto giusto. Ma ragazzi, eravamo terzi con un cammino esaltate e una sconfitta in 16 partite: se non si hanno motivazioni con questa classifica, questo staff tecnico e questo campionato trovo difficoltà a pensare a qualcosa di meglio…
5 commenti
L’errore che fanno in molti è parlare della assenza di Gabbiadini che comunque non avrebbe potuto giocare causa squalifica….
La Lazio ha una rosa che dopo Juve e Roma è la più forte a parer mio….
poi ci sta la partita sbagliata e la mancanza di un leader in campo…..
però è solo la seconda sconfitta del campionato e molti non se la ricordano……
C e’ poco da dire, partita talmente negativa a livello di singoli che e’ impossibile fare valutazioni su aspetti tattici e condizione fisica generale della squadra, non resta che aspettare la partita di domenica contro l Empoli ( squadra organizzata e molto dinamica ) per avere qualche risposta. In attesa che il mercato porti l attaccante che chiede Sinisa. Si parla di Muriel ed Eto’o, due profili molto diversi, due nomi che accendono la fantasia, Muriel una scommessa solo dal punto di vista fisico, tecnicamente e’ fortissimo, Eto’o basta il nome, ma ha 34 anni, non c’ e’ prospettiva, e tatticamente come si collocherebbero? A Carlo la risposta!
Io spero solo che i prossimi gol li faccia Okaka. E ‘ la nostra plusvalenza della prossima estate, già circola il commento che “un attaccante anche se lavora moltissimo per la squadra deve garantire comunque qualche goal”, non vorrei che le sue azioni andassero ora al ribasso.
Sono d accordo, Okaka ha dimostrato di saperci fare anche vicino alla porta (vedi i gol con Milan e Verona), il problema sara’ ” portarlo” con il gioco di squadra a giocare in area di rigore e quindi utilizzarlo molto meno a trenta metri dalla rete per alzare il baricentro del gioco, modifica non facile, ne rapida da attuare.
d’accordo con tutti voi amici…il numero 9 per antonomasia nel calcio deve fare goal…eto o ne ha sempre fatti…okaka mai in doppia cifra!!!