Adesso si fa sul serio. Dopo la presentazione di Walter Sabatini come nuovo responsabile dell’area tecnica, la Sampdoria si prepara alla nuova stagione calcistica con un importante summit di mercato. Non a Genova ma a Milano, dove è stato fissato per oggi il vertice a cui parteciperà anche Marco Giampaolo. Vacanze in barca terminate per il tecnico blucerchiato, pronto a mettersi al tavolo con Osti e Sabatini per preparare nei dettagli il suo terzo anno di fila alla Samp. Durante l’incontro si parlerà di tante cose. Giampaolo ne approfitterà per conoscere meglio l’ex dirigente di Inter e Roma, con cui occorrerà definire una strategia comune per allestire una rosa competitiva, già privata di alcuni suoi protagonisti.
Viviano è passato allo Sporting Lisbona, Silvestre e Sala sono in uscita, Torreira è già stato venduto, Praet – Osti dixit – è ancora della Sampdoria ma chissà che qualcuno (la Juventus?) non decida di versare nelle casse blucerchiate i 25 milioni della clausola rescissoria. Il mercato in uscita terrà banco durante il summit, dedicato al tempo stesso ai movimenti in entrata. Colley e Ferrari, fortemente voluti da Giampaolo, sono già della Sampdoria. Sfumati Majer e Berisha, con il kosovaro che sta per firmare per la Lazio, la Samp avrebbe messo nel mirino alcuni giocatori dell’Udinese, come Jankto: un centrocampista incursore che farebbe comodo al gioco del tecnico abruzzese, bravo com’è a svolgere entrambe le fasi.
I friulani sparano alto e per la mezzala ceca chiedono 16 milioni di euro. Tanti soldi, ma il mercato è questo. Basti pensare ai 20 “pippi” che il Cagliari avrebbe chiesto alla Samp per liberare il portierino Cragno. Troppi per la dirigenza blucerchiata, che nel vertice milanese farà il punto della situazione per capire come e su chi muoversi. Alla Samp servono diversi acquisti. Le priorità? Un regista per rimpiazzare Torreira, un trequartista da affiancare a Ramirez e un attaccante. E magari anche un terzino sinistro, anche se Giampaolo potrebbe puntare ancora su Murru dopo l’investimento di 7 milioni di euro effettuato l’estate scorsa sull’ex cagliaritano. Ogni altro movimento sarà legato ad eventuali cessioni. Bereszynski piace a diverse squadre, Praet come detto potrebbe partire, Zapata stesso è sul taccuino di squadre italiane ed europee. Una cosa è certa. Per puntare all’Europa come ha promesso Sabatini, Ferrero dovrà pagare moneta: altrimenti niente cammello.
Roberto Bordi
7 commenti
Sono tante, forse troppe, le caselle scoperte per la Sampa 2018/2019. Un portiere innanzi tutto poi un terzino dx se non parte Beres altrimenti due, un centrale difensivo (ce ne sono solo tre) un terzino sx. Arriviamo al difficile sostituire Torreira poi se parte Capezzi ci vuole anche la riserva. A centrocampo siamo a posto se non parte Praet altrimenti ne manca un altro. In attacco continuo a sentir parlare di Lagumina ma chi parte? se parte Zapata, speriamo di no, non lo si può sostituire con Lagumina, con il palermitano puoi al massimo sostituire uno degli altri tre ma non Zapata. Tanta carne al fuoco e quest’anno è diffcile chiudere in attivo anche vendendo Praet (Berisha e Mayer ci hanno rovinati)
Concordo in pieno con te. Mi chiedo come mai non si riesca a lavorare sottotraccia e perchè così tanti giocatori, dati per acquistati, poi ci voltano le spalle: ilicic, majer, berisha…. Non capisco se ormai non abbiamo piu’ l’appeal di un tempo oppure se si tratta di un modo di trattare (al ribasso) che i porta giocatori (e procuratori) ad accettare offerte diverse (e piu’ alte).
Nel secondo caso bisognerebbe imparare (ma per questo confido in Sabatini) a chiudere le trattative in tempi brevi senza esporsi alla concorrenza di altre squadre (atalanta con ilicic, lazio con berisha, per majer forse si tratta di qualcosa di diverso) che in genere hanno piu’ disponibilità di noi: per berisha si parla di 1.5 ml all’anno piu’ bonus, ovviamente cifre che da noi non guadagnano nemmeni i top.
Il mea culpa di Pradè su Ilicic mi ha abbastanza sorpreso in quanto se non ricordo male fu lo stesso giocatore a dichiarare che preferì l’Atalanta in quanto impegnata nelle coppe…mah…
Che non abbiamo più l’appeal di un tempo credo sia evidentemente e direi quasi scontato visto il nostro percorso sportivo dell’ultimo decennio, tuttavia penso che sia ancora assolutamente prematuro dare ogni tipo di giudizio su trattative vere o presunte, possibile che l’approdo di Sabatini abbia modificato certe strategie…
I conti si fanno alla fine, l’anno scorso all’ultimo tuffo arrivarono Zapata e Strinic, il fatto è che senza campionato non si sa di cosa parlare e si sparano tanti nomi e trattative un po’ a casaccio, su quelli che tentennano e cambiano idea ogni due giorni sono d’accordo sul non prenderli, se il loro comportamento è questo si impegneranno poco e prima o poi ti fregano
Beh, Zapata ma anche un Praet (era sulla bocca di tutta Europa)… per essere una squadra che non fa neanche la EL non siamo così snobbati.
Mettete pure Zapata in uscita, “a naso” secondo me è sulla lista dei partenti, appena ci danno un milione in più di quello che lo abbiamo pagato glielo lanciano.
La squadra ad oggi è un immenso cantiere.
Berisha brucia ma penso che Sabatini abbia una lista chilometrica e abbia reagito con una alzata di spalle.
Aldilà delle dichiarazioni al limite della ” sparata ” di Sabatini in conferenza di presentazione, credo che la politica societaria non cambierà, e non esistono nemmeno i margini economici per alzare l asticella. Si cercherà di monetizzare il più possibile le cessioni di Praet e/o Zapata e sostituirli con buoni giovani per non indebolire LS rosa, con l obiettivo di mantenere la categoria senza soffrire e avere nuove plusvalenze per i prossimi mercati. Per quanto riguarda i terzini o centrali o trequartisti del caso, e’ chiaro che fino a quando ci saranno Regini, Sala e Alvarez, non arriverà nessuna novità. E non mi sembra che ci siano società pronte a spendere per accaparrarseli
Capitolo allenatore, il suo essere dogmatico sul sistema di gioco dovrebbe garantire anche la prossima stagione il raggiungimento dell obiettivo minimo , salvezza tranquilla e valorizzazione dei giovani. Altresì ,salvo inaspettati acquisti che vadano ad aumentare notevolmente il tasso tecnico della squadra ( e al momento non se ne parla ), a Gennaio dovremmo ritrovarci nuovamente a leggere dell eterno dibattito fra i realisti ( quelli che, chi si accontenta gode ) e gli idealisti ( quelli che, senza sogni che senso ha il calcio ), entrambi nel giusto, peraltro.