Arriviamo alla partita con la Fiorentina dopo il contestato pareggio ottenuto contro il Chievo. Affrontiamo una squadra forte, in salute e che gioca il miglior calcio in Italia. Quelli che si aspettavano una squadra stanca dopo il confronto in Europa League si dovranno ricredere a fine partita.
Cambiamo modulo e torniamo al 4-3-1-2 con Viviano in porta; difesa a 4 con De Silvestri a destra, Silvestre e Zuvkanovic centrali e a sinistra la sorpresa Pereira (una nota per Lollo rientrato a tempo di record dopo l’infortunio estivo). Centrocampo a tre con Fernando centrale, Barreto mezzala sinistra e Carbonero mezzala destra, Soriano trequartista dietro alle punte Eder e Muriel.
La Fiorentina risponde con il consueto 3-4-2-1 con Tatarusanu in porta, difesa 3 con Roncaglia terzino destro, Rodriguez centrale e Astori terzino sinistro, centrocampo a 4 con Bernardeschi esterno di destra, Vecino e Badelj centrali di centrocampo e Pasqual esterno di sinistra. Trequartisti Borja Valero e Ilicic dietro a Kalinic punta centrale.
Parlare di moduli con il tecnico Paulo Sousa (allievo della scuola allenatori portoghese, una delle migliori al mondo) che si affida alla periodizzazione tattica, è molto riduttivo. Sono i principi e l’organizzazione che ci fanno innamorare del gioco espresso da questa squadra.
STRATEGIA VIOLA
La Fiorentina, per metterla in numeri, in fase di possesso è un 3-4-2-1. Mentre quando difende e non è in possesso diventa un 4-4-2 con la difesa posizionata con Roncaglia a destra, Rodriguez e Astori centrali e Pasqual a sinistra. Bernardeschi esterno di destra: geniale l’idea di costringerlo a rientrare fino alla linea dei due centrocampisti centrali e sfruttarlo in pressione sulla spinta dei terzini e tenerlo alto per le ripartenze immediate. Borja valero rientra largo a sinistra davanti a Pasqual ed anche lui esce in pressione sul nostro terzino.
I due centrali di centrocampo lavorano sulle due mezzali e sul trequartista scivolando secondo lo spostamento del pallone e dell’avversario.
Ilicic e Kalinic in non possesso si occupano della costruzione bassa degli avversari con Ilicic che va a contrastare il mediano basso.
In possesso palla la Fiorentina è uno spettacolo puro: rapidi, precisi, con fraseggi corti di alta qualità, occupano lo spazio in maniera precisa e studiata, ricercano la profondità sul lavoro dei trequartisti pronti a farsi trovare tra le nostre mezzali e il centrocampista centrale. Pasqual e Bernardeschi lavorano sull’ampiezza e sulle corsie che i trequartisti lasciano libere.
La nostra difficoltà è evidente: riescono sempre a creare superiorità numerica in ogni zona del campo, grazie ad un movimento senza palla preciso ed organizzato magnificamente dall’allenatore portoghese.
In fase di non possesso sono molto aggressivi e veloci nel chiudere gli spazi ai loro riferimenti, eseguono la transizione in maniera perfetta e con i tempi giusti.
PSEUDO-STRATEGIA SAMP
Noi rispondiamo con la solita confusione e con un’organizzazione di gioco scarsa.
In fase di non possesso stupisce la marcatura “quasi” a uomo di Barreto su Ilicic e di Fernando su Borja Valero, una mossa che sottrae il centrocampista con più dinamicità al cuore del centrocampo. Soriano è costretto a “ballare” tra Vecino e Badelj non riuscendo mai a fermare la costruzione di gioco.
Carbonero si occupa di Pasqual, Silvestre è il centrale preposto a lavorare con marcatura e copertura preventiva mentre Zuvkanovic si muove di conseguenza.
Scelte sbagliate che portano la Fiorentina a trovare superiorità numerica ovunque e che porta noi a subire il gioco avversario con molte situazioni pericolose.
In fase di possesso Soriano prova a farsi vedere tra le linee con poco successo. I nostri attaccanti cercano le combinazioni per vie centrali, i terzini spingono poco e le mezzali lavorano in ampiezza con il solo Carbonero, mentre Barreto si inserisce centralmente.
Che non inganni il possesso alto della Sampdoria nelle statistiche di fine gara, concedere un possesso lento e poco fluido è una tattica della Fiorentina per far rifiatare a volte il loro pressing aggressivo e veloce. Spesso sviluppiamo il nostro miglior gioco con rilancio del portiere per creare degli uno contro uno tra i centrali difensivi avversari e i nostri due attaccanti, molto abili e bravi ad attaccare lo spazio.
Partiamo propositivi cercando di chiudere la costruzione avversaria dal basso ma la viola riesce sempre ad uscire grazie al movimento senza palla dei propri giocatori. La Fiorentina sbaglia solo due volte nei primi 5 minuti su due corner a nostro favore, in cui commette un errore individuale nella marcatura preventiva sulle nostre punte rimaste alte per sfruttare il contropiede: al 2i infatti viene ammonito Badelj e al 5′ Vecino.
Al 7′ minuto ecco l’uno a zero: Roncaglia non trova opposizione e premia il movimento “corto-lungo” di Bernardeschi dietro la schiena di Pereira, che si fa trovare molto stretto e concentrato troppo sul pallone e poco sul movimento della punta viola. Bernardeschi effettua un sombrero in area a Zuvkanovic che commette un errore gravissimo toccando la sfera di mano, rigore di Ilicic e goal.
Al 15′ arriva un errore esemplificativo del nostro atteggiamento in fase di non possesso: Ilicic converge verso il centro da destra e Barreto lo segue, Fernando segue Borja Valero verso sinistra, Soriano viene preso in mezzo dal possesso palla dei due centrali di centrocampo. Quindi trova spazio Vecino che punta la nostra difesa, esce Silvestre in maniera sbagliata per tempi e modi. La difesa non allineata bene non sale, palla sopra al movimento “corto-lungo” di Kalinicic che attacca la profondita’ in mezzo a Zuvkanovic e Silvestre, De Silvestri è troppo largo per effettuare la diagonale e arriva in ritardo sul tiro della punta viola, servita da Vecino. Per nostra fortuna la conclusione termina fuori di poco..
Non siamo abituati a costruire dal basso: bastano 2 contro 5 per costringerci spesso a rilanciare direttamente dal portiere che cerca la “spizzata” di un terzino sul movimento della mezzala o della punta.
Per la cronaca un episodio importante si verifica al 26 minuto, quando non viene espulso Vecino, già ammonito, per un evidente fallo di mano.
Al 44′ Bernardeschi semina il panico dentro l’area e Viviano effettua un paratone. La partita è dominata dalla Fiorentina.
Nel secondo tempo Zenga inserisce Mesbah al posto di Pereyra, con il diciottenne che esce frastornato da Bernardeschi e dal gioco della Fiorentina. Non si capisce perchè il mister non l’abbia fatto giocare in partite più abbordabili come contro Empoli e Chievo e abbia deciso di schierarlo in un match difficile come questo, per giunta in un ruolo che poteva esporlo a difficoltà.
La Fiorentina alza il ritmo e l’intensità. Dopo 3 occasioni con Vecino, Bernardeschi e Ilicic – un vero e proprio tiro al bersaglio – arriva il secondo goal. Palla rubata su rimessa laterale da Vecino che serve il movimento centrale di Ilicic, uno due con Kalinic e palla sull’esterno: cross rasoterra centrale dove Silvestre si muove in ritardo e perde la punta viola Kalinic che segna il 2-0.
Al 19′ minuto entrano Ivan per Barreto e Marcos per Pasqual, mentre Suarez rileva Badelj.
La partita negli ultimi 15 minuti sembra un 11 contro 0 del giovedi, un allenamento con avversari semi passivi, che non riescono a replicare per assenza di organizzazione e ritmo.
La Fiorentina continua a produrre occasioni, anche se a tratti si dimostra troppo leziosa ed imprecisa sotto porta. Al 33′ minuto abbiamo anche un’occasione per riaprirla, a mio avviso momentaneamente: Roncaglia – ricordandosi il derby dello scorso anno – batte una punizione cambiando gioco da destra verso il centro e serve Eder. Martins stoppa e va a vanti in posizione centrale ma il suo tiro angolato – sbagliato – viene parato. Non è proprio serata…
Segnalo l’ingresso di Cassano che dopo un riscaldamento ridicolo (resta fermo per 15 minuti) insulta la squadra che lo paga, gli altri giocatori ed il pubblico…. Dalla tribuna si assiste ad un siparietto “entro e non entro” con Zenga… per me -opinione strettamente personale – una vergogna!
Concludendo: scelte sbagliate da parte del mister ma soprattutto impostazione tattica che non ho compreso con una marcatura a uomo che di fronte al grande movimento dei giocatori della Fiorentina creava superiorità numerica degli avversari in ogni zona del campo (con i nostri giocatori costretti spesso ad inseguire).
Ho avuto il piacere di ammirare un grande allenatore (Ovviamente parlo di Mister Sousa) che ha messo in campo una squadra perfetta per principi, organizzazione, e meccanismi e se saprà lavorare su qualche errore potrà giocarsi le sue chances in campionato.
Con ritmo alto e intensità elevata, la Fiorentina ricorda una squadra europea di grande livello.
Sousa è stato bravo a rilevare il lavoro splendido di Montella, ancor più bravo a continuarlo e consolidarne principi e fasi di gioco. Ho visto la Fiorentina maggiormente aggressiva nel pressing offensivo e con una ricerca maggiore della profondità. Idea splendida la posizione di Bernardeschi in una squadra che forse ha preso coraggio ed una mentalità più vincente dello scorso anno e che si appresta a dare una prova di maturità… uno spettacolo vero!
Mi sento di fare i miei più grandi complimenti all’allenatore portoghese.
7 commenti
LA fiorentina mi ha davvero impressionato domenica… ma non ho ben capito fine a che punto fosse merito loro o demerito nostro.. a tratti sembravano il barcellona. Da quanto ho letto gli abbiamo dato una mano 😉
“Non siamo abituati a costruire dal basso: bastano 2 contro 5 per costringerci spesso a rilanciare direttamente dal portiere”.
Ben detto, ottima annotazione a mio modesto parere! Una roba bestiale per loro, e avvilente per noi….
E poi, dopo che abbiamo preso il secondo gol, li abbiamo letteralmente… guardati giocare. É un paradosso, ma se ci fossimo buttati in avanti alla garibaldina, magari finiva 4-1 ma ci facevamo UNA PIU’ BELLA FIGURA.
Ciao Carlo, mi potresti spiegare in poche parole cos e’ la periodizzazione tattica? Parlando della scuola portoghese a me pare che Sousa la proponga evoluta rispetto al possesso palla a volte fine a se stesso delle squadre lusitane e della nazionale stessa, con piu’ gioco in profondita’ e una pressione maggiore sui portatori di palla anche in zone alte del campo. Al solito, complimenti per l analisi tattica della partita e per la sportivita’.
Fortunatamente lo scempio di Zenga e’ terminato, speriamo in tempi brevi di leggerti entusiasta anche del gioco proposto dai ns ragazzi, e credo che anche tu stia tifando per il terzo Montella blucerchiato.
ciao mikp spiegartelo in due parole è riduttivo,di sicuro è una metodologia che ti porta a lavorare sui principi di gioco e sull organigazzione della partita in tutti gli allenamenti,metodologia che prevede esclusivamente l’uso del pallone per tutta la seduta ed esercitazioni similari a quelllo che vai a trovare in partita…ti mando il link di un intervista di de leo.. http://www.sampnews24.com/de-leo-e-la-periodizzazione-tattica-per-la-samp-metodo-rivoluzionario-15050.html
http://www.obiettivorganizzazione.it/periodizzazione-tattica-origine/
“Più che non essere abituati a costruire dal basso…” possiamo dire che non siamo abituati a costruire. Punto”, non so se concordiate ma non abbiamo uno schema, solo il grande lancio lungo.
Al di la dei meriti evidenti di Sousa si vanno ad aggiungere i nostri limiti di gioco, il che ha creato una Fiorentina che poteva giocare la partita forse anche in 9.
Grazie Carlo, molto interessante. Estrapolo una parte significativa, per capire in sintesi quello che è mancato principalmente alla Samp di Zenga: ” per tattica si deve intendere la capacità di scegliere tra un insieme di movimenti organizzati tra due o più giocatori al fine di ottenere uno scopo offensivo o difensivo “. Ciao e forza Samp