Giampaolo ha descritto approfonditamente le caratteristiche dei suoi nuovi elementi. Molto interessanti i dati raccolti dal sempre puntuale Stefano Zaino, giornalista di Repubblica, che ha invitato Mister Giampaolo a formulare alcuni giudizi tecnici sui nuovi giocatori blucerchiati.
Il tecnico conta molto sulle potenzialità di Zapata (definito un “potenziale crac”) e Caprari (“giocatore molto forte”).
Di Strinic elogia il possesso palla (“da top player”), ma non manca di evidenziare come il croato necessiti ancora di maggior concentrazione in fase difensiva (e te pareva).
Questo è il quadro completo dei giudizi di Giampaolo:
Verre. «Da quando è arrivato ha compiuto grandi miglioramenti. Ora ha diritto a far parte del gruppo di Barreto e Linetty, visto che quelle sono le sue caratteristiche. Sinora l’ho fatto giocare poco, ma ha forza e non butta via un allenamento. La continuità nel tempo paga sempre. Chissà, potrebbe già giocare domenica. Intanto è già fra i miei titolari. Due mesi fa non lo era, non era pronto per il nostro contesto di squadra».
Caprari. «Tecnicamente è molto forte. Deve crescere in autostima, credere più in se stesso. Deve fare un salto di qualità mentale, acquisire consapevolezza. Ci sono giocatori meno forti di lui che rendono di più. Io glielo dico. Ma solo lui può fare il salto necessario».
Strinic. «Nella gestione della palla è un top player. Deve migliorarsi nell’applicazione difensiva mentale. Un conto sono le conoscenze, ottime. Un’altra l’attenzione».
Murru. «Anche lui sta crescendo. Quando è arrivato era tutto fisico e niente testa. Ora pensa di più, è più disciplinato. Deve insistere con l’attenzione, anche lui, come Ferrari, dire ad ogni allenamento “io ci sono”. Se mi ascolta, se si comporta così, diventa un giocatore vero».
Kownacki. «Ha senso del gol. Quando tira è sempre per segnare. Generoso, entusiasta. Deve migliorare nella tecnica che per un attaccante è determinante. Con i miei collaboratori abbiamo costruito un attrezzo per farlo migliorare in alcuni fondamentali. Ha delle doti e noi in lui crediamo».
Capezzi. «Mi ricorda il Giampaolo giocatore, sia per come si approccia al calcio, sia nei comportamenti. È un ragazzo che non parla molto, inizia e finisce un allenamento sempre al cento per cento. Umile , silenzioso e lavoratore. È il più affine al mio essere calcistico, anche se, sia chiaro, lui oggi è molto più dotato di ciò che ero io all’epoca».
Zapata. «Il panteron. Io penso che sia un attaccante completo. Ancora lo devo inquadrare bene, penso però che possa diventare un crac. L’importante è far vedere in ogni partita chi sei, dimostrare sempre continuità. Ha tutte le caratteristiche della punta forte, fisicamente è straripante, protegge bene la palla, tecnicamente non è male. Rispetto a Muriel non ha il dribbling stretto, ma è abile in quello lanciato e di potenza. Per ora è molto disponibile al lavoro. È un po’ tutto e deve moltiplicarlo. Per fare la differenza in ogni gara».
Ramirez. «Ha una grande cultura del lavoro. Quando a fine allenamento facciamo i report, è il giocatore con un motore fisico al di sopra della media. Ha avuto un buon impatto con l’ambiente genovese, ma io sono convinto che possa fare ancora meglio, molto di più. Ramirez cura molto i particolari della sua professione, arriva al campo due ore e mezza prima, a volte mi batte, lo trovo già nello spogliatoio e io mi muovo di casa all’alba. È un giocatore di profondità, quando ruba palla, guarda sempre avanti. È diverso da Bruno Fernandes: lui era più agile e abile negli spazi stretti. Ramirez è più potente fisicamente e cerca sempre i corridoi giusti, le linee di passaggio che scompigliano la difesa avversaria
2 commenti
Beh, con una squadra così dovremmo essere primi…
Secondi perche’ strinic deve migliorare nell’applicazione difensiva mentale…ipse dixit