Quarta puntata del Grande dizionario Blucerchiato: autore il grande tifoso Roberto C. Indimenticabili nomi della storia doriana, rimasti scolpiti nella nostra memoria
G
GALDIOLO Giancarlo
Due anni (1980-1982) alla Samp per questo coriaceo difensore che contribuì molto alla promozione in serie A. Il suo nome è legato in qualche modo a quello di Mancini perché finì nella trattativa per l’acquisto del “Mancio” (tra l’altro ora mi viene in mente che è stata l’unica cosa buona venuta da…Bologna) che costò a Mantovani 4 miliardi di lire più i cartellini, appunto, di Galdiolo, Roselli, Brondi e Logozzo.
GALIA Roberto
Tre stagioni (1983- 1986) con 71 presenze e 2 gol. Ceduto al Verona in cambio di Briegel per un errore di persona di Boskov (lo aveva scambiato con Scanziani). Mantovani disse che era stato un errore mandarlo via. Fece un gol importante a Torino bianconera il 20 ottobre 1983 per il successo della Samp in una bellissima prestazione corale. Contribuì alla conquista della prima Coppa Italia.
GANZ Maurizio
Uno dei pochi che ha esordito, diciassettenne, in Serie A (14/9/1986) dopo essere stato nelle giovanili. Purtroppo la sua buona vena realizzatrice l’ha dimostrata con altre maglie. Un ricordo amaro è il gol “sporco” segnato con la maglia rossonera in pieno recupero (95’) a San Siro (2 maggio 1999) nel successo (3 – 2) che in pratica regalò il 16° scudetto ai rossoneri. Birichino.
GAR… Gio…
Tutti sanno di chi parlo. Sei anni in maglia blucerchiata (1965-1971) come difensore. Sembrava un tutto Samp. Poi è passato ad un’altra squadra (e fin qui non è stato il solo) ma da tempo si proclama suo grande tifoso. E allora le cose cambiano. Eccome. Motivo della citazione-non-citazione.
GARELLA Claudio
Portiere per tre stagioni (1978-1981), giocate dalla Samp in serie B, fu come Mosè che non vide la Terra Promessa. Infatti fu ceduto l’anno prima della promozione. Ma lo ricordo con piacere specie per le uscite con i piedi che fecero affermare all’Avvocato Gianni Agnelli “ Garella è il più forte portiere del mondo. Senza mani,però!” Vinse comunque due scudetti in due squadre diverse e non è poco per un portiere. Il primo a Verona (anche lui come Ferroni) dove divenne “Garellik” e il secondo a Napoli alla corte di Maradona.
GARRONE Riccardo
Di lui mi piace sempre ricordare il suo impegno civile nei riguardi della sua città e l’attività di mecenate. Era un grande sognatore che tra l’altro voleva portare nei dintorni di Genova quell’ Euro Disney che poi si accaparrò la Francia. Era un anti-burocrazia per questo fu bocciata quell’iniziativa. Salvò dal fallimento il Teatro Carlo Felice che chissà perché si è deciso a mettere una grande targa di riconoscimento nel foyer solo dopo molti anni (sarà stato anche per le mie continue lettere di sollecito? Mi va di pensarlo). Ha il grande merito di aver pure salvato la più importante squadra e società calcistica di Genova dal fallimento e questa è sicuramente la cosa più notevole che mai sia accaduta in casa blucerchiata. Immaginiamo la Samp nei dilettanti. Fin qui le cose positive. Ma c’è anche il fatto che, pur con quella splendida iniziativa, non aveva in sé il fuoco sacro del calcio e a detta di tutti se avesse avuto la “passionaccia” probabilmente, con qualche acquisto importante, invece del quarto posto avrebbe potuto fregiarsi di qualcosa di più grande, magari proprio lo scudetto. L’altra cosa non propriamente positiva, ma non è stata colpa sua, era il fatto di avere un figlio un po’ così… Ma lasciamo perdere.
GASTALDELLO Daniele
Quasi otto anni (2007-2015) in maglia blucerchiata con 259 presenze e 14 gol. Bellissima figura di giocatore e di uomo. Credo abbia un posto fisso nella “Hall of fame” blucerchiata. E’ stato un autentica colonna riuscendo a giocare in Champions League e pure a vestire la maglia della Nazionale. Il ricordo più bello è ovviamente legato alla magica sera del 6 giugno 2012 finale d’andata dei play off con il Varese (arcigno assai). E bisogna dirlo a chiare lettere, se siamo stati promossi il grande merito è proprio da ascrivere alla doppietta di Gastaldello. Rimane nei cuori blucerchiati.
GUERRINI Giovanni
Doppia citazione di merito per il “Mazinga” blucerchiato che accettò, previo “convincimento” di Mantovani, il declassamento in serie B, dalla Fiorentina, nella stagione della promozione (1981-1982). Dice: “Ancora oggi a tanti anni di distanza, la Sampdoria mi fa emozionare”. Ecco, la cosa che mi va di pensare è che se Mantovani riuscì a portare a Genova un difensore titolare della Viola voleva dire che per lui non solo la Samp sarebbe stata promossa ma sarebbe andata molto lontana. Qui sta la grandezza di un Presidente che aveva le idee molto chiare e programmava. Ancora una cosa su Guerrini ed è molto personale. 30 maggio 1982 Samp – Perugia 1-0. Al 77’minuto Mazinga segna il gol decisivo in una partita che abbiamo rischiato di perdere e con essa la promozione. Ricordo che ero in tribuna per la mia unica radiocronaca per una radio privata. Sembravo uno di quei telecronisti brasiliani: “GOOOOOOOOL”!
GULLIT Ruud
Qui devo fermarmi un attimo e produrmi in un inchino. E già perché per me si tratta del più grande giocatore che mai abbia vestito la maglia più bella del mondo. Quando è stato acquistato non credevo ai miei occhi. Il 14 luglio 1993 è una data storica anche perché cade esattamente tre mesi prima della morte di Paolo Mantovani (14 ottobre 1993). L’ultimo suo grande regalo. In quel campionato fece veramente sfracelli il “cervo che esce di foresta” come lo chiamava Boskov. Segna 15 gol uno più bello dell’altro. Ne ricordo due: 29 agosto 1993 al San Paolo di Napoli in spaccata e il super gol al Milan il 31 ottobre 1993 destro secco nell’angolino sotto la Sud con esultanza liberatoria a mani alzate. Da vedere, nel filmato su You Tube, la faccia grama e acida di Capello. Un autentico RE in quella Samp che “doveva” vincere lo scudetto. Quando ci penso mi viene sempre il magone.
H
HERRERA Heriberto
Il profeta del “movimiento” in effetti, pur avendo vinto uno scudetto alla Juventus, non veniva creduto nelle sue divinazioni calcistiche che nascevano in un tempo assai conservatore che ancora non accettava concetti come il “pressing” e appunto il movimento dei giocatori senza palla. Forse era più un preparatore atletico che un allenatore vero e proprio. Nei due campionati (1971-1973) alla guida della Samp H.H.2 si è comportato bene soprattutto il primo anno quando con una squadra tutto sommato modesta è riuscito a raggiungere l’ottavo posto. Era sicuro della bontà del suo lavoro tanto è vero che in una delle prime interviste, prima dell’inizio del torneo 1971/1972, alla domanda se la Samp si sarebbe salvata rispose con l’ormai famoso “No es problema”. Era un grande lavoratore e spesso se ne usciva con delle massime come questa”Le cose difficili esigono tempo, quelle impossibili ne esigono di più”. Un “Sergente di ferro” e un uomo onesto.
I
IACHINI Giuseppe
Adesso ve ne racconto una…retrodatata e un po’ folle. Avevo inviato il dizionario alla Redazione e mi sembrava tutto a posto. Poi, rileggendo tutto, in cerca di eventuali refusi, che c’erano, come sempre accade, mi sono accorto di aver dimenticato un certo Iachini. Sarebbe stata una mancanza imperdonabile per il simpatico, semplice, serio, indefesso lavoratore che ha regalato un’insperata promozione alla Samp. La sua ideale statuina ha un posto di diritto nella storia blucerchiata. Lo ricordo a Varese correre impazzito per il campo dopo il gol di Pozzi. Momenti indimenticabili.
ICARDI Mauro
Qualcuno storcerà il naso per questioni umorali ma se dobbiamo attenerci al calcio giocato non possiamo negare i suoi meriti. Innanzitutto il gol del successo a Castellammare di Stabia che aprì le porte dei play-off. Già questo basterebbe. Ma ci stanno anche il gol nel derby vinto dal Doria (3-1) il 18 novembre 2012 e le tre reti segnate alla Juventus tra andata e ritorno con la Samp unica squadra a conquistare sei punti ai bianconeri. E chi non le ricorda?
INVERNIZZI Giovanni
Ha vinto tutto quello che c’era da vincere nella Sampdoro. E’ un uomo blucerchiato a tutto tondo ancora oggi anche se non fa più parte della famiglia. Vai a capire certe persone che non lo hanno confermato. La cosa che ricordo con più rammarico è il fallo nella finale di Wembley che ci è costata la gloria. Che poi non era fallo se lo stesso Koeman in un’intervista anni dopo lo ha quasi ammesso “Non so esattamente se quel fallo c’era o no, non mi ricordo”. A Genova diciamo “Daghene de nomi!”
3 commenti
Sinceramente spero che un giorno non molto lontano Iachini torni sulla nostra panchina , non averlo confermato dopo la promozione è stato vergognoso e se la Samp è in debito con qualcuno è con lui ! Per quanto riguarda a quello sotto : alla voce infami un posto se lo merita nada mas !
Non ho ben capito l’episodio dello scambio di persona tra Galia e Scanziani, chiedo delucidazioni…:-)
– Gar…Gio: bravo Roberto, quando ho appreso la sua storia calcistica e la sua attuale fede il personaggio è finito di diritto nella mia black list anche se ti dirò, vista la sua complessiva pochezza, meglio che sia uno di loro…
– Gastaldello: condivido tutto, uomo e professionista esemplare, le sue sincere lacrime di commozione quando ci lasciò non le dimentico
– Gullit: come dimenticare quella notte d’estate nella quale con gli amici ci recammo nella celebre edicola di Corso Buenos Aires per comprare i giornali, con la Gazzetta che titolava GULLIT E PLATT, SAMP CHE COLPI!
Confesso che ero scettico, pensavo che il Milan ci avesse rifilato un sonoro pacco per via di qquel presunto ginocchio di cristallo, e invece…
– Icardi: qui vado controcorrente, a me non sta sulle palle!
O meglio, mi ci sta perchè è un burattino in mano a quella arpìa della moglie, ma non per quello che fece sotto la Sud, noi lo insultammo pesantemente come quasi mai fatto per altri giocatori e lui ci rispose per me giustamente, pari e patta, inutile fare le verginelle offese…
– Invernizzi: uno dei miei idoli assoluti, che tremenda ingiustizia quell’episodio di Wembley…e che gioia quando nel novembre1993 il neo presidente Enrico Mantovani lo riportò nella famiglia blucerchiata…
Nell’agosto del 1995 lo beccai in giro per Nervi, chiesi a un amico di farci una foto assieme ma…foto mai venuta fuori, che rabbia!
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Può anche darsi che la verginella sia stato lui prima che un amico compagno di lavoro lo invitasse a casa a cenare . Ne dentro ne fuori dal campo , per me vale 0 mentalità antica evidentemente la mia !