Sfida all’uiltimo sangue tra Sky e Mediaset sul fronte diritti televisivi. L’inattesa batosta subita dalla piattaforma satellitare (presente sul digitale terrestre con il canale gratuito Cielo) nella gara per i diritti di trasmissione della Champions League 2015-18 (che Mediaset si è aggiudicata per 690 milioni di euro a stagione), ha indotto gli uomini di Murdoch in Italia a puntare sulla Serie A ad ogni costo, ma pur presentando le migliori offerte, per Sky c’è il concreto rischio di rimanere a secco; la normativa attualmente in vigore in materia di posizione dominante e tutela della concorrenza nel settore (Decreto Melandri) vieta l’acquisto in esclusiva di tutti i pacchetti relativi alle dirette.
In sostanza, Sky ha presentato le offerte migliori per il pacchetto A (satellite) e il pacchetto B (digitale terrestre): questi pacchetti permetterebbero la trasmissione in esclusiva degli incontri delle 8 squadre di Serie A con maggiore bacino d’utenza, tra cui Milan, Inter, Juve e una tra Napoli e Roma.
Chiaramente, questi due pacchetti sono quelli più appetibili e remunerativi; le offerte per gli altri pacchetti sono state di gran lunga inferiori. Il pacchetto C (diritti accessori) ha visto Fox (cugina di Sky) presentare un’offerta al di sotto della soglia minima consentita, l’asta dei diritti internet è addirittura andata deserta e il pacchetto D (diritti di trasmissione per le restanti 12 squadre di A) vede Mediaset prevalere su Fox, ma l’assegnazione è vincolata all’esito di quella di un altro pacchetto.
Quindi Sky, che da due anni non è più vincolata a restare sul satellite, sarebbe pronta a combattere con decisione anche sul fronte digitale terrestre; la Lega e Infront,. però, si trovano in un classico cul-de-sac: o accettano le offerte di Sky (con il concreto rischio di ricorsi da parte di Mediaset per abuso di posizione dominante) o decidono di rifare l’asta (col rischio che i diritti vengano assegnati per una cifra inferiore a quanto sperato, ossia sotto il miliardo di euro).
Per scongiurare queste ipotesi, si cerca un compromesso, in vista dell’Assemblea di Lega prevista lunedì 23. Nei giorni scorsi, la Gazzetta ha riportato che si starebbe pensando ad una soluzione piuttosto cervellotica, per massimizzare i ricavi, superando l’obiettivo del miliardo di euro.
Si assegnerebbe dunque il digitale a Sky e il satellite a Mediaset; ipotesi non fattibile nella realtà, in quanto gli abbonati a Sky sarebbero costretti a migrare sul digitale e quelli di Mediaset sul satellite (appannaggio di Sky). Per ovviare al problema, si potrebbe permettere ai licenziatari la cessione dei diritti a terzi (sublicenza), vietata per la A, ma possibile per la Champions; insomma, uno scambio di diritti tra Sky e Mediaset dopo l’assegnazione ufficiale, una strada un po’ anomala, ma che avrebbe l’approvazione ufficiosa delle Authority.
Se le piattaforme trovassero un accordo in tal senso, la Lega incasserebbe 772 milioni dai pacchetti A e B, a cui vanno sommati i 306 milioni del pacchetto D offerti da Mediaset; 1078 milioni, una somma più alta di quanto non percepisca ora, considerando anche diritti esteri, highlights in chiaro e Coppa Italia.
Lunedì la Lega avrà una bella matassa da sbrogliare. Servirà trovare una soluzione definitiva e una maggioranza di almeno 15 voti per approvarla. Sempre che i contendenti non trovino un accordo.
1 commento
Forza Viperetta! Fatte sentì!
(secondo me ci sta letteralmente sguazzando; ci fossero incontri tutti i giorni uno ogni due ore lui continuerebbe a presenziarli di persona tutti)