“È una topica incredibile. Dare un rigore così è da incapaci”. L’allenatore del Bologna Donadoni non le manda a dire dopo il rigore molto dubbio – anzi, possiamo dire inesistente – che ha permesso alla Sampdoria prima di pareggiare e poi di vincere la partita. “Mi sento impotente”, ha aggiunto.
Lo stesso stato d’animo espresso l’anno scorso da Montella, allora tecnico blucerchiato, al termine di una partita di campionato. Guarda caso, giocata a Bologna. Il 31 gennaio 2016, allo stadio “Dall’Ara”, accadde un episodio molto simile a quello di ieri. Ma a parti invertite, con Ricky Alvarez al posto di Pulgar e l’arbitro Fabbri di Ravenna, lo stesso di ieri, a dare un penalty.
I fatti. In quella partita, a cui la Samp si presenta dopo i 4 gol incassati in casa contro il Napoli, la squadra di Montella fa e disfa tutto da sola. Nel primo tempo il Bologna si porta rapidamente sul 2-0, ma nella ripresa i blucerchiati abbozzano una reazione che porta alle reti di Correa e Muriel. Il pareggio sembra ormai cosa fatta, ma a una manciata di minuti dalla fine succede il fattaccio.
Corner dalla sinistra per il Bologna, spiovente in area di rigore sfiorato di testa da Destro. La palla sbatte sul braccio destro di Alvarez, troppo vicino all’attaccante avversario per evitare il contatto. L’arbitro non ha dubbi: è rigore, che Destro trasforma regalando al Bologna la gioia dei 3 punti. Montella, in sala stampa, esprime tutto il suo disappunto: “Il rigore? Totalmente inventato”.
Una presa di posizione netta, ma rispettosa e non “complottista”, supportata dalle immagini che in effetti, tanto per usare un eufemismo, gettano qualche dubbio sulla decisione presa da Fabbri. Al che Donadoni, in un estremo atto di arroganza, risponde al suo collega invitandolo a “non piangere sul rigore. […] Se lo facciamo ogni volta è finita: è il calcio, bellezza. Il resto sono chiacchiere”.
Il calcio è una ruota che gira: una volta dà, la volta dopo toglie. Questo il senso delle parole del Donadoni 1.0, smentito nel merito e nella forma dalle dichiarazioni della sua versione aggiornata. “Com’è l’ambiente a Bologna? Non possiamo sperare nell’aiuto, dobbiamo contare sulle nostre forze”, ha aggiunto ieri sera puntando il dito in maniera chiara e inequivocabile contro la Samp.
Che sia proprio il Bologna a darci lezioni di stile, è inammissibile. Si tratta dello stesso Bologna che poco più di un anno fa, lo abbiamo visto, batté la Samp con un rigore inesistente. Lo stesso Bologna che il 16 maggio 1999 mise cuore e anima per condannare la squadra di Spalletti alla serie B. Cosa che avvenne, guarda un po’, con un rigore inventato fischiato da Trentalange – e poi trasformato da Ingesson – per un presunto contatto in area blucerchiata tra Sakic e Simutenkov.
Donadoni dovrebbe ricordarselo. A quel tempo, dopo un breve “buen ritiro” in terra americana, era tornato al Milan giusto in tempo per festeggiare lo Scudetto. In quella stagione la Sampdoria fu massacrata dagli arbitri per tutto l’anno: a Trentalange l’ingrato compito di spingerci nel burrone. Contro il Bologna, sotto il profilo delle decisioni arbitrali, abbiamo sempre avuto una tradizione sfavorevole. Se per una volta siamo noi a beneficiare di un aiutino, non muore nessuno.
Alla faccia di Donadoni: una faccia di bronzo che prima di alimentare la cultura del sospetto dovrebbe contare fino a tre. E dimostrare un pizzico di coerenza. Che non gli farebbe male.
ROBERTO BORDI
5 commenti
Molto felice per la vittoria e che il rigore dubbio sia stato concesso contro le merde rossoblu’del Bologna “sono proprio i colori” e comunque siamo ancora a credito perche’ quest’anno ci hanno spesso penalizzato quindi va bene cosi’. Il sig. Donadoni ha la memoria corta infatti il rigore che era stato concesso a Bologna era inventato come era inesistente con quel maledetto di Trentalange nel 99 quindi che quel piagnone stia in silenzio.
sicuri che per Trentalange il compito fosse ingrato?
Da quel 16 maggio 1999 quando sento la parola Bologna mi viene un gran prurito….Lo stesso vale per il Werder Brema di cui seguo la posizione in classifica (ora terzultimo..) sperando nella retrocessione……
Crisantemo 🙂 (cit. A.C.)
inchiappettarsi il bologna e’ sempre un piacere e con un mezzo regalo ancora meglio.peccato che Donadoni dimentichi che nel secondo tempo non hanno passato la meta’ campo e che li abbiamo messi alle corde e che comunque il rigore ha propiziato il pareggio quindi il punto potevano difenderlo tranquillamente ma se hanno una difesa colabrodo non e’ colpa dell’arbitro.