Vinciamo la battaglia col Cagliari, con le palle e con il cuore.
E andiamo a 28, porco mondo: la salvezza è a un tiro di schioppo!
La partita si decide subito, con un grandioso schema su calcio piazzato: corner di Palombo, palla dietro a Kristicic che di sinistro alza un campanile sul secondo palo, irrompe Gastaldello che schiaccia in rete di testa: 1-0.
Troviamo subito il vantaggio e aspettiamo i pecorini sardi nella nostra metacampo. Al 20′ episodio analogo a parti invertite: altro schema su punizione: Conti pennella da dietro per Sau che stoppa il pallone e batte Da Costa. Sarebbe 1-1 ma il guardalinee alza la bandiera. Pareggio annullato. Per onestà diciamo che il gol era nettamente valido. Ma la fortuna gira: dopo le cappelle arbitrali di inizio stagione, finalmente qualche mezzo favore arriva anche a noi. L’ondata Sinisa ha portato con sè anche la benevolenza degli arbitri. Non sarà che Delio Rossi portasse pure sfiga?
Punteggio invariato, si resta sull’1-0 col Cagliari che tenta di fare la partita e noi puntiamo alle ripartenze. Okaka, schierato dal primo minuto al posto del Rubio, gioca la sua onesta partita: fa a sportellate contro mezzo Cagliari, difende palla e fa ripartire la squadra. Un buon Okaka, signori! Non sarà Drogba (ricorda più che altro un John Fashanu con meno fiuto del gol), ma è un giocatore dignitoso. Sinisa probabilmente gli avrà detto: “Vai in campo, difendi la palla, e la porta non guardarla nemmeno.” Così, si fa, Cristo! Un attaccante senza fronzoli, un casinaro che difende palla con le sue larghe spalle d’ebano e che fa il suo sporco lavoro: no tiri, ma tanto sudore.
Anche Okaka, dunque, entra nel novero dei miracoli di Sinisa. Papa Francesco dovrà essere aggiornato.
Si inizia a sospettare che con i moduli di Mihajlovic, il Padre Pio dei nostri giorni, potrebbe fare la sua porca figura anche il pifferone Piovaccari: magari, chissà, segnare anche da noi con medie rumene.
Ma torniamo al match: non è una partita spettacolare, tanti errori di disimpegno. Noi ci difendiamo e il Cagliari dimostra grossi limiti nell’ultimo passaggio. Per i sardi, Nenè in avanti fa pena. Sau predica nel deserto col suo cavallo basso.
Al 31′ un altro schema profumoso del Doria: Palombo batte il calcio d’angolo, De Silvestri scatta dal limite dell’area, il difensore lo segue e libera Gabbiadini. Il Gabbia va di conclusione al volo, ma colpisce un sardo. Gli torna il pallone e non centra la porta. Peccato, ancora un grande schema!
Al 43′ potremmo raddoppiare: cross di Eder dalla sinista e deviazione a botta sicura ancora di Gabbiadini che però tira addosso ad Abramov. E qua l’attaccante blucerchiato poteva essere più preciso.
Fine primo tempo.
Intervallo: giro di campo dell’eroe Maxi Lopez che passa sotto la Sud e sotto la Nord come un reduce di guerra.
Nella ripresa è sofferenza. Aspettiamo il Cagliari e raramente pressiamo sul loro portatore di palla. I sardi ci schiacciano e poche volte riusciamo a ripartire in contropiede. Okaka, come detto, si danna l’anima, suda settantasette camicie per difendere i palloni che gli arrivano. Subisce e fa altrettanti falli, ma l’arbitro Roca è di manica larga.
Fischia ben poche volte fischia nei contrasti di gioco, lascia correre e tutto sommato è un bene. Bell’arbitraggio (un tempo si sarebbe detto “all’inglese”) di Roca. Molti più arbitri dovrebbero comportarsi così. Hanno rotto la funcia con il gioco spezzettato!
Invece il match scorre. Il Cagliari fa la partita, ma sbaglia regolarmente appena si avvicina all’area, oppure va a cozzare contro la difesa e le marcature sempre precise dei nostri giocatori.
Gastaldello è in gran spolvero. De Silvestri è in versione deluxe. Non sgroppa più come ai vecchi tempi di Lollo stantuffo, ma difende con una serie infinita contrasti, di testa, di tibia, financo di culo!
La partita rimane in bilico, si creano diverse fagiolate in area, ma la fortuna quest’oggi ci assiste. Non nascono deviazioni, azioni rocambolesce che insidiano Da Costa. Solo un tiraccio di Vecino che Da Costa para in tuffo.
Mischia dopo mischia, arriviamo al 90′. Daniele Conti, già ripudiato da tutta Roma, tenta di incornare Gastaldello, ma va a vuoto e raccoglie le beffe della Sud.
Ed ecco finalmente il triplice fischio: vinciamo la battaglia e saliamo a quota 28.
La salvezza è ad un passo, andiamo a + 11. Ora sì, siamo a cavallo
2 commenti
Una vittoria che vale doppio in quanto ci fa uscire dalle secche delle moribonde e lascia il Cagliari a lottare nella palude.
Oggi abbiamo portato a casa i 3 punti con determinazione e lotta oltre alla fortuna che ci ha dato una buona mano, non è ancora fatta ma se lottiamo e soffriamo così potremmo essere in salvo molto prima di ogni più rosea aspettativa.
Grande samp! Vittoria a denti stretti. abbiamo avuto un po’ di fortuna ma dopotutto si dice sempre che gli episodi si compensano nel corso di un campionato, e noi all’inizio abbiamo avuto una serie di sfighe. quindi giusto così, forza samp!