Dopo la sconfitta contro il Sassuolo proviamo ad interrompere la striscia di risultati negativi a Napoli, contro la forte squadra di Sarri.
Samp col modulo 4-3-1-2: Viviano in porta, difesa a 4 con Bereszinsky terzino destro, Silvestre e Ferrari centrali, Strinic terzino sinistro. Centrocampo a 3 con Torreira centrale davanti alla difesa, Barreto mezzala destra e Praet mezzala sinistra. Fuori ancora l’infortunato Linetty, Ramirez trequartista, attaccanti Quagliarella e Caprari. Fuori Zapata non al meglio fisicamente.
In fase di possesso Samp e Napoli sono molto simili per idee e principi di gioco ed il mister prima della partita ci tiene a ricordare che preferisce morire con il suo credo piuttosto che adattarsi all’avversario.
Vuole un atteggiamento propositivo di grande coraggio, una mentalità vincente, una grande prestazione collettiva.
Cambiamo quindi la metratura dell’uscita con costruzione dal basso per allungare il Napoli e provare a superare la loro prima linea di pressione composta da 6 giocatori.
Abbassiamo molto i due centrali difensivi lateralmente, in modo da allungare i loro metri da coprire per rubarci il pallone e permettere quindi di trovare il nostro play libero o le mezzali, cercando quindi la verticalizzazione verso il trequartista e le punte.
Con il pressing alto del Napoli, già a partire dalla costruzione bassa, riusciamo con grande coraggio a uscire spesso dalla loro pressione grazie ai movimenti giusti di centrocampisti e terzini. Forse rispetto al solito ricerchiamo più volte il lancio lungo: il Napoli pressa alto e quindi proviamo a colpirli nelle zone scoperte lavorando con le punte sulla profondità e la verticalizzazione.
Tante le azioni manovrate con il fraseggio corto ed un possesso palla superiore a quello del Napoli, ma sviluppato più nella nostra metà campo.
Le mezzali lavorano in ampiezza allargandosi molto con palla al terzino per permettere una scelta da parte della mezzala e del terzino del Napoli. Se il loro terzino si alza lascia un buco libero di essere occupato dall’inserimento di un attaccante. Quando attacchiamo sugli esterni Ramirez va in aiuto al terzino e alla mezzala in modo da cercare superiorità numerica.
Le nostre mezzali lavorano anche in profondità, cercando di essere in fase di costruzione alle spalle dei centrocampisti del Napoli.
Quagliarella sostituisce Zapata sulle palle lunghe. Va sempre lui a cercare la “spizzata” o lo scarico sul trequartista Rodriguez che deve essere abile a servire subito l’inserimento in velocità di Caprari,ma la linea del Napoli lavora bene su questi palloni e su queste giocate.
I due attaccanti li troviamo anche stretti e vicini tra loro per combinazioni centrali.
Ricerchiamo spesso anche il cambio gioco perche’ il Napoli cerca di creare densità in zona palla ed una mossa intelligente può essere quello di colpire il lato in quel momento scoperto dagli scivolamenti verso il lato opposto.
In fase di non possesso proviamo a fare grande pressione tenendo un baricentro alto nella metà campo del Napoli già a partire dalla loro costruzione bassa.
Gli attaccanti centrali si alzano sui difensori centrali aperti sul vertice dell’area. Le mezzali giocano a metà tra le mezzali di parte ed il terzino che si trova alto e largo per dare ampiezza, mentre Ramirez gioca su Jorginho. Linea a 4 difensiva alta a centrocampo e stretta, corta con il resto della squadra.
Appena il Napoli gioca sul terzino ed il suo mediano si sposta sul lato palla Ramirez scivola veloce sulla mezzala di parte. La nostra mezzala in zona palla si alza sul terzino mentre la punta piu’ vicina scherma il passaggio su Jorginho. In fase di costruzione con questo movimento lasciamo libero un centrale (questa è la scelta del mister) e sull’attaccante esterno si alza aggressivo il terzino di fascia, causando una grande densità di uomini in zona palla e non lasciando spazio per ripartire ed iniziare il possesso palla del Napoli.
Le due squadre giocano in pochi metri. E’ una vera partita a scacchi.
Corti, stretti, veloci e aggressivi. Con tanta corsa riusciamo a tenerli nella loro metà campo e non fargli sviluppare il loro proverbiale gioco in velocità ma marcando gli appoggi non riusciamo a lavorare bene sul cambio campo, dove siamo lenti negli scivolamenti.
Nello sviluppo del gioco e del possesso le punte lavorano sui due centrali e Ramirez sul mediano davanti dalla difesa. Quando le mezzali escono sui terzini Torreira, a protezione della difesa, gioca sulla mezzala lato palla e la mezzala opposta stringe verso il centro cercando di coprire il cambio gioco che potrebbe metterci in difficoltà.
Il Napoli risponde con il solito 4-3-2-1: Reina in porta difesa a 4, Hisaj terzino destro, Albiol e Koulibaly centrali e Mario Rui terzino sinistro. Centrocampo a 3 con Jorginho davanti alla difesa, Allan mezzala destra e Hamsik mezzala sinistra. Insigne a sinistra e Callejon a destra dietro al falso nueve centrale Mertens. Fuori Ghoulam e Milik
La fase di possesso del Napoli normalmente è uno spettacolo di organizzazione e di gioco. Quest’anno i risultati gli stanno dando ragione, sono primi in classifica con buone possibilità di giocarsela fino in fondo con la Juventus.
Gioca un calcio propositivo, bellissimo, basato su un possesso palla preferibilmente a fraseggio corto, veloce e fatto di grande ritmo ed intensità. Tante le soluzioni con il navigare tra le linee degli attaccanti esterni e con i tagli veloci e centrali di Mertens. Ricercano la verticalizazzione: mezzali che lavorano sia in profondità che in ampiezza incastrandosi in maniera esemplare con i movimenti degli attaccanti esterni, che preferibilmente giocano dentro al campo a ridosso di Mertens, lasciando le fasce alla spinta dei terzini che non concede punti di riferimento.
I terzini molto alti spingono con velocità e qualità e ricercano la superiorità numerica sugli esterni, creando dei triangoli con mezzala e attaccanti esterni.
Jorginho presidia la zona centrale e detta i tempi di gioco.
Occupano tutto lo spazio dell’arco offensivo ed attaccano con 7 uomini: pongono grande attenzione sulle transizioni per ripartire velocemente in contropiede.
La fase di non possesso del Napoli è di grande aggressività e organizzazione e cambia rispetto all’anno scorso.
La pressione è molto alta, con baricentro nella metà campo sui nostri difensori già nel giro palla e nella costruzione dal basso. 4-1-4-1 con Mertens che lavora su un centrale difensivo. Se il belga esce su Silvestre, alla nostra destra, la mezzala destra del Napoli attacca il centrale difensivo opposto e gli esterni alti stringono il campo vicino a Jorginho.
Gli attaccanti esterni lavorano sui terzini, il movimento in ampiezza della nostra mezzala è seguito dal loro terzino e la mezzala di parte copre la linea di passaggio su Torreira.
Quando il pallone arriva al nostro play, Jorginho si alza aggressivo e veloce con il raddoppio della mezzala di parte. Difficilmente troviamo libero Torreira.
La linea difensiva di Sarri lavora bene sui nostri movimenti in profondità ma gli crea problemi la grande giornata di Ramirez bravo ad attaccarli negli spazi.
La partita è di grande ritmo e di grande intensità, e dopo due minuti siamo già in vantaggio con una super punizione di Ramirez da 35 metri, alla “Sinisa”.
Incredibile… 0-1!!
La partita è molto combattuta e si gioca in pochi metri. E’ intensa, si vedono le idee ed i principi dei mister, assistiamo ad una bellissima partita di calcio, ricca di emozioni.
Stiamo alti per non farci schiacciare dentro l’area dal Napoli e troviamo nella tattica del fuorigioco un alleato per non prendere i proverbiali tagli degli attaccanti esterni di Sarri.
Il Napoli reagisce, all’8′ minuto cambio gioco di Insigne per Callejon che prende con un taglio la schiena di Strinic, tiro al volo parato sul primo palo da Viviano.
Al 11′ minuto ci prova Mertens con un tiro al volo da fuori area.
Il Napoli ci impedisce spesso l’uscita da dietro riversando i suoi attaccanti e i centrocampisti nella nostra metà campo, ognuno con un riferimento, creando grande densità in zona palla.
Al 15′ minuto giro palla nostro con i centrali molto bassi: Silvestre serve Barreto e Berszinsky è troppo alto e lento a capire che doveva mettersi in luce sul pallone alla mezzala. Barreto viene attaccato molto velocemente da Mertens (che forse commette fallo) che gli ruba palla e cambia gioco su Callejon abile ad attaccare lo spazio tra Strinic e Ferrari. Tiro al volo sul filo del fuorigioco, parata di Viviano, il pallone rimane lì e Allan insacca al volo: gol convalidato dopo la Var… 1-1
Ci difendiamo bene dagli attacchi del Napoli e proviamo a rispondere colpo su colpo con il nostro gioco, che spesso viene interrotto per gli errori tecnici degli attaccanti e delle mezzali.
La diversità di qualità tra le due rose c’è, ma giochiamo alla pari, con grande coraggio e atteggiamento positivo.
Al 24′ minuto tiro da fuori di Insigne e ottima parata di Vivano in diagonale.
Un minuto dopo da un calcio d’angolo grande ripartenza Samp con Ramirez che scappa e supera Hisaj. In area si scontra con Albiol riuscendo a tenere il pallone tra i piedi e sul secondo tentativo il terzino albanese lo atterra: rigore netto e giusta ammonizione del terzino.
Rigore trasformato con freddezza dal nostro Quagliarella: 1-2!!
Al 29′ minuto gran palla di Caprari in cambio gioco sul movimento a tagliare tra Mario Rui e Koulibaly di Quagliarella che tira al volo: palla fuori di poco.
Al 32′ minuto Bereszinsky rinvia sul corpo di Insigne che lo attacca velocemente. Il pallone arriva su Silvestre che rinvia di testa centrale in maniera errata, recupera palla Allan che verticalizza di prima per Mertens. Silvestre la recupera ma è pressato e invece di giocare su Viviano serve il suo vicino Ferrari con postura errata del corpo. Il pallone gli passa sotto il piede e nel tentativo di recupero serve palla centralmente a Praet, anticipato da Allan. Il napoletano gioca in verticale per il belga, controllo e giocata sul taglio di Insigne alle spalle di Silvestre, grave errore del terzino polacco che si ferma a “guardare ” invece di rientrare nella linea difensiva con palla su lato opposto. Insigne solo dal limite tira al volo, non benissimo, ma Viviano non para..
2-2!
Il pareggio ci toglie un po’ di sicurezza e incominciamo a subire il contraccolpo con il Napoli che attacca a testa bassa per cercare il vantaggio.
Nelle uscite gli avversari sono molto rapidi e veloci e non ci lasciano il tempo di ragionare e costruire.
Al 37′ minuto Ferrari gioca in verticale per Praet pressato. Il pallone deviato lo recupera Hisaj per Jorginho che di prima verticalizza e gioca per Mertens che va incontro per aprire la nostra linea.
Controllo orientato e giocata nello spazio per lo stesso Allan che attacca lo spazio nella nostra linea. Bravo Strinic a chiudere lo spazio di inserimento ma Allan al limite dell’area si destreggia alla Zidane, palla c’è palla non c’è. Dribbla Torreira e serve l’inserimento da dietro in velocità di Mertens in sovrapposizione, che solo nell’area piccola serve a rimorchio l’inserimento della mezzala opposta Hamsik che segna..
3-2!!
Al 42′ minuto in un momento di difficoltà Mertens ci prova con un tiro da fuori.
Al 43′ minuto Praet recupera palla sul giropalla del Napoli ed attacca a campo aperto al limite. Serve un bellissimo taglio di Quagliarella che segna ma in fuorigioco, doveva forse servirlo prima.
Finisce uno splendido e spettacolare primo tempo.
Nella ripresa non riusciamo a riproporre la veemenza e l’intensita’ del primo tempo. Il Napoli si compatta e non riusciamo piu’ ad essere pericolosi.
Le linee del Napoli sono corte e strette tra loro e scivolano molto velocemente, l’unico in grado di creare pericolo è Ramirez che con l’uno contro uno riesce ad impensierire la difesa.
Il baricentro lo teniamo alto ed il possesso rimane a noi ma il Napoli quando parte in contropiede e’ pericolosissimo.
Inizia la girandola dei cambi: al 55′ minuto esce Jorginho per Diawara, ed al 70 minuto Hamsik per Zielinsky e Verre per Barreto.
Al 73′ minuto prima di uscire per un problema all’adduttore Quagliarella ci prova da fuori con un tiro pericolosissimo ma fuori bersaglio. Entra Kownacki.
Al 76′ minuto si fa espellere in maniera ingenua Mario Rui; Napoli in 10 per gli ultimi 15 minuti. Entra Maggio per Insigne e si posiziona terzino destro. Hisaj si posiziona a sinistra per un 4-4-1 a contenere i nostri assalti finali, con il 4-2-3-1 imposto da Giampaolo con l’uscita di Strinic per Zapata e Praet spostato terzino sinistro.
Allarghiamo molto Caprari a sinistra e Ramirez a destra. Alziamo molto i terzini ma niente di fatto finisce così…
Peccato!!
Si è rivista la Sampdoria bella e convincente di un mese fa.
Ora abbiamo la necessità di fare punti prima con la Spal in casa e poi a Benevento per tenere alte le speranze di una qualificazione in Europa League.
Grazie al lavoro del mister riusciamo a sopperire a qualche assenza ma se ne arrivano tante in contemporanea diventa difficile tenere alto il livello di prestazione. I rincalzi acquistati non riescono al momento a dimostrare di avere le qualita’ di qualche titolare, sopratutto a centrocampo. E’ pur vero che sono giovani e che vengono da campionati difficili disputati con squadre come Crotone e Pescara ma serve qualcosa in piu’.
1 commento
Ho due curiosità da porti Carlo Gino:
– la prima: o a viso aperto o fare le barricate, sembra che per giocare a calcio non esistano e non ci siano più ragionevoli vie di mezzo e francamente non sono d’accordo, io sono dell’idea che si possa essere propositivi ma al tempo stesso accorti e venendo proprio alla gara di Napoli mi chiedo se era necessario voler giocare a tutti i costi la palla a partire dai difensori, sapendo che loro ci avrebbero pressato altissimi e con la loro qualità probabilmente puniti sull’eventuale errore ( cosa ahimè puntualmente accaduta ben due volte!)…non si poteva, che so, saltare il loro primo pressing con dei lanci ( non dico a casaccio ma studiati a tavolino ) sulle mezzali o sulle punte?
La seconda curiosità, che poi si riallaccia in parte alla prima: il nostro mister è bravo, anzi bravissimo, ma sembra conoscere un solo modo e una sola idea di calcio, non trovi tutto ciò estremamente riduttivo e limitativo? Ciao!