Senza fare i nostalgici ad oltranza, esisteva un tempo non troppo lontano in cui non eravamo inabissati nei gorghi dei mezzi di comunicazione da psicopatici, quelli da cellulare sempre in mano, quelli da notizia nuova ogni secondo (e quindi forzatamente una puttanata, oppure una falsa notizia in attesa di una nuova querela).
Non vogliamo fare i nostalgici ad oltranza. Ma almeno cercare un equilibrio tra gli estremi.
C’era un tempo ormai lontano in cui il mercato era un sogno di una notte di mezza estate, le notizie erano bramate come acqua nel deserto, la lettura, lontano dai lidi di Genova, della Gazzetta dello Sport o chi per essa (magari anche del giorno prima), era una sorta di festa pagana: ogni riga era goduta come può godere l’affamato su un panino, l’eremita quando trova una donna disponibile, almeno dopo che si sia passato un Pino Silvestre.
Ma ora, per ciò che riguarda la notizia spicciola, siamo arrivati allo scempio, al putridume: apri i giornali, apri il web ed ogni notizia di mercato, senza pudore, è un flusso continuo verso un’univoca direzione: le squadre “dette” piccole sono soltanto serbatoi per le grosse potenze. Apri le pagine e vedi Schick alla Juve, Skriniar all’Inter, Torreira alla Roma, Muriel alla Lazio.
Ferrero fa anche tenerezza quando con la sua passione scombinata, da attore scarso di festa di quartiere, pensa di aver fatto grande la Sampdoria con il suo spirito di Pulcinella da teatro di provincia.
Ma noi dobbiamo assolutamente ritrovare la nostra posizione di squadra importante , traguardo per molti giocatori, non solo il trampolino di lancio per andare nei top club. Certo che se il primo a dire che la Samp è un trampolino è il nostro presidente, siamo a cavallo.
No grazie, la Sampdoria è un traguardo: chi indossa la nostra maglia, in questi tempi in-drammatici (per dirla alla Carmelo Bene), dove persino il 18 enne Donnarumma rifiuta 4 milioni per il Milan ed è giustamente sbertucciato, deve essere fiero e orgoglioso di indossare gli immensi colori blucerchiati. Altrimenti vada pure affanculo.
Dal canto suo, Ferrero, inizi a spendere i soldi ottenuti per Schick, inizi a parlare di progetti per un salto verso l’Europa, come ha fatto l’Atalanta: un’impresa che a quanto pare non è così impossibile (mezza Atalanta farà gli Europei under 21, fra l’altro)
E’ poco, per non dire svilente, cullarsi sugli allori di una superiorità cittadina che abbiamo nei confronti di un cesso di squadra, guidata dalla dirigenza derelitta del Joker che vanta persino diecimila fans su facebook a difenderlo, probabilmente perché trascini finalmente a picco il genoa. Salga a bordo, cazzo!
Essere superiori al genoa è come essere superiori, con tutto il rispetto, alla Sestrese o alla gloriosa Rivarolese.
Tornando al mercato: non se ne può più di ascoltare o leggere di pezzi grossi in uscita, messi in evidenza anche dai siti che dovrebbero essere dedicati alla Sampdoria.
Ferrero, fra una tammuriata e l’altra, dica chi è incedibile.
Ferrero parli di progetti, parli di una squadra che deve crescere perché la Sampdoria non può accontentarsi di un banale decimo posto in classifica.
Con i 30 milioni di euro nelle casse che verranno per Schick, lo vogliamo comprare un attaccante forte da affiancare a Muriel?
Giusto per farci sognare e consentire a Quaglia di svolgere il suo ruolo di esperto professionista in grado di ritagliarsi importanti spazi durante un campionato. Vogliamo finalmente sognare?
Dai Ferrero, dai che ce la fai!
5 commenti
Articolo scritto col cuore e che comprendo bene, benissimo, temo però che la realtà per noi, almeno nel breve/ medio termine sarà questa…
Sono d’accordo, purtroppo inutile farsi illusioni, non è un problema solo nostro ma un po’ di tutti i clubs non considerati top, l’Atalanta è una eccezione destinata a sgonfiarsi presto, Ferrero è venuto per far soldi, non per altro, il problema è che l’anno che non le azzecchi rischi grosso, il calcio sta diventando palloso se non tifi per i soliti noti, in tutta Europa è così a causa delle televisioni, il Leicester capiterà una volta ogni 100 anni, Cagliari, Verona, Samp che vincono ogni 1000
Concordo anche io con El cabezon e marco l’articolo è giusto pero’ siamo la Samp squadra che vive in una città piccola sia geograficamente sia mentalmente qui la politica è stagnante il maniman regna sovrano in più abbiamo uno miscio che comanda quindi caro Roberto condivido i tuoi sogni ma rimarranno tali….purtroppo.
Ps. Finite le plusvalenze perché non tutti gli anni arriva Pecini in veste natalizia ci sarà da piangere. Il tempo è galantuomo…
Eh sì, speriamo ci compri qualche sceicco, con Ferrero più in là non si va, io non lo critico perché tutto sommato in questa dimensione ha fatto bene, il problema è appunto che la dimensione è questa