E’ proprio vero: nel calcio, nel beneamato calcio, le cose cambiano repentinamente.
I venti d’improvviso invertono la rotta, altari e polvere si avvicendano: l’osanna e la pernacchia pure, c’est la vie.
Se Delio Rossi fino a poco tempo fa era stato consacrato “top-mister”, fuoriclasse della rosa, gli esordi in campionato hanno messo invece in luce tutti i suoi errori marchiani di questa prima parte di stagione. Il derby è stata l’apoteosi, la macroscopica vergogna.
Odori di graticola sfrigolano sotto le chiappe dell’allenatore: si sussurrano addirittura voci di esonero. Forse si sta lievemente esagerando.
Delio Rossi ha un curriculum che parla per lui, ma forse la senilità lo sta arrugginendo: deve solo capire come diavolo far funzionare questa squadra di brocchi.
Noi sappiamo che Delio ce la sta mettendo tutta, che si sta scervellando. Siamo certi che questa volta è sulla sua testa che sta smulinando i pugni.
Intanto, dopo un derby ridicolo passato a “difendere” lo 0-2, lo 0-3 (come capitò all’esordio, contro la Juve, in cui difendemmo lo 0-1), il tecnico romagnolo sembra finalmente deciso a darsi al cambio tattico, a proporre l’avanzata offensiva dei suoi (scarsi) pedatori.
Si profila un avvicinamento a ciò che indicava il tecnico di SampGeneration Carlo Sarpero, in variante soft.
Non sarà certo una squadra sparagnina, votata all’assalto. Ma Delio Rossi sta lavorando per spostare il baricentro della squadra in avanti (ed era ora..).
D’accordo, la merce a disposizione è da mercato dei saldi. Quei mercati pulciosi di periferia, in cui ti trovi di fronte alle ceste capienti, immergi il capoccione in cerca dell’affare, ma ti ritrovi in mano soltanto pezzi di terza, quarta scelta… Patacche assolute.
Ma Delio ha il dovere di far meglio di adesso, di cavare, come dicemmo, il sangue dalle rape.. E’ pagato (profumatamente) per questo.
La partitella della settimana con gli Allievi, iniziata col 3-5-2, è stata ancora un supplizio di sterilità offensiva. 0-0 fin quasi alla fine del primo tempo. Poi, finalmente, i cambi: il mister romagnolo piazza Sansone e Bjarnason a svariare dietro la punta Gabbiadini (finalmente centrale avanzato). La difesa passa a quattro, con De Silvestri sulla linea dei difensori. A centrocampo ecco il trio inedito Obiang, Kristicic, Barillà. Le cose migliorano: il primo tempo si chiude sul 3-0, il risultato finale è 8-0.
Nella ripresa ci sono state meno indicazioni tattiche, per il solito valzer dei cambi. Ma a quanto emerge da Bogliasco il 4-3-2-1 sta convincendo Delio Rossi, che sente sempre più puzza di forconi, percepisce una folla non più dalla sua parte.
Ma ha bisogno che i giocatori stiano dalla sua parte, ha bisogno di gente con gli attributi.. Da qualche parte dovranno pur essere (questi attributi): Delio, cavagli le palle!