Emilio De Leo, gran maestro di tattica, è uno degli artefici dell’exploit iniziale della Sampdoria. Il suo ruolo è fondamentale, quasi al pari di Sinisa.
In particolare, gli schemi sui calci di punizione che hanno risolto innumerevoli partite, sono spesso farina del suo sacco.
De Leo sta studiando la Roma, primo scoglio veramente duro che affrontiamo:
“La partita col Bayern ci ha dati qualche suggerimento – ha detto il tecnico, intervistato dal Secolo XIX – “ma ce lo teniamo per noi… sicuramente ci ha detto che se la Roma non riesce ad affrontare la gara con capacità tecniche e motivazionali forti, puoi anche minarne i meccanismi e avrai quindi più chance di fare risultato. Il Bayern c’è riuscito; noi siamo la Sampdoria, bisogna fare le debite proporzioni».
La Roma insegna che non bisogna essere troppo sfrontati contro avversari sulla carta superiori. Un errore in cui la Samp dello scorso anno è incappata in qualche circostanza:
“E infatti – continua De Leo – “ noi abbiamo cambiato modulo anche nell’ottica di riuscire a gestire meglio determinate situazioni. Nella scorsa stagione, con la nostra volontà di giocarcela contro tutti, in qualche circostanza siamo stati un po’ troppo sfrontati.
Quest’ anno con l’inserimento di alcuni elementi più esperti, uniti all’anno in più dei nostri giovani, abbiamo una maggior maturità. Ora dobbiamo riuscire a gestire tutto con meno ansia. Samp e Roma sono accomunate dalla voglia di vincere attraverso il gioco, dal volere fare la partita. Ci sono tutti i presupposti per assistere a una sfida divertente, anche per il pubblico”.
Quanto conterà, a questo proposito, la disposizione tattica delle squadre?
“Una squadra bene organizzata – risponde De Leo – può concedere a un’avversaria forte magari tre palle-gol anziché dieci. In partite come quella di sabato contano molto la motivazione, l’approccio, l’atteggiamento. E da questo punto di vista Mihajlovic è un maestro, con lui non sono ammessi cali.
Sabato dovremo essere umili e organizzati. Noi possiamo essere pericolosi negli spazi tra le linee e dobbiamo essere aggressivi, con equilibrio. Dovremo pplicare i nostri principi di gioco con rigore, pur conservando quella leggerezza di volercela giocare con tutti. Vogliamo stare lì in classifica: cominciamo a tenerci».