Prosegue la caccia allo sponsor in grado di immettere fondamentale liquidità nelle casse blucerchiate. Contro la Lazio ha fatto capolino sulle nostre maglie il marchio Tempotest, marchio della multinazionale italiana Parà, specializzato in tendaggi per la protezione solare e nell’arredamento. L’accordo tra la società e l’azienda durerà fino alla fine di maggio, ma il ruolo di Tempotest non sarà quello di main sponsor, neppure temporaneo, come invece lo è stato per tre giornate la casa di produzione e distribuzione cinematografica Lucky Red (con il logo del film “Sin City 2”).
Ferrero punta in alto e ha dato mandato al responsabile marketing Paolo Carito di gestire la trattativa con un importante brand originario degli Emirati Arabi.
Potrebbe dunque essere una compagnia aerea con forti interessi in Italia. A questo proposito si parla con insistenza della compagnia Etihad, ma la delicatezza della trattativa impone alle parti la consegna del silenzio. Carito sta cercando di sfruttare le proprie conoscenze in loco (in passato ha curato la gestione di competizioni sportive nei paesi del Golfo Persico) per strappare un accordo pluriennale e vantaggioso per la Samp; salvo complicazioni, potrebbe essere raggiunto nelle prossime settimane.
Novità anche dal fronte dello sponsor tecnico. La società non sembra intenzionata a rinnovare l’ultra-decennale legame con Robe di Kappa. La nuova dirigenza non ha ancora trovato l’accordo con la casa torinese (sponsor tecnico dal 2004 e, in passato, già fornitrice delle casacche blucerchiate dal 1988 al 1990, gli anni dei primi successi europei).
Ferrero vuole valutare proposte alternative, provenienti da marchi emergenti, anche se meno blasonati di Kappa: Si fa il nome della Legea, società campana fondata poco più di vent’anni fa a Pompei, emersa rapidamente nel settore grazie ad una politica commerciale piuttosto aggressiva: in pochi anni Legea ha esteso il suo raggio d’azione dal Meridione (è stata sponsor di Napoli, Messina, Palermo e Lecce) al territorio nazionale (Livorno ed Udinese), fino a stringere accordi con società europee (Cska Sofia ed Arles-Avignon) e federazioni internazionali (Bosnia Erzegovina, Montenegro e l’impenetrabile Corea del Nord, di cui è stata sponsor durante i Mondiali sudafricani).
Altre fonti, invece, citano la Joma, storico brand spagnolo presente in Italia ormai da una quindicina d’anni. Nell’ultimo decennio, il marchio si è consolidato a livello internazionale, con l’apertura di diverse filiali nel mondo, la sponsorizzazione di diverse società di rango (Valencia, Siviglia, Cardiff City, Charlton Athletic, Fiorentina), non solo nel calcio (la recente sponsorizzazione della Virtus Roma Basket) e di importanti eventi sportivi (gli Europei di Atletica Leggera di Barcellona, nel 2010).
2 commenti
In altri campionati i tifosi immettono cifre sorprendenti nelle casse societarie comprando ogni anno la maglia ufficiale. Io posso dare il mio piccolo contributo comprando il pupazzo di Ferrero, se lo vedo è mio. Ma esiste o no??
Gli arabi sarebbero manna dal cielo! Se Ferrero e Carito riescono è un colpaccio! (uguale alla politica marketing della passata gestione) Non solo, infatti, fanno accordi di lunga durata a cifre molto alte avendo soldi da spendere a pioggia, ma nel tempo potrebbero entrare nella società con quote di minoranza (vedi Milan). In realtà, però, c’è un’altra voce che circola con insistenza: quella della Turkish Airlines (compagnia turca con enormi disponibilità) già molto attiva nello scalo genovese.