In vista del derby Sinisa cambia modulo e decide un ampio turnover cambiando ben 7 uomini e rivoluzionando il centrocampo.
Ci disponiamo con un inedito 4-3-1-2 provato solo nell’amichevole conto la Luese del nostro ex massaggiatore Viganò.
Viviano confermato in porta, Cacciatore a destra, Gastaldello e Romagnoli centrali e Mesbah a sinistra; centrocampo a tre con Marchionni davanti alla difesa, Rizzo mezzala destra e Kristicic mezzala sinistra, Soriano dietro le due punte centrali Okaka e Bergessio.
Il Chievo si schiera con un 5-3-2 molto chiuso e coperto, ma soprattutto risponde difendendo e picchiando: ben 27 falli, e tanti non fischiati dall’arbitro troppo permissivo con il gioco rude e malizioso dei veneti.
Chievo impostato per prendere un punticino e giocare in ripartenza sui nostri errori in fase di possesso.
Bardi in porta, difesa a 5 con Sardo a destra, Gamberini, Dainelli e Zukanovich centrali e Biraghi a sinistra; centrocampo con Radovanovic davanti alla difesa, Cofie mezzala destra e Hetemaj mezzala sinistra. Davanti Paloschi e Lopez punte centrali.
LA CONTINUITA’ DELLA SAMPDORIA
Parlando della Sampdoria mi ha colpito il fatto che nonostante sia cambiato il modulo, gli interpreti offensivi ed i loro movimenti, non cambia il nostro gioco propositivo, offensivo, con possesso palla, verticalizzazioni e profondità. Continuiamo a giocare non fermandoci neanche davanti ad un campo di patate, che porta a rimbalzi irregolari del pallone e risulta molto scivoloso.
Non lavoriamo sulle famigerate seconde palle, sui lanci dalle retrovie per le nostre punte centrali, ma costruiamo già dal basso, lavorando con Soriano per aprire varchi nell’ermetica difesa veneta e con Okaka punta più di movimento di Bergessio.
Proviamo spesso a sorprendere i lenti difensori veneti con un’ azione centrale, l’ uno-due con le punte e Soriano per il taglio dentro della punta che non partecipa allo scambio.
Portiamo sempre 6-7 uomini in zona goal. Un terzino e le due mezzali (che svolgono un lavoro diverso rispetto a domenica in fase di possesso) lasciano la corsia agli esterni bassi, mentre in fase di non possesso le nostre mezzali si allargano per effettuare il raddoppio sulle corsie esterne e Soriano rientra centrale in aiuto a Marchionni.
Proprio Soriano dà un contributo importante anche ad inizio azione del Chievo: prima si occupa di ostruire il passaggio centrale tra il portiere ed il centrocampista o difensore centrale, poi si occupa di andare in pressione su Radovanovic.
Nonostante un centrocampo nuovo di zecca, con giocatori che per la prima volta giocano insieme, si è vista per l’ennesima volta la mano del tecnico e del suo staff: tutti sapevano cosa fare. A parte qualche errore di trasmissione palla l’esperimento è riuscito.
Siamo determinati e volitivi, cazzuti (passatemi il termine).
Il Chievo del primo tempo non ha gioco. Ci pressa molto quando superiamo il centrocampo ed effettua dei raddoppi molto veloci sui portatori palla, fermandoci spesso con dei falli tattici.
Non riusciamo ad abbattere questo muro gialloblu, Soriano viene spesso stretto nella morsa di Hatemaj e Radovanovic, quindi servono idee per sbloccare la partita.
E le idee arrivano, come sottolineato nell’articolo precedente, ancora una volta dagli schemi di mister De Leo sui calci piazzati che ci aiutano su entrambi i goal.
Confermiamo di essere una delle squadre più pericolose e prolifiche su palla inattiva, come dimostra il goal di Gastaldello a fine primo tempo: su una corta respinta della difesa dopo un corner troviamo un varco centrale in cui il nostro difensore si inserisce e sigla al volo.
SECONDO TEMPO
Nel secondo tempo partiamo subito con un cambio: l’ottimo Obiang sostituisce Rizzo già ammonito.
Controlliamo la partita mentre il Chievo prova ad alzare il proprio baricentro ma senza impensierirci.
Il Chievo cambia qualcosa: al 13′ sostituisce Radovanovic con Botta e al 16′ entra Birsa per Gamberini. Il modulo passa ad un più offensivo 4-4-2, con Dainelli e Zukanovic centrali di difesa, a centrocampo Cofie ed il macellaio Hatemaj, più avanti Birsa a sinistra e Botta a destra. Davanti il duo Lopez e Paloschi.
E dopo qualche minuto arriva la prima parata di Viviano di istinto, su un buco centrale: Botta tira a colpo sicuro, ma Viviano respinge.
La partita ora aumenta di ritmo. Si vive di strappi in azioni offensive rapide. La Sampdoria sostituisce Bergessio con Eder per provare a dare forze fresche e rapide all’attacco blucerchiato. Cambiamo anche modulo, passiamo ad un 4-3-3 con Soriano alto a sinistra ed Eder alto a destra. In fase di non possesso passiamo ad un 4-5-1.
Il Chievo risponde con Pellissier per Maxi Lopez.
Ma al 34′ segniamo ancora su un calcio d’angolo battuto sul primo palo: tacco volante di Okaka che allunga sul secondo palo e goal di testa di Romagnoli.
Ottimo 2-0 e Chievo in bambola.
Rimane spazio per il goal del Chievo, ottima conclusione di Paloschi con una marcatura errata sotto il profilo della postura di Gastaldello e forse con Viviano troppo alto. Ma il gesto tecnico dell’attaccante è apprezzabile.
Segnalo, tra i nuovi, le prestazioni di Mesbah e Romagnoli che mi ricorda un Vierchowod più tecnico, sempre attento, bravo negli anticipi e cattivo.