E’ incredibile. Una situazione che ha del “miracoloso”: ci stiamo abituando ad avere una squadra combattiva, solida nei reparti, che scende in campo senza aspettare la sconfitta come un evento ineluttabile a cui andare incontro. Dopo un anno e mezzo di stenti, un cambiamento tanto rapido era difficile aspettarselo, anche per i più inguaribili ottimisti.
Il merito, l’abbiamo detto e ridetto, è di Sinisa e del suo staff, in cui spiccano l’ex trattore Sakic e il nuovo profeta di tattica De Leo. Ma una parvenza di merito va anche al bistrattato Garrone: è lui che si è impuntato per far tornare il serbo nella nostra squadra, esautorando i nostri dirigenti miopi e dannosi.
Sinisa ha finalmente responsabilizzato i giocatori, che ora stanno rendendo al meglio: questo è il materiale a disposizione, bisogna farlo valere al 100% e non restare imbambolati in attesa del fatal destino, piangendo sulle proprie disgrazie, come ha fatto per troppo tempo Delio Rossi.
LA FIGURA BARBINA DI DELIO
Vedendo come gioca ora la squadra si può tranquillamente affermare che Delio Rossi ha fatto una figura barbina.
Mea culpa, maxima culpa, per SampGeneration: per troppo tempo abbiamo difeso l’operato di Delio, imputando le continue sconfitte sulla scarsezza dei nostri giocatori.
I nostri giocatori restano scarsi, senza dubbio.
Ma Delio ha dimostrato di aver perduto completamente lucidità: sbarellava sui moduli, proponeva giocatori in ruoli fallimentari, accanendosi su Regini come ala guizzante e Gabbiadini come punta sfonda reti.
Ci capivi poco, vecchio Delio. Ti sei anche dimenticato il forno a microonde a Bogliasco… Forse avevi bisogno di un po’ di riposo, di un ospizio accogliente dove riposare le tue stanche e stagionate membra di pugile in pensione.
LA RINASCITA “SERBA”
Mihajlovic in tre settimane ha fatto molto più di Delio Rossi in un anno intero: ha dato alla squadra fisionomia di gioco e personalità. Il serbo ribadisce: “Non abbiamo ancora fatto nulla”. Ed è vero, perchè nei quartieri bassi di classifica l’equilibrio regna sovrano.
Solo il Catania sembra allo sbando. Anche il Livorno è in difficoltà, ma le altre riescono a portare a casa vittorie preziose. Sarà dura fino alla fine. E noi, a gennaio, abbiamo l’assoluto bisogno di una sana punta che consenta a Pozzi, dalle giunture cigolanti, di piazzarsi nel suo ruolo perfetto: il panchinaro di lusso.
Mihajlovic ha vivacizzato tutto l’ambiente con discorsi agguerriti ed esaltanti. Ci voleva anche un esaltatore di popolo alla Samp, una società da troppi anni anestetizzata dalla mancanza di passione dei propri dirigenti. Ci volevano le parole di fuoco di Sinisa per riscaldare gli animi e farci sentire ancor più sampdoriani.
Ma la rivoluzione è soprattutto tecnica: la squadra occupa finalmente bene gli spazi in campo: con l’Inter, a San Siro, sembravamo in superiorità numerica. Contro la Lazio, in 10, giocavamo meglio degli avversari. Col Catania è stata vittoria netta.
Finalmente ogni pedina occupa il posto giusto nello scacchiere: Gastaldello si è ripreso, Mustafi è caricato a mille e sta giocando da veterano. De Silvestri, più arretrato, non stantuffa più come un tempo, ma è importante in fase difensiva e nella manovra (dalla sua azione è partito il fondamentale vantaggio di Eder domenica scorsa). Costa ha nuova grinta, Palombo è rinato, come Soriano. Kristicic ha la bava alla bocca e la lama serba tra i denti, Gabbiadini ed Eder, sugli esterni, sono molto più pericolosi di prima. Eder, in particolare, sembra indemoniato. Pozzi fa il suo sporco lavoro, da centro boa, le sue giunture emettono rumori di carriola, ma Nick è vivo e lotta insieme a noi. Per non parlare del rigenerato per eccellenza: il capocannoniere Renan.
L’unico a mancare all’appello, in questa fase di Rinascimento blucerchiato, è Pedro Obiang, il centrocampista dal pesante deretano. La sua mancanza di forma è lampante. Dovrebbe restare un’ora in più dei compagni a Bogliasco ad allenarsi nelle conclusioni, per aggiustare quel drammatico piede storto che si ritrova. Da lui ci aspettiamo di più, molto di più.
La strada è ancora lunga, ripete Sinisa. Ma c’è finalmente grinta e allegria intorno alla squadra. E già questo, pensando a come eravamo ridotti solo fino a poche settimane fa, sembra un incredibile miracolo.
4 commenti
Putroppò la situazione rimane grave visto che le altre non stanno a guardare, e fanno punti pesanti ora però abbiamo una guida un faro nella notte in cui eravamo caduti una notte polare da cui sembrava non sorgere mai il sole.
Alla fine magari con una punta che faccia nel girone di ritorno 6-7 goals (non 10-12 non ho queste pretese…) potremmo dire di averla scampata.
D’accordo con Sampmania. Serve una punta che la butti dentro e con sinisa ci salviamo. Forza samp
IO SONO FIDUCIOSO….E VI DICO CHE ALLA FINE STAREMO DAVANTI AI “PICCIONI”!!!!
…FORZA SINISA………..FORZA SAMPDORIAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!! 😀 😀 😀
E’ vero che Garrone ha voluto fortemente Mihajlovic, e gliene diamo atto, però in un ipotetico confronto vis a vis dovrebbe finalmente dirci perchè ha definito Rossi “valore aggiunto”. Che per me è il regale stipendio che gli dovrà comunque pagare…… Per quel che riguarda la classifica finale qalcosa mi dice che le parole di Vincenzo siano assai profetiche…..Scusami Gianni se ci sono ancora caduto, e non toccarti laggiù………..