Domenica riceviamo una Lazio reduce dalla sconfitta del derby ma protagonista di un ottimo inizio di campionato che l’ha proiettata nei primi posti della classifica.
Sistema di gioco Samp: 4-3-1-2 con Puggioni in porta, difesa a 4 con Pereyra, terzino destro, Silvestre e Skrinar centrali, Regini terzino sinistro. Centrocampo a 3 con Torreira centrale davanti alla difesa, Barreto mezzala destra e Linetty mezzala sinistra, confermato Fernandes trequartista. Attaccanti Quagliarella e Muriel.
In fase di possesso continuiamo con i principi e le idee di gioco che il mister ha portato avanti partita dopo partita.
Nonostante l’atteggiamento difensivo in non possesso della Lazio (4-4-1-1 con riferimenti ben precisi) proviamo come sempre la costruzione dal basso, con i due centrali difensivi che si aprono per far spazio centralmente all’inserimento del nostro mediano e cercando di tagliare fuori dal pressing la punta centrale. Torreira viene marcato ad uomo da Milinkovic: difficilmente infatti riusciamo a trovarlo libero per impostare lungo le vie centrali, una zona che cerchiamo con particolare insistenza, in virtù della presenza sull’asse centrale del campo del trequartista e delle due punte.
Ben 15 volte proviamo ad attaccare centralmente – nonostante le difficoltà incontrate – contro le 8 volte in cui proviamo ad attaccare sugli esterni.
Cerchiamo poco l’ampiezza, la troviamo solo con i nostri terzini, impegnati a marcare gli esterni offensivi della Lazio.
Le mezzali e Torreira riescono ad incidere poco nella fase di possesso: per la prima volta in questa stagione le due mezzali non sono i giocatori con piu’ km percorsi della squadra. La Lazio è molto corta ed aggressiva e riesce a bloccare le loro iniziative, complice anche i numerosi errori in fase di possesso che commettiamo: sono ben 42 le palle perse…
Fernandes prova a prendere le spalle dei due centrocampisti centrali.
I due attaccanti li troviamo stretti e vicini tra loro per combinazioni centrali con l’aiuto del trequartista, ma la Lazio concede pochi spazi per sviluppare il nostro gioco per vie centrali.
In fase di non possesso partiamo in grande pressione dalla loro costruzione bassa.
Gli attaccanti centrali si alzano sui difensori centrali, le mezzali giocano a metà tra le mezzali ed il terzino, mentre Fernades gioca su Biglia. La linea a 4 difensiva è alta a centrocampo e stretta, corta con il resto della squadra.
La Lazio gioca meno del Torino della scorsa settimana, ricorre spesso al lancio lungo (ben 28 volte) e ricerca subito la verticalizzazione su Immobile e le due punte esterne.
Quando provano a giocare, Fernandes va stabile su Biglia. La nostra mezzala in zona palla si alza sul terzino ed il nostro terzino si alza sull’attaccante esterno: creiamo grande densità di uomini in zona palla rischiando molto sui cambio campo.
Gli scivolamenti sono meno veloci e fatti con tempi non sempre giusti, tanto che riusciamo a concedere la giocata della “palla avanti, palla indietro e cambio gioco” alla Lazio che la sfrutta molto bene.
Sul cambio gioco arriviamo a fatica a coprire il campo con la mezzala che scivola per dare il raddoppio al terzino. La Lazio è molto veloce e ha dei giocatori bravi nell’uno contro uno.
La Lazio di mister Inzaghi risponde con un 4-3-3 in possesso palla con: Marchetti in porta, difesa a 4 con Basta terzino destro, Wallace e De Vrij centrali, Radu terzino sinistro. Centrocampo a 3 con Biglia davanti alla difesa, mezzala destra Parolo e mezzala sinistra Milinkovic, Lulic a sinistra e Andersson a destra dietro alla punta Immobile.
A sorpresa: fuori Keita, scelta effettuata per dare equilibrio alla squadra con Lulic che difensivamente offre più garanzie in copertura e permette di avere maggior spinta e libertà offensiva a Milinkovic e Andersson.
La fase di possesso della Lazio cambia in base al nostro gioco ed ai nostri principi. E con questo rendo merito a Giampaolo capace di creare un gioco temuto dagli avversari di turno.
La Lazio gioca sulle nostre debolezze, cercando di frenare ed ostacolare il nostro possesso.
In possesso si schiera con un 4-3-3.
Milinkovic e Parolo giocano molto a ridosso di Immobile, per sfruttare gli inserimenti per vie centrali sui lanci lunghi e sulle seconde palle. Si muovono anche in ampiezza per cercare la superiorità numerica.
Milinkovic ha grande libertà di movimento e svaria molto con grande capacità di inserimento tra le linee.
Quando giocano palla a terra cercano di sfruttare il fraseggio corto, un possesso palla organizzato per catene di gioco sugli esterni, con terzino mezzala ed esterno offensivo.
Centralmente si affidano ai movimenti sulla profondità di Immobile, molto bravo a sfruttare la propria velocità ma spesso preso in fuorigioco dall’ottimo lavoro della nostra linea difensiva.
A sinistra Lulic e Milinkovic si scambiano anche posizione, attaccano con molti giocatori occupando tutto l’arco offensivo.
Cercano di sfruttare molto il cambio gioco cercando l’ampiezza con gli esterni offensivi che giocano molto larghi. Appena ricevono palla, complice la nostra difficoltà nello scivolare da un lato all’altro del campo, si ritrovano campo aperto in avanti per puntare la nostra linea difensiva.
Baricentro basso e grande attenzione nella riconquista del possesso e verticalizzazione immediata: ben 11 le ripartenze da recupero palla.
In fase di non possesso la Lazio vince la partita.
Si schiera con 4-2-3-1 molto corto e stretto tra le linee con grande organizzazione e grande attenzione nei riferimenti da marcare.
Sulla nostra costruzione gli esterni offensivi vanno sui nostri terzini ma li aggrediscono quando sono alti. Immobile sui centrali difensivi cerca di indirizzare il pressing verso Skrinar. Parolo e Biglia sono contrapposti alle nostre mezzali quando giocano centrali. Se le mezzali si allargano se ne occupano i terzini. Milinkovic a uomo su Torreira.
Nello sviluppo centrale le due linee laziali, essendo molto corte, riescono a controllare bene il nostro trequartista. Quando il pallone scivola sugli esterni il centrocampista opposto al lato palla scivola centrale davanti alla difesa e marca il nostro trequartista.
A centrocampo la Lazio attua un buon pressing: ben 37 le palle recuperate, ricorre spesso al fallo tattico per non farci ripartire e per fermare il nostro ritmo di gioco.
Partita di grande intensità, buon ritmo e velocità. Lo sviluppo del gioco è spesso interrotto da errori tecnici dovuti al pressing avversario.
Giochiamo prevalentemente nella metà campo degli avversari, con la Lazio che ferma il baricentro davanti al limite dell’area alzandosi veloce sulle riconquiste e nelle ripartenze.
All”8′ minuto di gioco, da un calcio d’angolo, notiamo che la Lazio viene in avanti con 9 uomini, di cui uno in battuta. Ne rimane uno solo a difendere, in marcatura uno contro uno con Muriel, con Marchetti molto alto fuori dall’area di rigore: grande coraggio.
Sul pallone recuperato da Puggioni rilancio immediato e stop fenomenale da 60 metri al volo di Muriel che punta il difensore ma viene fermato.
Soffriamo le ripartenze della Lazio ed il suo gioco sugli esterni, non riusciamo a sviluppare in maniera fluida il nostro.
Il possesso palla è nelle nostre mani con percentuali molto elevate, 61% totale di cui il 53% nella nostra metà campo: sbagliamo spesso l’ultimo passaggio e patiamo la giornata no delle due punte e di Fernandes, complice il grande atteggiamento e la grande concentrazione della difesa laziale.
Come crea le occasioni la Lazio?
Per ben due volte prima dei goal palla avanti, palla indietro tra Immobile ed i centrocampisti e cambio gioco verso destra per Andersson che parte puntando Regini.
Per due volte riusciamo a resistere, ma dopo un contropiede della Lazio su una nostra palla persa prendiamo il primo goal sul finire del primo tempo.
Al 38′ minuto la Lazio effettua un cambio gioco sulla destra, dove Anderson salta con un bellissimo numero tecnico Linetty che sbaglia la postura difensiva. Il brasiliano crossa per Milinkovic (atteggiamento a zona anche dentro l’area di rigore su un cross da fondo campo) che in inserimento sovrasta Silvestre e Pereyra: 0-1.
Al 43 minuto Immobile si libera da un calcio d’angolo e calcia a botta sicura, miracolo di Puggioni.
Un minuto dopo la Lazio segna il secondo goal.
Anderson ancora una volta viene imbeccato da un cambio campo indisturbato con Regini troppo lento ad accorciare e Linetty in ritardo sul raddoppio. Felipe serve l’inserimento centrale di Parolo non seguito da nessuno (in teoria Torreira o Skrinar dovevano prenderlo) e il laziale segna in scivolata il 2-0.
Doccia fredda, veniamo puniti oltre i nostri demeriti…
Nel secondo tempo il mister toglie subito Fernandes e inserisce Praet per incidere maggiormente in fase offensiva. Ma i primi dieci minuti sono la fotocopia dell’andamento della partita nel primo tempo.
La Lazio sostituisce Marchetti con Strakosha.
Dopo un’altra occasione per Anderson che parte uno contro uno contro Regini, al 10′ minuto cambio coraggioso del nostro mister: fuori Barreto e dentro Shick, che si posiziona trequartista mentre Praet si sposta mezzala destra.
Non riusciamo comunque a sviluppare il nostro gioco, le due linee della Lazio lavorano bene e non ci concedono nulla. E dopo l’ingresso di Keita per Biglia, con Keita che gioca esterno di sinistra e Lulic che si sposta a centrocampo, il giocatore subentrato crea superiorità numerica e serve Immobile che solo davanti a Puggioni sbaglia.
Al 27′ minuto ci prova Quagliarella su un calcio di punizione dal limite, la palla passa sotto la barriera, ma il portiere para.
Negli ultimi 15 minuti la Lazio si ridisegna con un 4-1-4-1 molto difensivo mentre il mister ci prova con Djuricic per Linetty: in campo ben due trequartisti due punte ed una seconda punta.
Dopo due tiri da fuori di Torreira e Quagliarella, al 43′ minuto il nostro coraggio e la nostra determinazione vengono premiate dal gran goal di Schick da fuori area! Ma la partita finisce sul risultato di 1-2.
Perdiamo dopo la nostra serie positiva di 5 partite..
Usciamo dal campo a testa alta, dopo aver combattuto e lottato.
La Lazio si dimostra grande squadra con una buona organizzazione difensiva, noi paghiamo la poca qualità offensiva.
Gli avversari incominciano a studiarci ed a conoscerci, forse nelle feste natalizie il mister potrebbe valutare di trovare una seconda via al sistema di gioco utilizzato, magari adattando qualche trequartista ad esterno. Ora dovrebbe rientrare Carbonero che può giocare in quella posizione.
Quando troviamo squadre cosi corte e strette diventa difficile trovare vie centrali e combinazioni tra le nostre punte ed il trequartista. Sarebbe corretto provare ad aprire ed allungare la linea difensiva magari in ampiezza…
Ma forse proprio in virtù della rosa a sua disposizione il mister valuta negativamente l’idea di un altro modulo.
3 commenti
Come sempre un analisi perfetta. Siamo messi in campo molto bene ma siamo fragili sulle corsie laterali. Se incontriamo giocatori veloci con qualità tecniche e Barreto e Linetty sono in giornata anche parzialmente disattenta siamo nei guai. Ci vorrebbero du laterali bassi velocissimi.
Se avessimo anche 2 laterali veloci lotteremo per qualcosa ma siamo la Samp che a giugno si venderà Muriel e Torreira per fare cassa ed acquistare altri giocatori. Magari il prox anno saremo carenti in attacco e non sulle fasce perché ripeto non siamo costruiti per arrivare a qualcosa di importante come può essere una coppa Italia ormai i trofei anche considerati minori li prendono le grandi squadre noi siamo solo comprimari infatti mediaset premium ci chiama la Doria quindi…..
Inutile mettere in campo due trequartisti due punte ed una seconda punta, se 3 su 5 son messi fuori ruolo!
Un allenatore che ha un solo modulo, soprattutto durante la partita, per me è un limite che non lo farà mai essere grande; certo rispetto alla confusione dell’anno scorso pare un maestro, e forse per le nostre ambizioni va bene così, ma alla lunga poi comunque diventi prevedibile e non avere un piano B può essere un handicap non da poco!