Mercato alle porte, scatterà ufficialente fra pochi giorni. Ecco il Rissetto-pensiero su obiettivi e possibilità blucerchiate, per questa nuova “era Ferrero”che desta molta curiosità tra i tifosi.
Ciao Stefano. Innanzitutto, tu che hai avuto modo di incontrare Ferrero, cosa pensi del nostro nuovo presidente?
“Ho incontrato Ferrero due giorni dopo il suo avvento ai vertici della società. E’ completamente diverso nello stile e nell’approccio dai predecessori (da Colantuoni in poi), con cui ebbi a che fare: ma non serve certo il mio parere per stabilirlo, né i miei parametri di affinità sono ottimali o tassativi per valutare un presidente. L’ho trovato entusiasta, volenteroso e presumo che non abbia deciso di entrare nel calcio per screditarsi. Andrà valutato sui fatti concreti e sulla buona fede”.
Cosa ti aspetti dal mercato di questa nuova gestione?
“Mi auguro che dalla logica del juke-box si passi a quella del contadino. Ovvero: negli ultimi anni, si è andati sul mercato con il retropensiero che comprare giocatori fosse una spesa controproducente, inutile se non dannosa. Infatti in 12 anni i soli acquisti di spessore non legati a ragioni di numero legale sono stati Doni, Pazzini e Romero. L’idea che per ogni soldo speso la canzone debba subito uscire dal macchinario, ovvero la logica del juke box, induce però a mosse a margine zero, zero di rischio ma anche di utile.
Gestire una società come la Sampdoria, dagli introiti correnti non altissimi, può essere sostenibile senza sacrifici degli azionisti solo se hai una dirigenza abile a scovare talenti che valgono 10, valorizzarli e venderli a 20. Che poi è quel che fa la famosa Udinese e che ha fatto per qualche anno il Catania. Ma per raccogliere, appunto, devi seminare.
E la semina, tolto Mustafi che va a merito di Sensibile, è tuttora ferma ai ragazzi tricampioni 2008 individuati e presi da Marotta-Paratici (Poli, Rossini, Krsticic, Fiorillo, Obiang, Soriano, Marilungo, lo stesso Icardi venne seguito dai due dirigenti ora alla Juve).
Gasparin aveva bloccato Iturbe, Kucka, James Rodriguez e Alborno per 8 milioni complessivi, ora il valore è più che decuplicato. Idem nel vendere: Maggio, Quagliarella, Diana, Pisano, Poli fino a Icardi: sempre è parsa prevalere una logica del far cassa immediata con il giocatore del momento, rispetto alla prospettiva di tentare un’ulteriore valorizzazione almeno biennale. Se oggi l’Inter vendesse al Chelsea Icardi, reduce da un anno così così, otterrebbe più del doppio di quello pagato alla Sampdoria. Poi, certo, non vendi Bazzani e gli salta il ginocchio, lo sostituisci con Bonazzoli e si fa male pure lui.
Ma si chiama rischio d’impresa ed eluderne la sostanza può portare a spendere egualmente moltissimo, raccogliendo meno di quel che si meriterebbe. Mi aspetto e mia auguro dalla nuova società quella che ho precedentemente definito “logica del contadino”
C’è ancora un alone di mistero sul personaggio Ferrero. Tutti speriamo per il meglio e le sue prime mosse ci sono piaciute. Tu lo ritieni un personaggio credibile?
«In questo momento trovo poco sensato ogni argomento ulteriore all’atto di fede, richiesto dallo stesso Edoardo Garrone alla tifoseria doriana, messa al corrente solo a fatto compiuto – come mai avvenuto prima nella storia del calcio italiano – dell’identità del nuovo presidente. L’ex numero uno ha assicurato di aver impiegato molto tempo, e definito rigorosi parametri di serietà, affidabilità e solvibilità, per individuare un successore che fosse in grado di difendere le caratteristiche storiche del club – la serie A come habitat, le incursioni tra i club di vertice come occasione – e, sul piano tecnico, di fare meglio di lui.
Perciò sulla figura di Ferrero le parole di Garrone sono la migliore garanzia. Lo stile del personaggio segna un profondo scarto rispetto a decenni di storia, ma credo che occorra concedere fiducia a chi la chieda; e valutare, senza pregiudizi negativi o positivi, gli atti concreti».
6 commenti
Si è sempre svenduto, questo penso sia la pecca maggiore della vecchia dirigenza, vendere ci può stare ma quando si vende fare cassa, vedi esempio Udinese.
Non basta scovare i campioni bisogna anche saperli vendere!!!
Non solo bisogna saper mercanteggiare, senza esserne in imbarazzo, ma bisogna proprio aver voglia di farlo e non trovarlo un impegno gravoso o noioso. Io credo che Ferrero non solo sia dotato della malizia del mercante, ma anche che ci si ecciti proprio, così tanto che forse andrà a trattare anche l’acquisto dei palloni. Per quanto riguarda la competenza calcistica (che per me in lui è ridotta, forse nulla), la cosa può essere irrilevante: sono Braida e Sinisa che gli diranno il valore corretto dei giocatori (sia in entrata che uscita), valore da tenere “a riferimento”. Ci sono mille altri aspetti che potranno fare la fortuna o la sfortuna di questa nuova gestione, ma direi che si è chiarito a tutti noi il “problema” di quella precedente: l’essere fuor d’acqua in un mondo che somiglia, nelle fasi che contano, a un mercato rionale.
E Ferrero viene dal mercato, nel vero senso della parola! (mercato Ostiense, zona Testaccio).
Io invece sono dell’idea che se uno è forte, te lo tieni il più a lungo possibile e punti a vincere sempre, cercando di tenere gli stipendi in un range accettabile, né troppo né poco. Resta ovviamente cosa grandissima scovare talenti giovani da prendere con niente e invogliare la rosa ad essere parte integrante della Sampdoria (cosa che non riesce difficile ad un ambiente come il nostro se i giocatori intravedono passione e ambizione).
Questa è la logica dei vincenti e alla Samp manca da un pezzo.
Inutile nascondersi dietro al fatto che il calcio moderno esige costi che una squadra come la nostra non può permettersi. Ok, non vincerai lo scudetto tutti gli anni e nemmeno punterai sempre a farlo, ma da li a vivacchiare come sfortunati e vittime che si piangono addosso tutti le santissime stagioni ce ne passa.
Io credo che qualcosa cambi seriamente con la nuova gestione, se non altro nelle ambizioni. Sono uno di quelli che ancora crede che si possano fare grandi cose senza spendere miliardi, puntando sulle capacità e che non per questo poi si deva per forza guadagnare soldoni vendendo a 20 quello che si è comprato a 2.
Business: 50 mila Ecuadoriani a GENOVA. Io presidente della Samp prenderei due buoni giocatori, o magari mezzi fenomeni , di quella squadra. Abbonamenti + 5 mila. Introiti ok e magari zona uefa.
Jack ha ragione, peccato che i vari Montero o Enner Valencia costino gia’ un pacco di soldi e siano gia’ nel mirino dei grandi club europei, cosi’ come Campbell e Tejeda della Costarica. Piu’ verosimile la disamina di Fabio, sarebbe un grandissimo successo nell’ immediato e in prospettiva riuscire a trattenere Mustafi, Regini, Pedro, Nenad, Soriano ed Okaka almeno fino a quando non raggiungano un buon livello di maturazione e un valore di mercato da offerte irrinunciabili