La notizia è emersa qualche giorno fa: la Samp ha firmato una lettera indirizzata alla Lega Calcio con altre sei società di Serie A (Juve, Inter, Fiorentina, Roma, Sassuolo e Verona), in cui si chiede la possibilità di affiancare all’advisor Infront un altro consulente scelto dai club e una revisione dei proventi per il triennio 2015-2018. Un vero e proprio avvertimento al duo Galliani-Lotito (ovvero, chi comanda realmente in Lega dietro il presidente Maurizio Beretta) per una materia scottante: i diritti televisivi. In ballo, secondo la Gazzetta, ci sarebbero circa due terzi del fatturato della Serie A.
Dietro una patina “diplomatica”, la missiva recapitata alla dirigenza della Lega conterrebbe vere e proprie critiche alla gestione della Lega Calcio in materia nelle ultime stagioni. In sostanza, si accusa la Lega di aver affrontato un argomento cruciale assai sbrigativamente e “con una certa superficialità”. Il piano d’azione di Infront è stato presentato infatti il 29 luglio scorso, ma il timore delle sette società firmatarie è che, parafrasando una vecchia canzone, manchi l’analisi; un’analisi dettagliata sul contesto su cui le società si troverebbero ad operare, sulle alternative da valutare, sugli sviluppi futuri e sui vantaggi o svantaggi che ne potrebbero derivare. C’è il rischio, insomma, che quella che potrebbe essere uno snodo esiziale per la competitività (se non addirittura per la sopravvivenza della Serie A) si riduca al solito dualismo Sky-Mediaset, vanificando così le prospettive di sviluppo e, conseguentemente, le possibilità di generare ulteriori ricavi attraverso proposte realmente innovative.
Secondo le sette società, infatti, la Serie A potrebbe non essere considerata un prodotto pienamente sviluppato: alcuni operatori potrebbero garantire maggiori ricavi se ci fosse una situazione meno “bloccata”. Le “sette sorelle” suggeriscono alcune mosse: convocare Sky e Mediaset per conoscere il loro punto di vista, far preparare una stima delle previsioni sui ricavi confrontando la situazione italiana con la Premier League e la Bundesliga, studiando inoltre le azioni di crescita di questi “competitors”, individuare un nuovo advisor attraverso una gara, come accadde diversi anni fa.
Un altro punto fondamentale, inoltre, è quello legato allo sfruttamento dei diritti televisivi all’estero: la Premier League è un prodotto affermato ed esportabile in tutto il mondo, la Serie A ha le potenzialità per tenerle testa, ma gli incassi rappresentano appena un quinto rispetto al “competitor” inglese. Alla luce di questa semplice considerazione, le “sette sorelle” auspicano un maggior impegno da parte della Lega per la massimizzazione di tali introiti.
La missiva avrebbe incontrato alcuni consensi di peso tra le altre società, tra cui quello di De Laurentiis. Dal canto suo, la Lega ha risposto in maniera accomodante, elogiando la costruttività delle proposte e garantendo la massima trasparenza e il massimo coinvolgimento di tutte le parti in causa.
La battaglia è appena iniziata.