Ci sarà da battagliare da qui alla fine, ma intanto facciamo un po’ di chiarezza sul discorso qualificazione. Circolano infatti strane voci, oltre ai discorsi folli di un dirigente calvo del Milan che profetizzava addirittura un “settimo posto” per qualificarsi in Europa League.
Palle colossali.
Il regolamento Uefa parla chiaro, precisato anche da Gianni Infantino, collaboratore di Platini, il cui pensiero è riportato dal Secolo. “I club, vincendo la Champions League o la Europa League non aggiungeranno un posto extra alla loro federazione nel numero totale dei posti disponibili nella successiva stagione della competizione”.
Scornato Galliani, la questione che più ci riguarda è la presenza o meno della sesta classificata della serie A alla prossima Europa League (anche se Sinisa punta più in alto: e noi lo seguiremo!).
Il discorso del campionato va a braccetto con la Coppa Italia, la competizione che concede il terzo ingresso italiano per l’Europa League (oltre alla 4° e 5° classificata in campionato).
A questo proposito il regolamento Uefa dice chiaramente che: la sesta classificata va dritta in Europa nel caso in cui la vincitrice della Coppa Italia si trovi nelle prime cinque posizioni al termine del campionato. (“La qualificazione alla UEFA Europa League è appannaggio della quarta e della quinta classificata, unitamente alla vincitrice della Coppa Italia. Qualora quest’ultima sia già qualificata alle coppe europee, dal 2015 subentra in ogni caso la sesta classificata del campionato”).
Visto che la finale è Juve -Lazio, a meno di eventi a questo punto davvero imponderabili, la sesta piazza è utile per il salto in Europa League.
Ma intanto pensiamo al Milan, poi puntiamo anche più in alto.