Dopo la grande ed importante vittoria nell’ultima partita contro l’Atalanta affrontiamo la sorpresa Sassuolo. Sorpresa che per gli addetti ai lavori invece è solo una conferma delle capacità di mister De Zerbi.
Vediamo il quarto miglior attacco del campionato contro una delle migliori difese d’europa e la migliore difesa del campionato.
Un dato che non solo conferma l’ottimo lavoro di mister Giampaolo ma che mette in risalto una grande crescita costante di Murru, Andersen e Berezsinsky a cui si va ad aggiungere il lavoro difensivo di Ekdal, la conferma Tonelli e l’ottimo rendimento di Audero.
Confermato il modulo, recuperiamo per la panchina Linetty, Caprari, Jankto e Saponara.
Samp: 4-3-1-2 con Audero in porta, difesa con Bereszynski a destra, Tonelli e Anderssen centrali e Murru a sinistra. Nel centrocampo a 3 Ekdal mediano davanti alla difesa, Barreto mezzala destra e Praet mezzala sinistra. Ramirez trequartista dietro a Defrel e Quagliarella.
In fase di possesso è oramai consolidato il gioco propositivo ed offensivo di mister Giampaolo.
Idee e principi non cambiano, vogliamo sempre fare la partita: proviamo la costruzione da dietro con i due difensori centrali che si allargano ed i terzini che si alzano. Cerchiamo di far lavorare le mezzali dietro ai loro centrocampisti centrali e di allargarli vista la pressione che esercitano i laterali di centrocampo. Infatti le punte lavorano larghe per cercare di muovere la linea a 3 che diventa a 4 quando scivola dentro l’esterno opposto.
Proviamo anche il cambio di gioco durante la costruzione tra centrale di destra e terzino sinistro e viceversa.
L’aggressività del Sassuolo ci disturba e sporca le traiettorie, assistiamo ad una partita molto tattica.
Non riusciamo a trovare molti spazi, commettiamo numerosi errori di passaggio, facciamo poco movimento senza palla e le palle perse sono ben 32.
Le nostre mezzali cercano posizione tra le loro linee di attacco e centrocampo, e lavorano sia in profondità che ampiezza, ma le linee sono corte e strette e fatichiamo a trovarle.
Riusciamo a metterli in difficoltà sopratutto quando troviamo le mezzali larghe ed hanno la prima giocata sul trequartista dietro le spalle del centrocampista centrale.
Attacchiamo solo 9 volte per vie centrali e ben 44 volte sugli esterni, prevalentemente a destra.
Un’altra soluzione tattica che il mister prepara è tenere i due attaccanti abbastanza larghi, tanto da allargare a loro volta i loro tre difensori per permettere l’inserimento delle mezzali e del trequartista anche su lancio lungo dalle retrovie, e sfruttare così le caratteristiche di Defrel.
Proviamo a cercare anche delle combinazioni centrali veloci a uno due tocchi e sempre palla terra, cercando di servire le punte sul movimento: l’ampiezza la cerchiamo con la spinta dei nostri terzini che il mister posiziona molto alti e larghi.
In fase di non possesso proviamo a pressarli alti, con la richiesta ai nostri due attaccanti ed il trequartista di chiuderli in un lato del campo per creare la consueta densità.
Il Sassuolo però inizia l’azione molto dal basso, costringendoci ad allungare la squadra e purtroppo spesso a sbagliare i tempi per le distanze lunghe da accorciare (complice anche il loro possesso con passaggi veloci e precisi e con la giocata di prima intenzione del centrocampista in zona palla, che gioca verso il trequartista vicino o verso la punta centrale).
Nella pressione alta spesso non riusciamo ad essere corti e stretti, le nostre uscite sono le seguenti: gli attaccanti attaccano i terzini che hanno palla, uno va sul portatore di palla e l’altro scivola sul centrale difensivo. Le mezzali escono sugli esterni di centrocampo, il trequartista va sul centrale di centrocampo in zona palla, con conseguente scivolamento di Ekdal in copertura davanti al trequartista di zona e scivolamento della mezzala opposta centrale sul centrocampista centrale opposto del Sassuolo.
Quando vogliamo essere aggressivi alziamo i nostri terzini sugli esterni e le mezzali attaccano i terzini. Ma quando siamo lunghi non riusciamo a farlo.
Lo scopo della pressione è creare tanta densità per non permettere l’uso di una soluzione che può dar fastidio a questo sistema: il cambio gioco e lo sviluppo centrale su attacco della profondità.
La linea difensiva la teniamo molto alta con la consueta copertura di Ekdal, riusciamo ad essere stretti e corti tra gli interpreti. Andiamo in difficoltà solo sul movimento dei trequartisti dietro alle nostre mezzali e sulla velocità degli esterni di centrocampo neroverdi.
Il Sassuolo di De Zerbi si presenta con un 3-4-2-1 in possesso con consigli in porta, difesa a 3 con Marlon terzino destro, Magnani centrale, Ferrari terzino sinistro. Centrocampo a 4 con Magnanelli e Bourabia davanti alla difesa, Lirola esterno a destra e Di Francesco esterno a sinistra. Djuricic trequartista di destra,Berardi trequartista di sinistra , Babacar punta centrale.
La fase di possesso del Sassuolo rispecchia le capacità, le idee ed i principi di mister De Zerbi che richiede una costruzione da dietro, con grande coraggio, possesso palla e verticalizzazione immediata sui trequartisti ed esterni.
Atteggiamento veramente lodevole, mi provo a salvare provando a “giocare”…
Pur con una tecnica non eccelsa provano a giocare un calcio ragionato e semplice, lineare e molto veloce con verticalizzazioni improvvise con gli esterni che spingono molto e con i continui inserimenti da dietro dei trequartisti e di uno dei centrocampisti centrali.
Provano a partire da dietro, abbassando molto i terzini sulla linea di fondo e lasciando Magnani centrale, per allungarci le linee. Sulla giocata al terzino il centrocampista più vicino alla palla si abbassa, l’altro si alza insieme all’esterno per provare a giocare palla a terra. Se chiusi, c’è una ricerca dell’esterno alto e largo che prova a “spizzare” sul movimento del trequartista e della punta.
I trequartisti giocano dentro al campo per mettere in difficoltà il nostro centrocampo: la novità tattica è Di Francesco che gioca a sinistra a piede invertito e sfrutta la sua velocità dentro al campo puntando la nostra linea difensiva.
I terzini non spingono molto, rimangono in posizione.
Fanno un gran lavoro i centrocampisti centrali, tanta corsa sia in interdizione sia in costruzione.
Tentano anche del cambio gioco, tra il terzino ed il quarto di centrocampo opposto, per cercare la superiorità numerica, con trequartista ed esterno opposto (ben 37 gli attacchi sugli esterni).
De Zerbi richiede al centrocampista lato palla di aprirsi appena l’esterno porta palla e dargli la giocata di sponda, giocata di prima in avanti sul movimento incontro o del trequartista o della punta: uno viene incontro mentre gli altri si buttano dietro. Su queste giocate siamo spesso costretti a rincorrere.
La fase di non possesso del Sassuolo è molto aggressiva a ridosso del centrocampo. Difendono con un 3-5-1-1 abbassando Djuricic mezzala sinistra.
Babacar battezza il centrale con la palla, Berardi prende Ekdal, mentre sul nostro terzino di parte esce forte l’esterno del centrocampo. Djuricic e Bourabia lavorano sulle mezzali, non attaccano i terzini, poi prendono gli inserimenti sugli esterni.
La mezzala esce forte sul terzino solo nel caso in cui Magnanelli riesce ad arrivare con il tempo giusto in copertura sulla mezzala se è dentro il campo.
Magnanelli controlla Ramirez: l’esterno opposto al lato palla scivola velocemente nella linea difensiva a tre che si dividono a zona i due attaccanti. Sono corti e stretti e molto aggressivi nelle uscite, troviamo pochi spazi.
Le uscite sono ben organizzate, curano molto la transizione e sono pronti per sviluppare sia la ripartenza sia il possesso palla sopratutto con il cambio gioco sull’esterno opposto e sui tagli degli attaccanti.
La partita inizia ed è molto tattica, lenta, non ci sono varchi. Si notano le contromisure prese dai due allenatori.
Le squadre risultano imprecise negli ultimi 30 metri. Possesso palla che rimane equilibrato per tutta la gara senza che nessuna squadra prenda il sopravvento, solo due tiri in porta per le due squadre, con una Sampdoria che risulta effettuare piu’ azioni manovrate contro le azioni in ripartenza da recupero da parte del Sassuolo.
Al 6′ minuto del primo tempo bella azione del Sassuolo: Lirola di prima per Bourabia (distante la copertura di Ramirez) che di prima serve il movimento di Babacar tra i due centrali sopra il movimento incontro di Berardi: Babacar sfida Tonelli in velocità e lo supera e davanti ad Audero calcia fuori.
Al 25′ minuto ecco la nostra prima occasione, sugli sviluppi di un calcio d’angolo Quagliarella serve rasoterra Ramirez dal dischetto che calcia fuori, errore grossolano.
Al 28′ minuto gran cambio gioco di Murru per il movimento di Defrel che attacca la schiena tra il terzino e l’esterno, ma il francese goffamente calcia fuori davanti al portiere.
Al 35′ minuto Ferrari serve Magnanelli per Di Francesco che di prima serve Djuricic che risponde ad un tocco sull’attacco in profondità dell’esterno e da sinistra entra dentro il campo e serve Berardi che con un tiro a giro colpisce il palo…
Al 40′ minuto bella azione ad un tempo di gioco tra Barreto e Quagliarella: Barreto dentro all’area tira sul portiere.
Al 43′ minuto un’altra occasione dagli sviluppi di un piazzato: punizione laterale, Defrel dal dischetto calcia malissimo…
Finisce un primo tempo combattuto a buon ritmo ma con poche emozioni. Il secondo tempo rispecchia il primo, poche occasioni ed i cambi che non vanno ad incidere sull’andamento della gara.
Al 60′ minuto entra Caprari per l’infortunato Defrel. Ma il romano non è in serata, perde tante palle, si dimostra confusionario e poco pericoloso.
Al 65′ Adjapong entra per Djuricic con lo spostamento di Di francesco a trequartista e lui che si posiziona esterno di sinistra.
Al 71′ minuto entra Sensi per Di Francesco, De zerbi si copre con una mezzal in più.
Al 75′ minuto esce Ramirez e rivediamo Saponara, giocatore che ci servirà molto durante la stagione e sarà fondamentale nell’economia del gioco blucerchiato. All’81′ minuto avvicendamento Matri – Babacar.
All’85′ minuto vengono concessi i soliti 5 minuti a Kownacki al posto di Quagliarella, non in condizione brillantissima. Di certo il polacco non ha ancora brillato dall’inizio o a gara in corso, ma in 5 minuti è veramente difficile poter dimostrare qualcosa.
Un punto ottenuto al termine di una gara combattutta e tattica e che muove la classifica consolidando il quinto posto.
Il mister ha detto che possiamo alzare l’asticella per il sesto posto. Dobbiamo continuare così, possibilmente aumentando la qualità offensiva e la forma di alcuni interpreti, e mantenere contemporaneamente questa solidità e questa concentrazione difensiva.
Buon lavoro Mister Giampaolo!