Un punto fermo, una piacevole sorpresa e qualche sufficienza stiracchiata. A fronte di un paio di voti molto positivi, il bilancio della difesa della Sampdoria è fatto di poche luci e molte ombre.
MATIAS SILVESTRE: 7,5. Insieme a Milan Skriniar il migliore della difesa (e forse della squadra). Dimenticate le difficoltà dello scorso campionato, quest’anno l’argentino è diventato il leader indiscusso della retroguardia blucerchiata. Incaricato da Giampaolo dell’ingrato compito di dettare i movimenti a scalare della retroguardia, ha guidato il reparto con maestosa personalità. Insuperabile nel gioco aereo e marcatore inflessibile, gli è mancato soltanto il gol. Arriverà…
MILAN SKRINIAR: 7,5. La crescita dello slovacco è sotto gli occhi di tutti. Partito come riserva di Regini, ha approfittato dell’infortunio di Pavlovic per prendersi una maglia da titolare che non ha più lasciato. Un paio di errori tecnici contro Roma e Milan, poi un lento ma costante processo di maturazione che ne ha migliorato le doti tecniche e soprattutto mentali sotto la guida del professor Silvestre. Memorabile la sua prestazione nel match di ritorno contro la Juventus: ripartiamo da lui.
VASCO REGINI: 5. Non è per accanirsi, ma il vice-capitano della Sampdoria ha dimostrato ancora una volta la sua inaffidabilità. Impiegato soprattutto nel ruolo di terzino sinistro, l’ex difensore di Empoli e Napoli ha giocato qualche buona partita, collezionando ben 4 assist. Ma purtroppo, il buon rendimento in fase di spinta è stato rovinato da una serie di errori sanguinosi in fase difensiva, tanto da attirarsi la belligeranza di molti tifosi. Se lo Zenit lo vuole, vada pure.
DANIEL PAVLOVIC: 6. Arrivato la scorsa estate con la fama di terzino assist-man, il difensore bosniaco non è riuscito a mostrare quanto di buono aveva fatto a Frosinone. Colpa di un fastidioso infortunio al ginocchio che lo ha relegato ai margini della squadra a partire dalla terza giornata, spalancando le porte in squadra a un certo Milan Skriniar. Impiegato con più continuità a fine stagione, Pavlovic ha svolto il compitino senza infamia e senza lode. Potrebbe rimanere.
DODÒ: 4. Coraggiosamente, mister Giampaolo si era esposto con la stampa definendolo una “scommessa: se la vincerò la vincerò io, se la perderò la perderà lui”: l’ha persa il brasiliano. Le doti tecniche ce l’ha, è evidente. Ma in un campionato competitivo come la serie A non basta dare del tu alla palla: servono anche capacità tattiche e fisiche che lui non avrà mai. Fallimento totale.
SALA: 6. Una doverosa premessa: gioca da terzino pur non essendolo. Un controsenso che Giampaolo non ha potuto né saputo risolvere per la mancanza in rosa di laterali destri (a parte Pedro Pereira). L’ex centrocampista del Verona ha provato a fare il suo, spingendo come un forsennato sulla sua fascia di competenza ma lasciando qualcosa di troppo in fase di non possesso. Problemi fisici lo hanno perseguitato per tutta la stagione. L’anno prossimo non succederà più. Forse…
BERESZYNSKI: 6. Arrivato a gennaio dal Legia Varsavia, Giampaolo lo butta subito nella mischia nel match di Coppa Italia contro la Roma. El Shaarawy lo sovrasta persino fisicamente, tanto che alcuni dubitano subito delle sue capacità. Ma qualche giorno dopo, nel suo esordio in campionato, il polacco si trasforma, ergendosi tra i protagonisti della vittoria contro il Milan. Poi un’altalena di prestazioni buone e meno buone. Si sta ambientando, diamogli tempo e fiducia.
PEDRO PEREIRA: 6,5. Molti lo hanno dimenticato, ma nel girone d’andata il ragazzino portoghese ha collezionato 12 presenze complessive, contendendo una maglia al più esperto Sala. Comprato nel 2015 per 200 mila euro, a gennaio è stato rivenduto al Benfica per 2,6 milioni più tutto il cartellino di Djuricic. Una plusvalenza fenomenale, griffata come al solito da Pecini.
KRAJNC, AMUZIE E SIMIC: SV. Lo sloveno ha giocato solo pochi minuti in Coppa Italia, prima di andar via a gennaio. Se il giovane nigeriano ha lavorato con la squadra a Bogliasco senza mai riuscire a impressionare il mister, Simic è una risorsa importante per il futuro della difesa blucerchiata e l’anno prossimo lo dimostrerà. Sperando di ripercorrere le orme di Skriniar…
ROBERTO BORDI
1 commento
Voti e giudizi che non condivido: Pavlovic e Sala.
Il primo credo che complessivamente non possa essere giudicato, troppo prolungata la sua assenza e poi troppo spezzettato il suo impiego per poterlo valutare a sufficienza, do invece un 5 a Sala, sarà che è fuori ruolo ma non ha mai convinto nè in difesa e nè in fase offensiva, trovo inoltre che sia inaccettabile, a certi livelli, infortunarsi con così tanta, sconcertante frequenza…