Dove eravamo rimasti? Torna dopo alcuni mesi l’appuntamento con il ‘Grande dizionario blucerchiato’, l’Enciclopedia Sampdoriana realizzata dallo storico tifoso Roberto C.
Continuiamo quindi dalla lettera ‘M’. E i nomi di questa puntata sono davvero altisonanti
M
MANCINI Roberto
Qui bisognerebbe andare per le lunghe. Ma cosa posso scrivere che non sia già arcinoto a tutti i tifosi blucerchiati? Quindici anni magici di militanza con la Samp, 424 presenze e 132 gol. Quando giocava era ritenuto l’allenatore in campo e non era una fantasia se dopo ha veramente confermato queste sue doti vincendo un sacco di trofei tanto che nel 2015 è stato inserito nella “Hall of Fame del calcio italiano” nella categoria “Allenatore italiano”. Ognuno ricorda gli episodi più diversi legati al Mancio. Ne voglio citare tre e si tratta di gol. Il primo e il secondo, rispettivamente all’Inter a San Siro e alla Roma a Marassi, nell’inizio folgorante del campionato 1982/1983. Il terzo, come direbbe Benjamin “Lefty” Ruggiero ( Al Pacino nel film “Donnie Brasco”) “Che te lo dico a fare?”, è il fantagol segnato a Napoli nell’anno dello scudetto. Mancini è stato un fuoriclasse che però non è riuscito ad esprimersi in Nazionale. Peccato. Il mio amico Guido lo chiamava “O Segno”, inteso come “Il Signore”. E ho detto tutto. Ancora una cosa. C’è un piccolo neo nella sua carriera: ha vinto troppo con un’altra maglia che non mi è mai piaciuta.
MANNINI Moreno
Il “Terzino” è anche lui un nome da grandi numeri. 15 stagioni alla Samp con 377 presenze e 7 gol. E’ tra quelli che ha vinto tutto. Ha lasciato il suo segno nel trionfo del 19 maggio 1991 con il Lecce con un gol al volo strepitoso, da puro attaccante. E’ un grande cuore Samp nella meravigliosa teca dei ricordi.
MANTOVANI Enrico
Non poteva emulare il padre però i sette anni di presidenza non sono stati del tutto negativi. Certo c’è la macchia della retrocessione. Ma certi acquisti fatti sotto la sua presidenza (Chiesa, Montella, Veron, Laigle, Seedorf) vediamoli in raffronto a quelli degli anni seguenti…
MANTOVANI Paolo
Il “Deus ex Machina”, il più grande Presidente della storia blucerchiata. E basta. Non posso scrivere tutto quello che sarebbe necessario. Quante pagine ci vorrebbero? Posso solo dire che se è riuscito a comprare giocatori come Francis, Souness e Gullit non è per una volgare questione di soldi (quelli potevano trovarli anche altrove) ma per un magico allure che lo contraddistingueva, per il magnetismo che era la sua rappresentanza, per la sicurezza di tutto il suo essere e per la serietà per la quale bastava anche la sola parola per sancire un rapporto. Un uomo magico. Allora lo voglio ricordare nei momento più belli, affascinanti, travolgenti. Quando, la Samp ancora in B, veniva agli incontri con i tifosi ai Teatri Ferroviario di Rivarolo e Boggiano di Bolzaneto. Si respirava aria di trionfi futuri… E ancora nel vecchio stadio, nei primi tempi, quando a fine partita passava “benedicente” sotto la Sud. Il mio amico Guido ed io lo avevamo soprannominato, proprio per questo, “Papa”. Per un particolare di questi momenti si veda alla voce Roselli. Era un personaggio fuori del comune. IMMORTALE.
MARASCHI Mario
Tre stagioni alla Samp (1973 – 1976) con 57 presenze e 14 gol. Rimarrà per sempre nella memoria per un magnifico episodio e come tale ogni tifoso con un po’ di anni ne tiene un’ideale statuetta sul comodino. Il 17 marzo 1974 nel derby dei poveri (l’una e l’altra nei fondi della classifica) segnò il gol del pareggio con una magica rovesciata al 90’ (non esisteva il recupero). Impazzimento nostro per la gioia e desolazione altrui per la rabbia. Li abbiamo fatti piangere come poche altre volte. E’ stato proprio un Super Mario! Peccato che io non abbia vissuto quel momento perché, non sopportando di perdere da “quelli” e nel contempo anche finire in B, ero fuggito dieci minuti prima dallo stadio e ho saputo dell’impresa, a Brignole, da un tizio che aveva la radiolina accesa.
MAROCCHI Paolo
Rosin, Vincenzi Marocchi…cominciava così la formazione del quarto posto. Marocchi, ottimo terzino destro, vanta un piccolo record: ha sempre giocato, fin dalle giovanili, con un’unica maglia. Purtroppo un grave incidente nel torneo 1961-1962 ne ha limitato l’efficienza con poche presenze nel seguito sino al ritiro avvenuto nel 1966.
MATTEOLI Gianfranco
Centrocampista intelligente doveva essere un punto fermo del futuro blucerchiato ma giocò una sola stagione (1985 – 1986) e non potè proseguire per incompatibilità di gioco con Sua Maestà Graeme Souness.
MAZZARRI Walter
Nella stagione 2007-2008 consegue uno dei migliori risultati nella storia della Samp, un ottimo sesto posto finale qualificandosi alla Coppa Uefa. L’anno dopo arriva alla finale di Coppa Italia con la Lazio perdendola ai rigori. Il 13 maggio 2009 è una di quelle date che mi recano non poca rabbia per il primo gol della Lazio con Pazzini a terra dopo aver ricevuto un’entrata da codice penale. E i rigori sbagliati da Cassano e Campagnaro.
Ma, tornando a Mazzarri, ce ne fossero…
MELLI Alessandro
A me piaceva molto ma ha giocato solo otto partite nel 1994 perché il 10 novembre 1994 va al Milan per 12 miliardi di lire. In cambio alla Samp arriva…Gullit! Benedetto Melli!!
MENOTTI Luis Cesar
La sua fama era diametralmente opposta ai risultati conseguiti a Genova. “El Flaco” è stato l’allenatore più titolato della storia blucerchiata. Campione del mondo con l’Argentina nel 1978 ha guidato squadre importanti come Barcellona, Boca Juniors, Atletico Madrid, River Plate, Penarol, Independiente e …Sampdoria. Ma qui ha fallito e dopo otto giornate (1997) è stato esonerato anche se, in quanto a risultati, ce ne sono stati molti peggio di lui. 3 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte. Ma lui era lui e ci si aspettava, forse, cose troppo grosse considerato il suo pedigree. Peccato. Ricordo la presentazione della squadra al Palasport: pirotecnica e piena di aspettative. Ma anche questo fa parte della nostra Storia.
MIHAJLOVIC Sinisa
110 partite nel periodo 1994-1998. Rimane comunque nel cuore dei tifosi per il suo modo di essere giocatore a tutto tondo. Esaltante, specie nei calci di punizione che hanno portato tanta gioia ai tifosi, e dove non era secondo a nessuno. Una volta, a Belgrado (1 aprile 1992), ci ha fatto anche soffrire con una magica pennellata ma poi Katanec, Vialli e Mancini hanno rimediato. Dal 2013 al 2015 è stato in panca con buoni risultati. E’ uno di quelli che si ricordano.
MYCHAJLYCENKO Oleksij
Anche lui, come De Giorgis, “Re per una notte”, ma non per una giornata, bensì per un campionato anche se è stato l’unico, ma per sua fortuna quello giusto. Calciatore polivalente, nazionale sovietico, su di lui c’erano molte aspettative ma per diverse fattori non è riuscito ad incidere nella causa, ma ha lasciato un buon ricordo.
MILANI Aurelio
Centravanti della Samp dal 1958 al 1960. Il primo anno forma un bel trio d’attacco con Mora e Cucchiaroni segnando 13 gol. Poi un grave infortunio lo porta a Padova dal “Paron” Nereo Rocco. Troverà la sua fortuna nell’Inter di Herrera al centro del magico attacco nerazzurro.
MIRCOLI Dante
Ci sarebbe poco da dire di questo argentino acquistato dall’Independiente e che, ormai logoro, disputa poche gare (9) in due anni, ma lascia il segno a Firenze il 19 maggio 1974 con un bel gol su punizione. E’ l’anno del ripescaggio.
MONTELLA Vincenzo
Gioie da giocatore, dolori da allenatore. Parliamo solo delle prime. E’ stato un fantastico attaccante che negli anni 1996-1999 con 83 presenze ha segnato 54 gol. Uno di quelli che fanno godere. Alla prima stagione in blucerchiato segna 22 gol in 28 partite miglior risultato da sempre da parte di un esordiente nella massima serie. Clamoroso il passaggio da una sponda all’altra del…Bisagno! Dell’ “Aeroplanino” si dovrebbero riempire pagine e pagine… Purtroppo se ne ricorda una infausta e non per colpa sua, anzi. Segna due gol a Bologna il 16 maggio 1999, e ne poteva segnare altri, ma non bastano. Dall’altra parte c’era Trentalange. Scrivendo queste note ho anche rivisto con un atto di puro masochismo il filmato. Ho una rabbia che non si placa pure dopo 21 anni!
MONZEGLIO Eraldo
Il papà degli adorabili “vecchietti” che condusse all’allora “mitico” quarto posto. Da giocatore è stato due volte Campione del Mondo (1934-1938).
MORA Bruno
Era proprio bravo. Talmente forte che la Samp lo vendette alla Juventus nel mercato di novembre del 1960 nel torneo del quarto posto. In molti dicono che il mancato scudetto fu causato anche dalla cessione di Mora che creò molto malumore nella tifoseria. Veramente non ce lo saremmo aspettato da un presidente come Ravano che a quel tempo era considerato “Presidentissimo”. Due episodi curiosi: il 7 dicembre 1958 sostituisce il portiere Rosin infortunato (non esisteva la sostituzione dei giocatori) in uno scontro con Brighenti che allora giocava nel Padova. Si era sull’ 1-0 e per tutto il secondo tempo difese la porta senza beccare gol. Vincemmo 3-0. Ma il 26 novembre 1961 la Juve vince a Genova 3-2 e chi segna la tripletta bianconera? Proprio la grande ala destra Bruno Mora! La sua cessione è stato un autentico sogno infranto che molti hanno paragonato a quella di Vialli.
MORINI Francesco
Dal 1963 al 1969 per 162 presenze. Gran difensore e colpitore di testa. Uno dei migliori difensori centrali della storia blucerchiata. Bestia nera di Gigi Riva. Ovviamente anche lui è finito alla Juve dove ha fatto una gran carriera. Simpatico il commento di un tifoso sul Web (“Manicomio Blucer chiato”) a proposito del fatto che era un gran bel ragazzo e donnaiolo: “A quei tempi avevo 10/11 anni e oltre ad andare allo stadio andavo al mare al Lido. Lo vedevo sempre in giro con dei pezzi di f.. da paura”.
N
NICOLE’ Bruno
Una citazione per un giocatore che ha giocato 9 partite in blucerchiato tra campionato e Coppa Italia nel 1965 ma è stato grande alla Juventus ed è stato il più giovane capitano della Nazionale all’età di 21 anni e 61 giorni. Tutto è stato precoce nella sua vita di calciatore: l’esordio in serie A a 16 anni a Padova con Nereo Rocco e l’abbandono dell’attività a soli 27 anni.
NICOLINI Enrico
Il “Netzer” di Quezzi è il classico esempio di calciatore cresciuto nelle giovanili della Samp con la quale ha esordito nel campionato 1973-1974 rimanendo in blucerchiato fino al 1976. Ha giocato in altre squadre ma è rimasto doriano fin nel midollo e sogna sempre di chiudere la carriera sulla panchina di Marassi lato…Sud.
NIELSEN Harald
Grande attaccante danese, dopo una carriera luminosa a Bologna, dove vinse lo scudetto, chiuse la carriera a Genova nel campionato 1969-1970 con sole 4 presenze e zero gol. Perché ricordarlo, si chiederà qualcuno? E’ nei miei pensieri lontani di quando un “nome” portava grandi sogni. Purtroppo fu solo una meteora per di più logora.
NOVELLINO Walter
Allenatore dal 2002 al 2007. Mi è piaciuto molto e lo ricordo con molto piacere specie per il quinto posto nel torneo 2005 quello in cui per un punto sfiora la qualificazione Champions. Ma al suo primo campionato (2002 – 2003) ottiene la promozione in A con un mese di anticipo vincendo anche tre derby (uno in Coppa Italia). E’ stato un allenatore impeccabile ed è tra quelli che hanno fatto la storia del Doria per la quale ha affermato “Sbagliai a lasciare la Samp. In senso buono fu la mia rovina.” Un ricordo sincero. E’ nella grande memoria blucerchiata.
NUCIARI Giulio
A suo modo è un recordman. Sette stagioni in blucerchiato (1989 – 1995) ha vestito la maglia tra i pali per sole sette presenze. Ma detiene il record di panchine in serie A: 333 volte con la maglia numero 12. Particolare interessante (ma indigeribile, per noi doriani) del quale non ha …colpa: stava nella porta rossonera nel famigerato spareggio Uefa del 23 maggio a Torino con il Milan risolto al minuto 102 da quel “simpatico” di Massaro (avrei voluto averlo tra le mani in quel momento….e anche dopo, il bel “tomo” Daniele)
22 commenti
Come già accaduto per le precedenti puntate questa rubrica mi fa scoprire e conoscere calciatori dei quali non ho mai letto o sentito nulla a riguardo, a questo giro è il turno di:
Marocchi, Milani, Mircoli, Nicolè e Nielsen…
Considerazioni sparse:
– Mazzarri: per me il miglior allenatore che abbiamo avuto nell’ultimo ventennio,
la sua prima Samp fu un portento!
– Melli: fui felicissimo del suo arrivo, il suo acquisto se non erro rappresentò il maggior investimento nella storia della SAMPDORIA fino a quel momento ( 12 miliardi delle vecchie lire, ma potrei facilmente ricordare male…) e al tempo stesso rimasi male per quello scambio con Gullit, che non avrei mai voluto ritornasse…
– Menotti: un fallimento annunciato, gli allenatori stranieri a quell’epoca toppavano praticamente tutti…
– Novellino: come si fa a non essergli affezionati?
Per me quella Samp, dopo quella degli anni d’oro, è probabilmente quella a cui sono più affezionato,
c’era un entusiasmo incredibile e una simbiosi totale tra società, squadra e ambiente, chissà mai se la ritroveremo ,incredibile come dopo di noi non abbia più azzeccato nulla…
Pregevole e affascinante disamina, come sempre Roberto, dei personaggi blucerchiati di un tempo.
– in particolare mi ricordo due cose su Dante Mircoli: segnò anche un altro gol su punizione a Marassi nella stagione del ripescaggio 1974-75 contro il Varese, l’ho ben presente perché fu la mia prima partita da abbonato nella Sud;, inoltre mi ricordo anche di un ultras di allora al quale era stato affibbiato proprio il soprannome “Mircoli” forse per la somiglianza con il calciatore argentino….
– Per quanto riguarda il calciatore Mora, mi sembrava di aver letto tempo fa da qualche parte che il nostro presidente di allora Alberto Ravano fu quasi “costretto” a vendere il giocatore alla Juventus per questioni che sinceramente non so….ma io non ero ancora nato e quindi posso anche vaneggiare…
– Ritengo che Novellino e Mazzarri siano stati i nostri migliori allenatori dopo la risalita in A del 2003, mentre Mihajlovic il migliore dopo la risalita del 2013.
– Vincenzo Montella, che ritengo essere stato il nostro migliore attaccante di quel periodo, non ha portato forruna alla Sampdoria sia come calciatore che come allenatore (ma io sono molto superstizioso e la mia opinione non conta). Ricordo che venne acquistato perché si dovette vendere Enrico Chiesa capocannoniere con 22 gol nella stagione 1995-96: non riesco ad immaginare cosa avrebbe potuto significare se in quel momento avessimo tenuto Enrico Chiesa…chissà forse avremmo assistito ad un’altra storia negli anni a venire, ma purtroppo non abbiamo la possibilità di saperlo e tenendo conto di quanto è accaduto dopo qualche anno, mi piacerebbe ritornare indietro nel tempo…Di fatto l’arrivo di Montella alla Samp ci costò da subito l’eliminazione dalla Coppa Italia per la sconfitta nel derby ad ottobre 96, abbiate pazienza ma mi sono lasciato prendere dal sentimento….
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novellino tattico perfetto col suo modernissimo 442, mazzarri fantasioso ma prendevamo caterve di gol
Purtroppo a differenza di El Cabezon io li conosco tutti essendo nato 13 giorni dopo la nostra Samp. In verità quelli, diciamo dei primi 5/6 anni me li raccontava mio padre, gli altri li ho vissuti in prima persona. Mio padre mi raccontava sempre del portiere Moro, suo grande idolo, che in una partita stufo di vedere i compagni sbagliare gol, si levò la maglia numero uno la sostituì con quella di un attaccante, andò all’attacco e fece il passagio vincente e così la Samp pareggiò e lui divenne un idolo
bel ricordo silverfox, in che anni ha giocato moro nella samp lo sai?
Scusate il fuori tema, a parte gli amarcord, pur belli, ma quando ca…spita arrivano gli americani o gli arabi? Perché qui rischiamo di svendere tutti , fra poco anche il magazziniere, i palloni e le tute. Alcuni, almeno, sono giocatori che ci farebbero comodo, ma vengono proposti a prezzo di saldo pur di non averli a libro paga. Oppure Vidal sta facendo il gioco delle tre carte istigato da quell’essere infimo che ben conosciamo? Non so magari sarò pessimista, ma qui sembra di leggere il “”Deserto dei tartari”…
Pier56
spero di sbagliarmi ma credo che sia inutile sperare che la nuova proprietà possa entrare in gioco a brevissimo,
in tempo utile per operare sul mercato intendo,
personalmente sarei già contento se potesse operare nel mercato di gennaio,
purtroppo il parassita coi suoi complici ha creato questa allucinante prigione
dalla quale uscire sembra complicatissimo…
Bella rievocazione di un passato glorioso o comunque più che dignitoso. Però, pur capendo il paradosso tra Michailichenko e De Giorgis e la sua estremizzazione , intesa come “re per una notte”, cosa avevano in comune quei due? Soltanto l’appartenenza alla specie umana…
Ciao Solo Doria Non ricordo gli anni precisi perchè ero piccolo e lo ricordo più dai racconti di mio padre, quindi a naso, penso fossero i primi anni 50. Io ho iniziato ad andare allo stadio alla fine degli anni 50 tra il 56 e il 57
Prendendo spunto dal libro “Il manuale del tifoso blucerchiato” di Michelangelo Dolcino, comprato da me nel 1975 e che arriva, come cronologia dei campionati fino alla stagione 1973-74, il portiere Giuseppe Moro fece la grande impresa contro l’Udinese nella stagione 1952-53 finendo poi comunque alla Roma la stagione successiva.
grazie modernist359
Poter dare il mio contributo in termini statistici/storici sulla Samp è sempre un piacere SoloDoria, figurati.
Ho visto ieri Samp – Parma. Volevo discuterne con voi. Aspetti positivi, a mio avviso, squadra ben messa in campo, ottime prestazioni di Candreva, Sabiri e De Paoli nel primo tempo. Sorpresa da Leris, irriconoscibile, nel secondo tempo ma, soprattutto grande prestazione per tutta la partita per Yepes Laut. Punti deboli alcuni ma, soprattutto la mancanza di un centroavanti. Male Caputo. Il capitano ha giocato poco ed ha fatto leggermente meglio ma non dimentichiamolo mai ha 40 anni. Se, come sembra, sono già venduti Torregrossa (meno male) De Luca e Bonazzoli, affrontiamo un campionato di serie A con due attacanti alla fine della carriera o quasi? Il nostro capitano è un simbolo forse è giusto tenerlo per rispetto, per lo spogliatoio e perchè giocando 20/30 minuti in alcune partite può ancora essere utile ma per il resto è il deserto dei tartari…….
sì, sembra che GP abbia finalmente deciso (meglio tardi che mai!!) di giocare sugli esterni, e yepes può essere il nuovo torreira come dicevano i commentatori.
Caputo, già scarso di suo, non può essere di certo il centravanti mobile che apre varchi giostrando su tutto il fronte dell’attacco. E Quaglia può fare la prima punta negli ultimi venti minuti. Ergo serve URGENTEMENTE un alter-ego di Gabbiadini. Forse poteva essere Bonazzoli. Ma adesso??
Rispondo a Silverfox e a Rob: la Samp ad oggi non è un cantiere aperto ma molto molto di più, senza un centesimo in cassa, quindi se non vendi non compri e due società di cui una che ha già presentato un’offerta che vigila sulle operazioni in quanto dovesse acquistare non vuole trovarsi con giocatori non adatti al progetto, una situazione debitoria che sfiora i 170 milioni di euro (grazie Ferrero) figurarsi quanto sia difficile per Faggiano operare o meglio chiedere a qualcuno prima di fare manovre di mercato. Abbiamo giocato con il Parma società di serie B quindi è ovvio che qualcuno abbia fatto bella figura ma la serie A è tutta un’altra cosa vedi paragrafo Torregrossa Depaoli Lagumina, Leris non è esente. Bisogna avere pazienza qui a Monza davano già per scontato Candreva invece… Questo per dire che siamo al 17 luglio e nomi sparati dai procuratori ne leggeremo tanti da qui al 31 agosto ovvio che quest’anno l’imperativo sarà per tutti un campionato tranquillo e non sarà facile, in futuro si vedrà.
Ciao Luigi, Concordo con te che la Samp è molto più che un cantiere, che non c’è un euro e che non si debba aumentare ma ridurre il deficit. Mi darai comunque atto che tra Bonazzoli, De Luca e pure Lagumina uno lo dobbiamo tenere perchè Caputo è Kaput e Quaglia ha 40 anni. Ho GP inventa un centroavanti con Verre o uno come Leris siamo del gatto e noi non abbiamo un Mertens da adattare al ruolo.
Ciao Silver su l’attaccante anche io concordo con te dei tre che hai nominato sicuramente il più adatto è Bonazzoli ma come scrissi l’anno scorso ha problemi con lo spogliatoio, è un ragazzo particolare, a mio parere ancora immaturo, per quanto riguarda gli “acquisti” è ancora troppo presto vedi che anche tra le squadre di serie A c’è tanto immobilismo soldi ne girano pochi e come tutti gli anni ci sarà da parte di tanti D.S. la frenesia di liberarsi di giocatori in esubero gli ultimi giorni di mercato, dobbiamo solo avere tanta pazienza e avere un pò di fortuna nell’indovinare il colpo Sabiri. Sulla cessione provo a rimanere moderatamente fiducioso anche se alcuni personaggi ( tre numericamente parlando ) non mi piacciono affatto. Ora stacco per godermi un pò di vacanza, buona estate a tutti.
Per capire la gravità della situazione e le serpi che continuiamo a covare in società invito, chi non l’avesse ancora fatto, a leggersi l’intervista a Romei che conferma essere ancora il braccio destro dell’infame giullare e carcerato. Dice sostanzialmente che il suo amico è un uomo libero e che bisogna informarlo su tutto, dunque portargli rispetto (non accenna minimamente agli oltre 30 capi di imputazione nei suoi confronti e al processo contro di lui a settembre), ammette che molte trattative sono saltate per i rigidi parametri imposti fra entrate e uscite, ma ovviamente non accenna neppure a indicare i responsabili di questo scempio, altrimenti dovrebbe autoaccusarsi con il suo amichetto. E infine minaccia dicendo che potrebbe continuare l’attuale cd…(sì con i soldi del monopoli, perché quelli veri hanno preso altre strade!) se i compratori non verranno incontro alle richieste, in primis esaudendo le richieste del suo compare Pazzesco !! Hanno ancora delle pretese. Spero con tutto il cuore che la nuova proprietà, se davvero verrà , azzeri tutto e allontani ogni soggetto legato alla vecchia società e a quella attuale. Via tutti! Rifondazione totale e assoluta!
Non ho letto l’intervista
ma partendo dal presupposto che l’amico Pier56 stia dicendo ciò che realmente è riportato sul Secolo XIX
io ne sono semplicemente S C O N V O L T O !!!
L’ho letto assai velocemente, per un profondo senso di repulsione verso tali personaggi che sono stati la nostra rovina e non posso escludere che qualcosa mi sia sfuggito o lo abbia interpretato in modo difforme, ma la sostanza mi sembra questa…
Scusate poi passo e chiudo sul serio durante il campionato scrissi che non mi fidavo affatto del commercialista veneziano in quanto rappresentante di un “signore” romano l’avvocato è ancora il rappresentante legale sempre dello stesso signore infatti non a caso scrissi la TRIADE perché stupirsi di un dato oggettivo?? Continuano nonostante ciò a rimanere moderatamente fiducioso o se volete ottimista anche se i soggetti nominati non sono meritevoli di fiducia.
Concordo con Pier56 l’intervista a Romei è vergognosa. Fai i complimenti al lavoro del nano in questi anni e dice che Vidal dovrà accettare le indicazioni della famiglia Ferrero. In pratica siamo in mano a due uomini di fiducia di Ferrero. L’ ex non può partecipare ma si evince che dietro le quinte ha ancora molto potere. Non condivido invece, di far fuori tutto il CDA. Lanna e almeno Pancono sono in al 100%