Walter Mazzarri, tecnico blucerchiato tra il 2007 e il 2009 e attuale allenatore del Torino, si appresta a tornare per la prima volta a Marassi dopo alcuni anni. E lo fa preparando un paio di mosse a sorpresa.
Neppure i giornalisti che seguono quotidianamente le vicende in casa granata sono sicuri circa il modulo e la formazione che il tecnico livornese schiererà domani pomeriggio contro la Sampdoria. Infatti, per quanto Mazzarri abbia fatto intuire in conferenza stampa alcune delle idee con cui proverà a mettere in difficoltà i blucerchiati, rimangono in piedi alcuni dubbi.
Il primo riguarda l’assetto di gioco. Da quando è arrivato sulla panchina del Torino Mazzarri ha preferito seguire il solco tattico tracciato dal suo predecessore Mihajlovic, con la conferma del 4-3-3 su cui il tecnico serbo ha lavorato con convinzione a partire da settembre, dopo avere iniziato la stagione con un offensivissimo 4-2-3-1.
Tuttavia, come sottolineato oggi da Giampaolo in conferenza stampa, il 4-3-3 di stampo mazzarriano è ben più accorto di quello di Mihajlovic, con una maggiore attenzione alla fase di non possesso. A confermare il cambio di atteggiamento del collettivo granata sono i dati sui gol subiti da Sirigu nelle ultime tre partite: uno solo, nella trasferta di Sassuolo di due settimane fa (pareggio per 1-1).
Ma domani, per la prima volta da quando è alle dipendenze di Urbano Cairo, Mazzarri potrebbe decidere di cambiare modulo, passando a un ancora meno spregiudicato 3-5-2 dove la cerniera di centrocampo formata da Baselli, Rincon e Obi dovrebbe intralciare il gioco per vie centrali della Samp, costringendo così i blucerchiati a spostare il proprio raggio d’azione sugli esterni, dove Molinaro (o Ansaldi) e De Silvestri avrebbero l’ingrato compito di affrontare rispettivamente Bereszynski e Strinic in due stimolanti duelli individuali.
Il secondo dubbio riguarda invece gli interpreti dell’orchestra granata che domani pomeriggio salirà sul palco spelacchiato del Ferraris. Oggi Mazzarri ha fatto intendere che Belotti non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Ma non è da escludere un suo impiego a sorpresa dal primo minuto: in quel caso a finire in panchina sarebbe Niang, che nel 4-3-3 giocherebbe al centro del tridente insieme a Berenguer e Iago Falque, mentre nel 3-5-2 si giocherebbe il posto proprio con Belotti vicino a Falque, con in panchina Berenguer. Senza dimenticare il serbo Ljajic, che a sorpresa potrebbe trovar posto dall’inizio, magari dietro alla/alle punte, per bucare la nostra difesa con i suoi tiri improvvisi.
Quale sarà la formazione granata di domani? Per questa volta proviamo a fidarci delle parole di Mazzarri. Modulo 4-3-3. Sirigu; De Silvestri, N’Koulou, Burdisso, Molinaro (Ansaldi); Obi, Rincon, Baselli; Iago Falque, Niang, Berenguer (Ljajic). Ma occhio a Belotti, voglioso di scrollarsi di dosso l’etichetta di “Gallo” spennato…
Roberto Bordi
2 commenti
mazzarri con noi ha fatto 2 anni super positivi e ci ha portati in finale di coppa italia.non proprio il massimo della simpatia ma si sa che nel calcio contano i punti e non i sorrisi.personalmente lo ricordo con grande stima.non dimentichiamoci che ando’ via perché voleva alzare l’asticella chiedendo aronica(!!!) e busce’ (!!!) non Messi e Ronaldo ma il mega petroliere doriano rispose picche……..sicuramente a qualcuno verra’ in mente di fischiarlo cosa che mi fara’ sicuramente incazzare.dell’ambiente ne ha sempre parlato benissimo per cui secondo me dovrebbe essere accolto con un applauso
Non c’è alcun motivo per fischiarlo, con noi si è comportato in modo corretto e ha ottenuto buoni risultati, ho avuto la fortuna di conoscerlo in un ritiro a Moena e si è dimostrato gentile e disponibile, certo non espansivissimo ma ognuno ha il suo carattere, a dir la verità l’unico antipatico al limite del sopportabile era Cassano, molto peggio dal vivo di come appare in televisione