La Sampdoria si presenta dopo il pareggio in extremis con il Palermo carica come una molla e vogliosa di fare bene, davanti alla propria gradinata ricca di un ritrovato entusiasmo.
Arriva la nostra bestia nera il Torino, con un allenatore che contro di noi risulta sempre essere maestro di tattica e di antipatia, nonostante le sue radici liguri.
Il Torino si presenta con il solito 3-5-2 con Padelli in porta, difesa con Moretti, Glik e Bovo centrali. Centrocampo a 5 con Maxsimovic a destra, Nocerino mezzala, Vives davanti alla difesa, El Kaddouri e Molinaro esterno a sinistra. Davanti il duo Larrondo e Quagliarella.
Fuori a sorpresa Darmian e Amauri, granata ancora in rodaggio in fase offensiva dopo il campionato strepitoso dello scorso anno, che li ha visti conquistare l’Europa League.
La stagione passata il Torino di mister Ventura giocava con Cerci punta esterna libera di muoversi nello spazio, sopratutto ricercando la profondità in ripartenza, ed una punta centrale veloce e rapida come immobile. Quest’anno lo sbocco delle azioni granata deve avvenire nella zona centrale con le tre prime punte Larrondo, Amauri e Quagliarella.
La Sampdoria risponde con il solito 4-3-3 ed una formazione riproposta in pieno dopo il pareggio di Palermo.
Viviano viene confermato in porta, difesa con De Silvestri a destra, Sivestre e Gastaldello centrali e Cacciatore a sinistra.
Centrocampo a 3 con Obiang (che vince il ballotaggio con Kristicic) e Soriano mezzale e Palombo davanti alla difesa; Punte esterne come sempre a “piede invertito” Gabbiadini a destra, Eder a sinistra e la punta centrale Okaka.
Fuori lo squalificato Regini.
COME AFFRONTIAMO LA GARA?
Si nota subito un nostro pressing ultraoffensivo già a partire dal calcio di rinvio granata, per non far effettuare il possesso palla ed il palleggio già ad inizio azione al Torino.
I nostri tre attaccanti si sistemano sui tre centrali di difesa dei granata e Palombo si lancia in pressione su Vives, mentre i nostri terzini giocano sugli esterni del Torino. Facciamo anche marcature preventive con i nostri centrali di difesa su Larrondo e Quagliarella.
Il sistema offensivo del Torino si sviluppa sulle corsie esterne dove le mezzali si lanciano in sovrapposizione davanti agli esterni, Vives rimane centrale ed El Kaddouri gioca spesso “dentro” al campo lavorando da trequartista.
Ma oggi siamo molto corti, siamo determinati e pressiamo in maniera decisa e compatta e sopratutto collettiva: tutti sanno cosa fare, la sfida è stata preparata tatticamente in maniera impeccabile e giocando ad altissimo ritmo ed intensità riusciamo a non subire il possesso palla del Torino e le sue ripartenze micidiali.
Scaliamo e scivoliamo in fase di non possesso in maniera corretta e fluida, non concedendo campo agli schemi di mister Ventura, le nostre mezzali si allargano per il raddoppio sulle fasce e le punte vengono a difendere centralmente coprendo il vuoto lasciato dalle mezzali.
In fase di possesso siamo la solita squadra che vuole fare la partita.
Offriamo un gioco propositivo, offensivo e molto veloce, ma in questa partita molto tattica in cui il Torino difende in 10 dietro la linea della palla è difficile trovare varchi e diventiamo pericolosi solo su calcio piazzato, anche grazie ai nostri numerosi schemi.
Anche in questa fase le nostre mezzali si allargano quasi sulla riga laterale e le punte vengono a giocare “dentro” al campo. Ricerchiamo la profondità su Okaka che gioca di sponda sul movimento delle punte esterne, azione che gli serve per arrivare alla conclusione con il proprio piede.
Ottimo anche il cambio tattico avvenuto al 25° minuto, quando lasciamo giocare palla a Glik ma andiamo a coprire con Okaka le giocate di Vives in fase di non possesso, lasciando Palombo a protezione della difesa sul lancio lungo per il movimento di Quagliarella.
Portiamo sempre 6-7 uomini in fase di attacco. Per quanto riguarda i nostri terzini, quando uno scende l’altro si ferma in copertura. Molto belli e funzionali gli schemi, con scambi di prima tra le 3 punte per l’inserimento centrale delle mezzali.
Su uno di questi Soriano si guadagna una punizione che Gabbiadini al 34° minuto realizza sul palo del portiere Padelli.
Da notare la spinta di culo intelligente di Eder a Moretti, utile a spostarlo quel tanto che serve a far passare la rasoiata di Manolo.
Iniziamo il secondo tempo con lo stesso piglio del primo.
Lasciamo il possesso palla del Torino, rimaniamo a coprire le traiettorie dei passaggi nella nostra metà campo e quando il Torino la supera pressiamo in maniera compatta e collettiva risultando molto efficaci.
Solo Eder e Gabbiadini vanno in pressione veloce ed offensiva nella metà campo del Torino sui loro riferimenti.
Abbiamo più grinta e gamba del Toro. Ogni volta che ripartiamo creiamo problemi alla loro difesa. Su un altro inserimento di Soriano, dopo uno scambio con Okaka, troviamo una punizione dal limite dell’area che Gabbiadini spedisce con forza sulla traversa.
Sul recupero palla approfittiamo del mancato pressing offensivo del Torino e manteniamo il possesso palla per rifiatare e trovare la soluzione giusta per sfondare.
Nuovamente al 34 minuto° (a questo punto segnamoci questo numero che porta bene) Okaka si trasforma in un misto tra Gullit e Weah partendo da centrocampo con potenza, una forza della natura, trascinandosi dietro Moretti che lo tira per maglia e pantaloncini, e scartando in maniera subblime Glik scaglia un tiro in diagonale che fa secco Padelli per un 2 a 0 meritato. UNO SPETTACOLO!
Il Torino prova a cambiare: Amauri per Larrondo e Darmian per Molinaro ma non succede nulla: Viviano non fa neanche una parata, il loro gioco ricerca più che altro la cosiddetta seconda palla sulla spizzata di Amauri. Ma Silvestre e Gastaldello e poi Romagnoli fanno buona guardia.
Finiamo con il cambio Obiang con Kristicic e Bergessio per lo stanco Okaka.
CONCLUSIONI
Sento alcuni tifosi sorpresi dai cambi coraggiosi del nostro Lider maximo Sinisa, ma il mister ha già dimostrato in passato di avere questo coraggio e di praticare un gioco propositivo ed offensivo: sul 2 a 0 non fa uscire una punta per un difensore.
Ho trovato ottime le prestazioni di Obiang, Silvestre, Soriano e la triade offensiva, mentre un pò sottotono quelle di De Silvestri e Cacciatore, un pò confusionari in fase di possesso mentre ottimi in copertura.
Siamo una squadra organizzata e quadrata e se teniamo questa concentrazione e determinazione ne vedremo delle belle dopo aver raggiunto quota 40.
5 commenti
Analisi impeccabile, chiedo a Gino se anche lui ha trovato la squadra un po’ sottoritmo nel primo tempo esattamente come successo a Palermo nel primo tempo, ovviamente per cercare il pelo nell uovo di un ottima prestazione. Credo anche che Eder, dei tre d attacco , sia quello che soffre piu’ di tutti la minor spinta del terzino dal suo lato, dovuta alle coperture preventive. I dati piu’ confortanti sono le certezze tattiche gia’ alla seconda giornata e la qualita’ delle alternative ai titolari. Ciao e forza Samp
Ciao, grazie per l’analisi che chiarisce molti particolari di gioco. Anch’io ho visto sottotono eder. Chiedo a gino se quest’anno eder riuscirà a fare gli stessi gol dello scorso anno o arriverà meno alla conclusione? Per le prime partite sembra di sì
Tra gli aspetti tattici (anche se poco rilevante ai fini del risultato) mi piace sottolineare come Sinisa, con la sostituzione Bergessio per Okaka, abbia invertito Eder-Gabbiadini (spostando il primo sulla sx e viceversa il secondo). In questo modo con Okaka in campo in grado di sostenere il peso dell’attacco, si è cercato di dare la possibilità ai due esterni di rientrare per provare la conclusione. Con Bergessio in campo invece l’idea di Sinisa è stata quella di servire El Lavandina dalle fasce spostando i due esterni d’attacco in posizione più consona per servire la punta entrambi con il piede preferito
rispondo a mikip: concordo sul fatto che il ritmo è calato, e quando cala il ritmo andiamo in difficoltà. Eder non doveva andare sul terzino come lo scorso anno, ma rientrava centrale e si allargava la mezzala. Il lavoro di ripiego è l’attaccante che lo fa meglio, poi è normale pagare un pò dal punto di vista della lucidità in zona goal ma credo che anche quest’anno possa andare in doppia cifra una volta al 100 per cento della sua condizione. Gli aspetti tattici al fine del risultato di questa partita sono importanti tanto quanto l’errore di padelli nel primo goal. Il fatto di invertire gli esterni di attacco a 7minuti dalla fine, in un momento in cui al torino abbiamo lasciato la fase di possesso, credo sia solo perchè a sinistra il torino attaccava con el kaddouri e darmian ed eder era l’unco che forse aveva ancora un pò di forze per rientrare in aiuto a soriano e de silvestri, mentre gabbiadini era un pò in affanno. Poi può essere anche la tua una lettura giusta cristiano
Grazie per la risposta, esauriente e molto interessante. Alla prossima!