Finalmente la questione Sinisa sta per giungere alla sua conclusione. Abbiamo atteso l’esito dell’incontro dei gobbi tra Conte e Agnelli. Abbiamo visto che siamo una succursale della merdosa Juventus, e che Mihajlovic aspettava la chiamata bianconera.
Era diventato un pallino di Agnelli, forse anche dopo lo scorso Juve-Samp, quando noi blucerchiati, in forma deluxe dopo l’arrivo di Sinisa, fummo una delle poche squadre a far vedere i sorci verdi a questa Juve macina sassi.
E’ comprensibile che il tecnico serbo abbia vacillato, è umano: capiamo Mihajlovic, che aveva l’occasione della vita.
Come fu per Delneri, dopo l’expolit doriano della qualificazione Champion’s: fu pinzato subito dalla Juve. E poi disintegrato da un campionato successivo alquanto mediocre.
Mihajlovic è ambizioso, lo sappiamo: poteva fare il salto di qualità, il salto della quaglia, allenando la più forte squadra italiana. Qua da noi, nella magica Samp, gli restava il sostegno totale di noi tifosi (che lo trattiamo come un semi-Dio). Ma, probabilmente, si troverà alle prese con una campagna acquisti al mezzo risparmio. Un mercato che ci potrà garantire forse il piazzamento di quest’anno.
Capiamo allora Sinisa e le sue aspettative. Tuttavia una maggior di chiarezza da parte sua avrebbe fatto piacere a tifosi e dirigenza.
Siamo umani: sappiamo che certi treni passano una sola volta nella vita. E Mihajlovic è abbastanza scafato da sapere come funzionano le cose nel mondo del calcio. Cogli quando sei al massimo, dopo si vedrà.
Va bene.
Certo che avvicinarsi, silenziosamente, ad un’altra società quando dovresti avere un rapporto preferenziale con la tua (che ti ha pagato e osannato fino a ieri), non è il massimo della correttezza.
Ma ti perdoniamo Sinisa: l’occasione fa l’uomo ambizioso: anche Icaro si bruciò il culo con le fiamme del sole.
Ora però ti chiediamo di voltare pagina. Dimenticare queste ultime ore di esaltazione e ricordarti che sei l’allenatore doriano che tutti vogliono.
Ricordati che sei alla guida di una maglia che non ha più i fasti di un tempo, che non può più competere con la Juventus, ma che ha una dignità, un cuore e una passione tra i suoi tifosi che non è seconda a nessuno.
Ora tocca a te, Sinisa.
Firma, e poi facci vedere quanto sei doriano.
1 commento
Quanto è doriano lo avevamo già capito da giocatore, quando tirò indietro la gamba per 6 mesi in attesa di trasferirsi alla Lazio.
Dimentichiamoci i doriani, Mancini, Vialli e compagnia cantante compresi.
Da che mondo e mondo nessuno è mai rimasto al Doria perchè è il Doria ma solo perchè gli conveniva.
Gli unici doriani siamo noi.
Prendiamone atto e tiriamo avanti.