Gli errori e le goffaggini di Da Costa suscitano rabbie nel popolo blucerchiato.
Domenica scorsa abbiamo potuto vedere alla punta dell’iceberg di un’annata difficile per il nostro abbondante portiere, brutto a vedersi, un tricheco in mezzo ai delfini. Il pubblico rumoreggia, la Sud impreca al cielo: Da Costa ha sbagliato ancora, con una respinta goffa, flaccida, da palestra del liceo, sui piedi di Taraabt che, stupito di cotanto regalo, ha insaccato ad occhi chiusi.
Nel secondo tempo lo stadio gorgoglia come una caffettiera ogni volta che il pallone passa dalle parti del portiere brasiliano. E arriva anche la seconda rete, con la complicità dell’arbitro, ma che sembra fatta apposta per illustrare il flaccidume del nostro n.1, che salta e cade come un bove abbattuto, dopo il contrasto con Pazzini. Rami insacca e chiude la partita. Ma qui, signori miei, il fallo di Pazzini è netto e l’arbitro doveva annullare tutto!
E così l’argomento Da Costa, iniziato ad agosto, ancora non si è chiuso. Anzi, i suoi detrattori aumentano di partita in partita.
Tra i tanti improperi lanciati contro il nostro robusto portiere (un Cinghialone dei nostri giorni, ma con molta meno qualità del Peruzzi nazionale), la maggiore critica è che non risulti mai decisivo nella difesa di un risultato. E infatti la disgrazia di Da Costa è che, dall’inizio dell’anno, non ha mai fatto una parata prodigiosa, un cosiddetto miracolo che salvasse la partita. Mai e poi mai.
In compenso ha messo in fila tanti piccoli errori.
Non cappelle clamorose, come si sono viste nella stagione (anche a favore della Samp – vedi Agazzi, vedi Curci). Ma un andamento costante intorno al 5,5, con picchi di 6 quando non gli è arrivato mezzo pallone in porta.
Da Costa abbandonato e ferito, come un cappone allo spiedo, vive la sua settimana peggiore. Non ha il sostegno del pubblico, che anzi gli fa perdere la poca tranquillità rimasta. Tenendo conto che il portiere è un ruolo delicatissimo e che necessita della fiducia generale, la situazione non è delle migliori.
Paradossalmente, la questione portiere è stata complicata ancor di più dall’exploit di Fiorillo, falco d’Oregina, che nella sfida di coppa contro la Roma si è mutato nel Buffon dei tempi d’oro, sfoderando interventi da fenomeno (quella sul tiro di Florenzi è ancora la parata dell’anno tra i portiere italiani), alimentando il suo mito di portiere molto forte e promettente che deve trovare il giusto spazio, ma che è chiuso da un tozzo e modesto portiere di serie B.
E infatti la carriera di Da Costa parla chiaro: tante stagioni in cadetteria, anche da riserva, e pochissime presenze in serie A a 30 anni tondi.
La conferma di Angelo da titolare va sul solito binario della gestione Garrone: “Se non troviamo molto di meglio, tanto vale tenerci chi abbiamo”, che in effetti ci può anche stare.
E allora, cosa possiamo pretendere da Da Costa?
E’ come se pretendessimo che Wszolek ci risolva le partite. O, fino a qualche mese fa, che Laszko e Gentsoglou sfornassero colpi di classe.
La questione principale, adesso, sarà accettare le decisioni di Sinisa (che di certo opera per il bene della squadra) e in caso di conferma di da Costa non asfaltarlo di fischi, rendendolo il solito capro espiatorio (nel suo caso: un tricheco espiatorio).
Noi, giunti a questo punto del campionato, con la situazione del portiere tesa come un cordone di violino, punteremmo su Fiorillo.
Per fargli fare esperienza, perché ha maggior classe e perché i tifosi sono dalla sua parte e giocherebbe con più tranquillità.
Insomma: noi votiamo per Fiorillo. Ma accetteremo seraficamente la decisione di Sinisa.
2 commenti
Nel ricordarvi che il gol subito a Roma è colpa di Fiorillo almeno quanto quello subito domenica da Da Costa, io voto per Da Costa nonostante i suoi evidenti limiti.
Non perchè pensi che Fiorillo non debba avere la sua chance, ma perchè farlo entrare in questo momento significa rischiare di bruciarlo definitivamente.
Da Costa invece sulla nostra piazza è ormai bruciato, complici le vergognose contestazioni (come quella ancora più grave nei confronti di Obiang) messe in atto da una tifoseria sempre più bibinizzata.
Quindi cerchiamo di salvarci rapidamente con Da Costa in porta e poi subito spazio a Fiorillo che, senza le farfalle nello stomaco, sarà libero di dimostrare cosa sa fare senza assilli di classifica.
Sono d’accordo con Skeno. Da Costa ha dato prova più volte di essere un portiere medio basso (come la nostra squadra), ma è meglio che resti titolare, anche perché cambiare in corsa potrebbe essere molto rischioso. Io voto Da Costa, ma capisco la posizione di chi vuole Fiorillo. Credo che fiorillo sia più forte e dobbiamo lanciarlo titolare il prossimo anno (per quanto non è un’eresia cambiare un portiere durante il campionato, vedi Fiorentina). Concordo con il fatto di fidarci di sinisa ed EVITARE contestazioni a da costa