Sale in cattedra Andrea Pittaluga, il venerabile capostipite dei numeri uno liguri. Inizia ufficialmente la sua collaborazione al blog, dopo alcuni interventi vacanzieri dalla postazione privilegiata di Deiva Marina, il suo campeggio a cinque stelle, dove bagorda durante l’estate. Ma le vacanze, ahilui, sono terminate.
L’Oliver Khan delle periferie, doriano purosangue ma costretto a portare il grifone al petto per la sua militanza nel Little Club Genoa, è soddisfatto del pareggio al Dall’Ara:
“Il pari va più che bene – spiega Pittaluga – specie in un campo difficile come quello di Bologna e dopo essere andati sotto per 2-1”. Pitta, per deformazione professionale, rivolge il suo occhio clinico ai portieri. Non è stata una partita felicissima per i due estremi difensori, in particolare per lo scarsamente capace Curci:
“Mi chiedo come possa giocare a questi livelli – continua il nostro opinionista –. La papera che ha portato al vantaggio di Eder racchiude una sequela di errori clamorosi: ha sbagliato il tempo, ha messo male le mani, ne ha fatte di tutti i colori, porca eva!”.
Ma se la cappella di Curci è sotto gli occhi di tutti, meno visibili sono stati alcuni errori di Da Costa.
“Anche il nostro portiere ha lasciato qualche perplessità. Brutta la respinta sulla traversa sul tiraccio di Moscardelli. Errore nel posizionamento sul tiro ribattuto di Diamanti, che ha poi portato al pareggio dello stesso Moscardelli. Da Costa era troppo avanzato e Diamanti ha rischiato di segnare da una posizione che doveva essere controllata con molta più sicurezza”.
Pitta torna poi con dente avvelenato su Paperaccia Curci. Ancora una topica del portiere bolognese sulla punizione di Gabbiadini: “Un tiro a giro, a quella velocità e da quella distanza poteva essere deviato. Curci si conferma un portiere scarso, ha la spinta da terra che può avere mia nonna” – conclude seccamente il biondo commentatore, tagliente come un bisturi.
“Comunque, meglio così. Portiamo a casa un punto importante che fa muovere la classifica e ci avvicina al derby con maggior tranquillità”.
Ma Pitta come vede in generale la squadra, dopo due partite?
“Abbiamo diverse lacune. Da Costa, mi dispiace dirlo, non è un portiere totalmente affidabile. Come, del resto, non lo era nemmeno Romero. Anche la fascia sinistra avrebbe bisogno di un rinforzo. Più in generale: mancano le alternative sugli esterni e non abbiamo nessun giocatore che salti l’uomo, fatta eccezione per Eder. Spero in qualche affare di mercato dell’ultima ora (al momento dell’intervista non era ancora arrivato Barillà, ndr), non vorrei arrivare al punto di dover rimpiangere Estigarribia: almeno lui era un esterno di ruolo e, una volta su trenta, l’uomo lo saltava”.
Si lotterà fino alla fine o raggiungeremo una salvezza tranquilla?
“Attualmente la squadra è ancora carente di tecnica. Abbiamo dalla nostra parte l’agonismo, la corsa, l’esperienza e la grinta di Delio Rossi. Ma vedo molte squadre superiori a noi. Ad oggi direi che Samp, Genoa, Bologna e Torino e il terzetto delle neo-promosse sono le squadre candidate a lottare fino all’ultimo per restare in A”.
Così, per questa settimana, parlò Pittaluga.
1 commento
Mi inchino davanti al verbo.