Siamo all’idiozia pura. Nuovi provvedimenti, in base alla delirante norma contro la cosiddetta “discriminazione territoriale”, sono stati presi ieri a danno di Inter, Torino, Milan e Roma.
“Ammonizione!”, tuona il giudice censore Tosel: “Alla prossima scatterà la chiusura della curva”.
Il provvedimento ha tutti i caratteri dell’idiozia assoluta: chi ha assistito alla partita tra Toro e Inter, anche da casa, avrà ascoltato i “terribili” cori alzarsi dalla curva Maratona e da quella degli ospiti. Cori che avevano il chiaro obiettivo di provocare la reazione della Federazione. Roba del calibro di: “Milano in fiamme”, oppure “Noi non siamo napoletani”, o ancora (e qui siamo stati chiamati in causa). “Senti che puzza di pesceee, etc.” Insomma, roba “terrificante”. Perché non passiamo direttamente alla lapidazione o alla ghigliottina per i colpevoli?
Da doriano dico: non me ne frega una mazza dei cori sulla puzza di pesce… Che cazzo di coro è? Non si offenderebbe nemmeno un bambino minorato dell’asilo.
E poi, in questo caso, non sono più questioni territoriali. Bensì questioni marittime… Vale lo stesso?
Perché dovrei sentirmi discriminato per il mare inquinato? (tra l’altro, è pure vero…). E’ la Figc, piuttosto, che sta facendo un mare di cazzate. Ha assimilato una regola europea contro una generica “discriminazione”, allargando il campo alla “discriminazione territoriale” che rivela un’ignoranza estrema nei confronti delle vicende del proprio paese. In Italia le rivalità territoriali, i ben noti “campanilismi”, sono diffusi ovunque. Fanno parte della cultura, della tradizione folkloristica, goliardica e popolare del nostro paese. Usando parole grosse (ma storicamente vere), il “campanilismo” fa parte della nostra antropologia.
Lo stesso Platini, premiato pochi giorni fa ad Alessandria, è caduto dalle nuvole sull’argomento: “Discriminazione territoriale è una parola che ho imparato questa sera . L’Uefa dà solo singole indicazioni, poi ognuno può fare di più se lo ritiene utile. E l’Italia può introdurre la parola territoriale”- ha dichiarato l’ex juventino.
Quindi ci troviamo di fronte alle solite stronzate della Figc, che punta a minare il mondo della tifoseria organizzata con provvedimenti (questi sì) che non tengono minimamente conto della storia di una tifoseria e neanche del territorio. E’ la Figc a macchiarsi della colpa di ignoranza grassa sulle vicende del proprio Paese. Impedire a un livornese di offendere un pisano (e viceversa), ad un napoletano di scambiare vicendevolmente insulti con un salernitano, o negare la possibilità di sfottò reciproci tra sud e nord è davvero l’apoteosi dell’imbecillità, in contrasto, per altro, con secoli di tradizione italica di satira popolare.
In prima battuta, per questo assurdo “reato”, si volevano chiudere addirittura gli stadi… Poi è stato fatto un passo indietro: alcune curve sono state chiuse (ultima quella del Milan). Adesso ci si limiterà ad ammonire la curva e la squalifica scatterà solo in caso di reiterazione dei cori. Questa l’ultima Ansa:
La Figc introduce la ‘condizionale’ sulle sanzioni comminate per la norma sulla discriminazione razziale e territoriale. In caso di numerosi tifosi protagonisti di cori, sarà sanzionato il club con la chiusura del settore dello stadio, ma la pena sarà sospesa. La pena sarà scontata soltanto se i supporter della stessa squadra replicheranno gesti simili nello stesso anno solare. In questo caso la nuova sanzione si sommerà alla prima precedentemente «congelata». La possibilità di chiusura dell’intero impianto rimane in caso di episodio grave.
Parole di rara assurdità. Una vera discriminazione territoriale, come hanno sottolineato alcune curve, è ad esempio quella di proibire l’ingresso allo stadio per i residenti in una diversa provincia.
Ben venga la punizione per gli odiosi cori razzisti, ma quella per il territorio non ha davvero senso… Colpire ancora il tifo organizzato per arrivare a cosa? Ad un pubblico di rincoglioniti da piazzare davanti alla tv a bersi tutti gli spot di Mr. Murdoch e di Mediaset Premium?
Trasformare i pochi tifosi rimasti allo stadio in un pubblico di mummie imbalsamate e spersonalizzate, magari ingolfate di pop corn, come succede da sempre negli Stati Uniti?
Allora sono stati grandi i tifosi napoletani (di solito non particolarmente amati) che hanno intonato cori di auto diffamazione territoriale: “Napoli colera.. Terroni terremotati!”, sono i cori che si sono alzati dai settori del tifo più caldo napoletano. La Figc non ha battuto ciglio… Non ha punito nessuno! Ora ogni curva dovrebbe comportarsi alla stessa maniera. Attendiamo che dalla Sud venga urlato il “temibilissimo” grido di battaglia: Senti che puzza di pesceee…
2 commenti
Purtroppo il calcio moderno è già una merda cosi com’è se ci tolgono anche gli sfottò me ne sto a casa a guardare buona domenica!! Possibile che non potrò più “offendere” un interista cantandogli che ha solo la nebbia o ad un bolognese il mitico coro “tortellini e pompini”?!?
Standing ovation