Il futuro dovrà essere Mihajlovic. La prossima stazione dovrà chiamarsi per forza Sinisa: signori, non possiamo perdere questo treno, non possiamo perdere la nostra freccia blucerchiata!
Il primo “summit” tra la dirigenza e il tecnico è andato in scena ieri. Non è chiaro se alla presenza o meno di Ariedone Braida.
Le parti si sono incontrate. Ma il responso, la cosiddetta fumata bianca per la conferma di Papa Sinisa santo subito, è rimandato, tanto per stare in tema, a dopo Pasqua.
Stando alle indiscrezioni (e facendo tutti gli scongiuri del caso) Mihajlovic sarebbe a un passo dall’accettare l’offerta di Garrone. Noi, nel frattempo, accendiamo i ceri, sgraniamo i rosari, ci diamo alle preghiere vespertine con lo sguardo rivolto alla Madonna della Guardia, e attendiamo fiduciosi.
Sinisa è consapevole che il prossimo sarà ancora un anno di austerity, all’insegna del risparmio, del mercato taglia e cuci per risparmiare quel centesimo che potrà essere utile alle casse doriane.
Ha chiesto tuttavia garanzie per avere qualche rinforzo, per coprire quei settori che a suo avviso presentano delle inequivocabili falle. E questi rinforzi gli devono essere assicurati!
E’ probabile che Mihajlovic, in particolare, abbia chiesto un giocatore adatto a fare da raccordo tra centrocampo e attacco: un giocatore adattabile agli schemi che il serbo vorrà di certo riproporre per il prossimo anno: 4-3-1-2 e il 4-3-3. Ma anche, perché no, un portiere e una punta (La Gallina Maxi con tutto l’affetto nei suoi confronti e i problemi che ha avuto, resta ancora ad una rete in tutto il girone di ritorno, per quanto preziosissima).
Per non fare le anime belle, che cadono dal pero, è assai probabile che Mihajlovic non abbia ricevuto alcun segnale dall’Inter. Chissà che non sia stato il roboante successo nerazzurro di domenica a convincere Thohir a dare ancora fiducia a Mazzarri?
Se così fosse, la sconfitta di domenica rappresenterebbe per noi una vittoria postuma importantissima, fondamentale, alla faccia di quel cialtrone di Icardi.
Per il prossimo mercato (un altro in cui ci sarà da fare fior di nozze con gli abituali fichi secchi), avremo comunque l’arma in più: Ariedo Braida. Uno che se ne intende. Uno che potrà spulciare nel suo sterminato taccuino di giocatori esteri, quelli acquistati con un paio di chili di legumi secchi, ma che possono diventare titolari di buon livello nel nostro campionato.
Per ora non vogliamo aggiungere altro.
Sappiamo solo che la società dovrà fare tutto il possibile per trattenere Mihajlovic in blucerchiato.
La sua malaugurata sostituzione significherebbe resettare nuovamente l’area tecnica e partire da zero, buttando in vacca tutto quanto è stato costruito incredibilmente, anzi miracolosamente, negli ultimi mesi.
Certo, dipenderà molto anche dalla volontà di Sinisa. Ma la dirigenza deve fare di tutto e di più per confermarlo. Ciò vuol dire anche azzardare qualche investimento, rischiare qualcosa sul mercato, magari più di quanto era stato messo in conto.
Noi attendiamo segnali, ma nel frattempo restiamo fiduciosi!