Non bisognava essere dei veggenti per immaginare quello che sarebbe successo. Lunedì alle 12 è scaduto il termine per la presentazione di eventuali offerte di acquisto dello stadio Luigi Ferraris. ll prezzo – fissato dalla perizia effettuata dall’Agenzia del Territorio per conto del Comune di Genova – era di 16 milioni e 578 mila euro. Più del doppio (7 mln) della valutazione fatta dalle due società genovesi qualche tempo fa, che non lasciava dubbi circa l’inevitabile esito della prima asta, a cui nessuno ha voluto partecipare. Adesso i tempi si allungano. Probabilmente, l’amministrazione comunale indirà una nuova asta al ribasso per trovare un acquirente e sbarazzarsi di un impianto da tempo in preda al degrado più assoluto. Ma il sindaco Bucci sarà disposto a scendere fino ai 7 milioni di euro che la “joint venture” formata da Samp e genoa sarebbe disposta a spendere? È molto difficile. Ecco perché l’ipotesi più percorribile è quella della concessione per 99 anni, come già accaduto nel recente passato per i nuovi stadi di Juventus, Atalanta e Udinese. Più lontana l’eventualità della discesa in campo di un imprenditore, disposto ad accollarsi la spesa iniziale per poi affittare la struttura ai club in cambio di un canone annuale per vedersi ripagato l’investimento. Insomma, l’impressione è che sarà difficile vedere la parola fine a una storia che testimonia in modo evidente l’arretratezza culturale, l’inerzia e il peso della burocrazia in una città dove tutto cambia perché tutto resti così com’è.
1 commento
Perché in questa città è sempre tutto difficile da realizzare? Vorrei lo stadio nuovo, no grazie vorrei comprare quello vecchio ad una cifra congrua al valore di mercato viste le spese dei lavori da sostenere, certamente no conclusione se non avessimo avuto le colombiadi non avremmo neanche il porto antico ovvero fermi agli anni 70