Ma Antonio Cassano, lo rivogliamo? Il quesito aleggia da alcuni giorni, da quando Antonio ha preso quella stupida ammonizione che gli ha fatto saltare la sfida contro la Samp.
E’ l’argomento del momento, per l’ ingombrante presenza del giocatore: autentico fenomeno dei campi di calcio e cavallo imbizzarrito nella vita privata.
Il grande ritorno è sempre più probabile (se non subito, per complicazioni contrattuali, Cassano tornerebbe a giugno) e suscita sentimenti contrastanti. La redazione di SampGeneration si è divisa sull’argomento. Proponiamo allora due articoli: a favore e contro il ritorno di Fantantonio,
LE RAGIONI DEL SI’
Puzza di bruciato quella squalifica, premeditata, prima di Sampdoria-Parma. Cassano ha preferito lasciar perdere, soprassedere a quei probabili fischi che gli sarebbero piovuti da una buona fetta della Sud.
Il caso è complicato.
Antonio si è innamorato di Genova, della sua villa in riva al mare, con la bella e giovane moglie e i suoi pargoli. Il quadretto da Mulino Bianco è completato dalla mamma di Antonio, che passa giorno e notte a cuocere orecchiette al figliol prodigo.
Cassano fece la sua scelta anni fa: restare sempre a Genova.
Poi subentrò la pazzia, la follia lo avvolse come miele. Lui, forse, avvolse le mani al collo del malcapitato Duccio. Sicuramente, strepitando come un asino imbizzarrito, ne insultò potentemente la madre.
Al momento del fattaccio, Duccio stava già da tempo ridimensionando la squadra dopo la sconfitta in Champion’s: troppo alto il costo del giocatore, troppe le spese in società. E Cassano si incazzò.
Riccardo non aveva mai subito un oltraggio tanto grave: l‘occasione fu ghiotta per cacciarlo. Ma poi seguì un dissesto del capitale tecnico della squadra: arrivarono tempi drammaticamente bui.
E da anni Antonio sta vagando, come un sorcio sotto ai tombini, in cerca di una squadra che riesca a celebrare il suo talento. Troppo forte per non trovare qualcuno che lo faccia giocare. E così: Milan, Inter, Parma..
Antonio vaga come un esule in cerca della sua Isola chiamata Sampdoria, attendendo il momento in cui la Società gli possa offrire lo stipendio che merita.
Ora il tempo è arrivato: Cassano è invecchiato, ma regala ancora spolverate di classe per 1 milione di euro e rotti all’anno.
E’ dunque il momento che ritorni.
Cassano è un elemento complicato: un giocatore che a volte fa rabbrividire per comportamenti pessimi.
Però in campo ci fa divertire, a tratti ci fa sognare.
Ci fa sgranare gli occhi quando andiamo allo stadio e assistiamo alle sue giocate fenomenali. Ci fa venire i brividi per la sua classe pura accostata ai colori della Sampdoria.
Faceva sognare, qualche anno fa, quando segnò alla Juve da centrocampo o al Werder nei preliminari di Champion’s League, con un colpo di tacco da poeta del calcio.
Con lui in squadra nessuna partita era persa in partenza. Ce la potevamo giocare con tutti “perché davanti c’è Cassano”.
Poesia in movimento, sui piedi di un uomo arrogante, ma che ha dichiarato grande amore per i colori blucerchiati anche quando giocava nel Milan o nell’Inter: pazzia spudorata.
Non lo dobbiamo dimenticare: a suo modo Cassano ci è stato fedele, quando il calcio odierno è costellato di mercenari, inclini a cambiare la casacca per qualche euro (o dollaro) in più.
Riccardo Garrone, uomo di antichi valori, considerava Antonio come un figlio. Ed è stato tradito dalla follia del giocatore. Ma Antonio si è continuamente pentito di quel gesto, in privato ed in pubblico: è l’unica cassanata di cui si è pentito veramente.
E allora: riprendiamoci “a Cassano”: vogliamo tornare a sognare! (tanto, col grande generalissimo Sinisa, Cassano dovrà per forza abbassare la cresta).
6 commenti
Nella pagina seguente (Le ragioni del no) ho scritto una mia considerazione anche se non mi schiero in quel senso. Mi viene in mente però che per fatti storici di grande rilevanza ( non questo, ovviamente, ma è solo per spiegare le correlazioni tra i fatti e le verità rivelate), ad esempio l’assassinio di Kennedy, le documentazioni relative che possono portare alla scoperta appunto della verità vengono, chissà perchè, sigillate e rimandata la lettura in termini di decenni. Nel 2050 verrà alla luce che……E’ sempre così, crediamo ad interpretazioni addomesticate se non falsate. Dico questo perchè nei fatti che riguardano il famoso affronto di Cassano a Riccardo Garrone ogni tanto esce qualche novità. Sarà vero che ha preso per il collo il presidente offendendone la madre? C’è sempre qualcuno che sa sempre tutto. Ma chi?Perchè se così fosse stato certo non sarebbe semplice per Edoardo Garrone prendere la decisione di riassumerlo. E comunque, nel caso affermativo, tutto dovrebbe avvenire a condizioni assai precise, come dire “non sei tu che conduci la danza caro Antonio”. Come tifoso, non posso negarlo, sarei felice di rivederlo in maglia blucerchiata. E magari con un gol in una certa partita…..
E infatti l’episodio del litigio non è mai stato accertato. Una cosa è probabile: l’assenza di cassano alla premiazione del club lavagna non è stata così influente per la sua cacciata, ma forse solo il pretesto. Comunque staremo a vedere. Concordo col pensiero di Roberto e anch’io spero di rivedere presto cassano in maglia blucerchiata!
Complimenti per l’articolo su wanda .-)
Ieri sera mentre ascoltavo all’auditorium un pezzo di Duke Ellington ho avuto una specie di folgorazione ed ho pensato a ……Cassano. Direte voi ma che c’entra il Duca con l’Antonio calciatore? Sarà che il jazz è improvvisazione, trasgressione, ricerca dell’oltre ed anche poesia che ho pensato a ciò che forse desiderava, nella sua fantasia, Cassano, e che probabilmente è stata l’origine dell’incazzatura che ha portato al famoso incidente con Garrone. E mi piacerebbe se qualcuno un pò introdotto potesse verificare la veridicità di questa mia affermazione. Credo infatti che il “genio di Bari”, alla fine del campionato del quarto posto, avesse compreso che con due o tre innesti di qualità avrebbe potuto addirittura vincere lo scudetto a Genova e forse si sarà immaginato lo spettacolo del Ferraris trionfante con lui primattore. Una cosa da far perdere la testa……in tutti i sensi. Quel vaffa…era probabilmente la risposta alla castrazione di un sogno a portata di mano.Non giustifico mai la violenza, in tutti i casi, ma quella rabbia per la non comprensione di una gloria a portata di mano è anche la mia. La condivido e la firmo. E voi?
Risposta a Roberto: io mi ricordo che dopo le migliori partite di cassano, i tifosi più ispirati erano al settimo cielo: c’era chi lo paragonava ad un grande tenore, chi a un primo violinista. Comunque la vena artistica di Antonio era riconosciuta, e ispirava grandi visioni. Poi ricordo che cassano ha esortato più volte (anche pubblicamente) garrone a investire di più per fare una grande squadra. Ma la gestione della società aveva altri paletti economici. La frustrazione di cassano era dovuta forse alla mancata costruzione di una grande squadra, di sicuro perché gli volevano abbassare lo stipendio!
Dico a Pablo che quello che stoltamente non hanno capito in Società è ilfamoso adagio “chi più spende meno spende” specialmente avendo avuto a disposizione, per gli strani casi della vita, una squadra quasi perfetta che nel girone di ritorno ha fatto vedere i sorci verdi a tutti, umiliando in casa sua non una squadra qualsiasi ma una scudettabile come la Roma che proprio dopo quella partita ha perso tutte le speranze di primato. Io dico che spendendo trenta milioni (perchè Garrone non li aveva? e Moratti che è più…..povero?) ne avrebbero guadagnato magari cinquanta. Intanto non avrebbero perso quelli della Champions(quanti?20?) e poi chissà cosa sarebbe successo in campionato e comunque con una squadra così, dove Guberti sembrava addirittura un fenomeno, probabilmente avrebbero conquistato il diritto alla Champions anche l’anno seguente. Fate un pò i conti. Lo so mi brucia e mi brucerà sempre. Queste occasioni non andrebbero mai perdute. Prosit!!
D’accordissimo con Roberto, olè!