Difendiamo Delio, il tecnico romagnolo dalla sberla facile.
Le sta provando tutte, il mister, ha creato un vortice di 21 giocatori schierati nelle prime partite (come Sassuolo e Genoa, che navigano in simili cattive acque) alla ricerca del modulo perduto, alla ricerca di un modulo decente in grado di salvarci.
E infatti, con ogni probabilità, si cambierà ancora. Contro il Torino, partita che sarebbe indispensabile vincere, ma vista la magra situazione è ancor più essenziale non perdere, il mister vorrebbe “scatenare” il suo tridente, lo schema che lo ha reso celebre in “gioventù”, col quale ha disputato le sue stagioni più spettacolari (con la Salernitana, nel campionato dei record, con il Lecce..)
Dopotutto, ricordiamo che Delio era considerato il legittimo erede di Zdenek Zeman, il boemo all’arrembaggio, totale e assatanato. Di lui aveva ereditato la propensione all’attacco ad ogni costo, a tutta squadra.
Era quindi il lontanissimo parente del nostro Delio realpolitick, chiuso a cerniera, almeno come visto fino ad ora.
E’ forse folle affidarsi al tridente Sansone-Gabbiadini-Pozzi contro il Torino? Il trio, apparso negli ultimi minuti di attacco disperato in diverse partite di questo campionato non ha demeritato, anzi ha proposto gli unici istanti di calcio decente della stagione…. In alternativa si opterebbe per il 3-4-2-1, affiancando a Sansone il redivivo Gentsoglou (pure lui? Ma sì, giochiamocele tutte!) alle spalle di Gabbiadini.
Una nota malinconica: durante la conferenza stampa di ieri Delio ha affermato: “Di base volevo proseguire il lavoro dell’anno scorso e su quello aggiungere un’alternativa, tipo due mezze punte e una punta centrale. Poi abbiamo ingaggiato alcuni giocatori e mi sono reso conto che le caratteristiche sono altre e penso che un allenatore debba prendere atto di quello che dice il campo, al di là delle sue idee”.
Dichiarazione che lascia perplessi… Delio con la sua esperienza, prende giocatori che si rivelano diversi da quelli che credeva? Sembra improbabile.
E’ molto più verosimile che la società gli abbia detto (più o meno): “Questi ti diamo e questi ti tieni. E ora, per Dio, salvaci!”
Delio Rossi è chiamato a una salvezza con coefficiente di difficoltà altissimo. Non lo si può criticare eccessivamente. Noi cerchiamo di spronarlo con alcune idee per la strategia, forti dei nostri commentatori tecnici. Ma i tifosi che ne chiedono l’esonero vivono su un pianeta surreale. Chi puoi prendere al suo posto?
Le poche speranze di salvezza, se a gennaio non arriva qualche buon giocatore, sono tutte legate al nostro mister e alla sua esperienza. Gli hanno propinato un attacco di carta velina, di una leggerezza quasi impalpabile (se non esplode il Maciste Petagnone). Reparti scoperti, con il colmo dell’ultimo giorno di mercato: tra i nomi possibili, è arrivato Barillà (l’ultima e inesorabile presa per i fondelli).
Forza Delio, anche per questa domenica, cavagli le palle!