Breve premessa su Samp-Parma: Domenica ero impegnato a Chiavari contro l’Entella con la mia squadra di Allievi e non sono potuto andare allo stadio. Ho predisposto la registrazione della partita per analizzarla, come di consueto, in serata, ma il maledettissimo decoder ha pensato bene di rompersi e di non registrare…
Quindi, senza gli elementi precisi delle scorse gare posso solo confermare l’ottimo lavoro della nostra amata triade, Sinisa, De Leo e Nenad per il punto preso contro un ottimo Parma e complimentarmi per il ruolino di marcia incredibile: 9 punti in 5 partite.
Una media straordinaria se paragonata alla precedente gestione (e mi riferisco anche alla versione Delio Rossi del campionato 2012-2013).
Continuiamo a vedere l’altra Sampdoria possibile che ci auguravamo, con protagonisti tutti i giocatori a disposizione.
Il leader Sinisa è stato capace di risvegliare con le sue parole (e non solo con gli splendidi giacca e gilet blucerchiati), l’antico entusiasmo dei tifosi, il senso di appartenenza e la storia blucerchiata come sapeva fare l’adorato maestro Vujadin Boškov: me lo ricorda ogni volta che parla, non solo per l’accento.
Sinisa è stato fino ad ora in grado di far rendere nella maniera ottimale anche quei giocatori che con Delio Rossi sembravano più magazzinieri o giardinieri.
Il tattico De Leo è stato capace di trasformare l’assetto di una squadra paurosa, timida, sempre con baricentro basso in una squadra propositiva, con pressing alto, che prova sempre a giocare palla, a creare gioco: veloce e rapida, finalmente capace di giocare sui punti deboli degli avversari.
E ricordiamo anche il “vecchio” blucerchiato Nenad Sakic, autentico guerriero da giocatore, capace di portare entusiasmo e passione, con la sua storia fatta anche di momenti non positivi, ma anche di splendide rivincite e vittorie. Sakic sta facendo capire a tutti i giocatori cosa vuol dire SAMPDORIA e giocare per lei.
I tre condottieri credono nel lavoro collettivo e di gruppo, credono nell’unità di intenti, ed il mio articolo si soffermerà su questo.
CASSANO SI’, CASSANO NO
Nelle ultime ore cresce il tam tam che vorrebbe il ritorno di Antonio Cassano, ex idolo indiscusso della Sud e forse uno dei più grandi giocatori visti a Marassi.
Alla perfida, provocatoria domanda sull’eventuale arrivo del talento barese avanzata dai puntuali cronisti bibini (giusto per spostare il focus su un argomento di assoluta polemica e rovinare il clima festoso dei 9 punti in 5 partite, tralasciando la questione di essere arrivati a soli 2 punti dal Genoa “Real Madrid”), il nostro grande mister ha risposto così:
“…A me non preoccupa allenarlo, forse lui è preoccupato che sia io ad allenarlo..».
Una frase che vuole dire tutto. Proviamo ad analizzarla.
A livello umano è il carattere totalmente individualista di Cassano a preoccupare il nostro mister e non solo lui (me compreso!).
Come scritto in precedenza la triade sta effettuando questo lavoro sul collettivo dove tutti stanno mettendo qualcosa per l’obiettivo “salvezza”: aggiungere un giocatore da “io sono io e voi non siete un cazzo” credo sia un grosso errore.
Sinisa ha delle regole di gruppo, che portano alla concentrazione, alla determinazione, a credere nel suo calcio. E chiede al gruppo di mettere la propria individualità al servizio della squadra e rispettarla in maniera quasi militaresca: o sei con me o sei fuori.
Lo trovo giustissimo e di assoluta efficacia, in una squadra a cui manca forse un leader in campo e priva del fenomeno a livello tecnico.
Il Cassano da noi adorato, lo ricordiamo come un giocatore da sempre pronto a sputare nel piatto dove mangia, da sempre in grado di creare conflitto con qualsiasi allenatore e qualsiasi compagno di squadra, e mai capace di caricarsi la squadra sulle spalle da autentico leader tecnico quale sarebbe.
ANALIZZIAMO A LIVELLO TECNICO
La Sampdoria ha trovato un assetto equilibrato ed assolutamente funzionale: 4-2-3-1 con firma De Leo con 2 esterni offensivi, a piedi invertiti ma pronti ad effettuare i raddoppi in fase difensiva, un trequartista pronto ad essere il primo pressatore in fase di non possesso e pronto ad aggiungersi ai 2 centrocampisti centrali in fase difensiva. E una punta centrale, anch’essa disposta ad un sacrifico fisico nel pressare i difensori centrali quando in possesso palla.
Effettuiamo la fase offensiva con 4 giocatori, a cui aggiungere un esterno basso e uno dei 2 centrocampisti centrali. Per questo modulo servono corsa, sacrificio oltre che automatismi sui movimenti per non risultare mai scoperti in nessuna zona di campo.
Il dilemma Cassano: dove metterlo in questo modulo?
Esterno non credo, perchè Antonio è una seconda punta che ama partire da sinistra, ma in fase di non possesso non lo abbiamo MAI visto pressare e creare un raddoppio in aiuto all’esterno basso.
Dietro la prima punta la vedo dura in quanto giocherebbe sicuramente più alto della prima punta stessa.
Cambiare modulo per tornare ad un 4-4-2?
Il calciatore non si discute, un vero fenomeno capace di creare superiorità numerica, capace di spostare gli equilibri con una giocata sublime, autentico numero uno dell’ultimo passaggio, capace di far segnare chiunque.
Un valore aggiunto che chiede di poter terminare la sua carriera a Genova, città di sua moglie.
LA SFIDA
Se arrivasse Antonio la preoccupazione principale del mister si potrebbe, però, trasformare in sfida: far capire l’importanza del collettivo a questo giocatore e farlo rendere all’interno di un modulo efficace e vincente.
La sfida di di Antonio, a sua volta, potrebbe essere quella di levarsi definitivamente l’alone di giocatore viziato, opportunista. E sarebbe un ottimo epilogo per la sua lunga carriera piena di cassanate e giocate pazzesche (e cominciando col chiedere scusa ad un ambiente sicuramente offeso, in passato, dalle sue parole).
Vorrei chiedere direttamente al signor De Leo una soluzione tattica possibile per l’utilizzo di Cassano. Attualmente non ci è possibile. E forse a breve spiegheremo il perché.
Ma nel frattempo lo chiedo a voi.
Cosa ne pensate? Qual è la migliore soluzione tattica possibile per un ritorno di Cassano?
Mi scuso ancora per l’inconveniente sulla partita Sampdoria- Parma ed Auguro a tutti i lettori di Gino Veritas un sereno natale ed un felice anno nuovo.
10 commenti
Rispondo alla domanda tecnica. Cassano per me può giocare come punta, falso nove. Vicino a Eder lo vedrei benissimo e con Gabbiadini sarebbe un tridente importante.
si giorgio ho pensato pure io al falso 9 ma in passato antonio aveva espresso perplessità sul giocare “spalle”allla porta in cui è richiesto il sacrificio di farsi trovare sempre in zona libera per favorire l’inserimento.Sarebbe un tridente importante questo è vero
Auguri a tutti…..
sono contrario al ritorno di Antonio, ho dubbi sia sul giocatore che sull’uomo, alzerebbe il livello tecnico questo è indiscutibile ma porrebbe problemi di carattere tattico non colmabili se non con uno stravolgimento tattico.
Serve una punta Dordevic (sembra si scriva così….) 57 gol in 170 presenze al Nantes, ed un altro innesto magari dietro, e la squadra è fatta, inutile rincorrere chimere o ritorni improbabili, pensiamo alla salvezza e basta!! Serve gente che lotti, dei gladiatori veri…..uomini e poi calciatori, gente che scenda nell’arena e si ecciti all’odore del sangue (poco Natalizio scusate….).
Per x me è un infame e come tale deve morire non sarà una risposta calcistica ma di cuore e strada quello si
Falso nove con eder e gabbiadini. Sicuro che ci starebbe bene. Sul fatto che alcuni tifosi siano ancora offesi……alle prime prestazioni da…Cassano gli passerebbe tutto, mentre per quanto riguarda l’impegno da gladiatore…..be’ magari da gladiatore proprio no ma l’impegno arcigno e spigoloso per gli avversari fantantonio lo ha sempre messo in campo , almeno con la Samp.
l’impegno arcigno e spigoloso di antonio proprio non lo ricordo,ricordo un grandissimo giocatore con la palla tra i piedi
Non voglio entrare nel merito tecnico però dico che, al netto di tutte le interpretazioni, se arriverà sarà solo perchè il responasbile tecnico ne avrà avallato l’acquisto. Questo solo è ciò che conta. Perchè questa operazione, a mio parere, non ha, come altre volte è successo, e non solo a noi, problemi di “rappresentanza”, altri fini che non quello calcistico e non penso che la società, nel caso decidesse per la riassunzione, lo farebbe solo per soddisfare una voglia di Cassano stesso. Sarà unicamente per la convinzione che il suo ritorno in blucerchiato porterebbe, oltre ad un tasso maggiore di classe nella squadra, ad un probabile aumento di punti in classifica. Per cui non affanniamoci più di tanto. Se rivedremo Cassano a Marassi dalla nostra parte sarà solo per la convinzione al 100% di Sinisa The Conductor.
Pienamente d’accordo con Roberto! L’opinione di Gino veritas è fondata, ma in effetti l’arrivo di cassano avrebbe un risvolto puramente tecnico, in quel caso approvato da Sinisa. Teniamo conto comunque che di attaccanti in circolazione ce ne sono molto pochi. In italia zero . All’estero capaci di farci fare la differenza credo che ce ne siano pochissimi a buon mercato. Cassano verrebbe di corsa ed è l’unico, forse, che possa rinforzare il nostro reparto molto molto leggero. Per me deve giocare o finto 9 o dietro la punta Eder/Pozzi! Saluti a tutti
Ciao Carlo! Sul ritorno di Cassano sono molto dubbioso anche io… per il lato umano, ma soprattutto per il lato tattico. Cassano ha sempre avuto grosse difficoltà quando gli sono stati dati compiti precisi. Questa samp la vedo molto ben organizzata, ognuno sa quello che deve fare e proprio questa organizzazione precisa ha fatto svoltare la squadra sul piano del gioco e di conseguenza dei risultati. Cambiare modulo e trovare una soluzione tattica per inserire un giocatore come Cassano, attualmente la vedo un’operazione molto delicata per una squadra che dovrà lottare fino all’ultima giornata!
Lasciamo perdere Cassano, viziato, individualista, rovina-spogliatoio, e pure invecchiato di 3 anni rispetto al suo periodo d’oro. Gioca da fermo. Non serve a niente. Rovina lo spogliatoio. Toglie il posto a gente come Eder che sputa sangue per la maglia. Cazzia i giovani (come SOriano) come se fossero della feccia umana. Faso tuto mi
Massimo rispeto per il Cassano che fu (anche se rispetto ai giocatori che ho visto da noi negli anni ’80-’90 puo’ giusto allacciargli le scarpe) ma appartiene al passato
Spendiamo piuttosto quei soldi per prenere una prima punta affermata, e soprattutto FORTE