Gabbiadini è la nostra nuova punta. Auspicata da Garrone, rincorsa da Osti nelle ultime settimane, e, finalmente (in anticipo sulla tabella di marcia), approdata in blucerchiato. Addio Zaza, sarai fugacemente ricordato come l’attaccante che ci ha fatto cadere le palle nell’estate 2013, con i tuoi capricciosi tira e molla; tuoi e del tuo procuratore. Ma l’acqua è passata sotto il ponte dei sospiri blucerchiati, per uno Zaza che se ne va tra ideali fischi, ecco un Manolo che arriva, pimpante più che mai, con un piede sinistro invidiabile. In comproprietà con la Juve (che l’ha riscattato in toto dall’Atalanta), Gabbiadini è una vera e propria promessa, ancora incerta, sul filo dell’equilibrio, se cascare dalla parte dei campioni o dei giocatori ordinari. Nato nel novembre 1991, Manolo è cresciuto nell’Atalanta, ancora affidabile fucìna di talenti. Passa nel 2010-2011 al Cittadella, dove, per la prima volta tra i professionisti, mette in luce il suo bagaglio tecnico: 27 presenze, 5 reti e sprazzi di ottimo calcio. Tant’è che l’Atalanta se lo riprende, nella stagione successiva, in cui gioca 23 partite e segna una rete, proprio contro il Bologna, squadra di cui diventerà a breve protagonista. Le potenzialità del giocatore convincono la Juventus ad investire su di lui: nell’agosto del 2012 Gabbiadini è acquistato in compartecipazione dal club di Agnelli per la cifra di 5 milioni e mezzo di euro. La Juve lo girerà quindi in prestito gratuito al Bologna, dove Manolo chiuderà una stagione importante: 30 partite e 6 reti. Negli ultimi mesi la nuova punta blucerchiata si prepara per la vetrina più luminosa della sua breve carriera: gli Europei di calcio Under 21 in Israele. Gabbiadini è uno degli elementi dell’attacco atomico azzurro, non parte da titolare, chiuso dal temibile tridente Insigne–Immobile–Borini, ma dà prova di grande qualità nelle porzioni di partita che riesce a ritagliarsi. L’8 giugno, contro l’Israele padrone di casa, Gabbiadini parte titolare e ci regala la prestazione più rilevante della carriera: doppietta a Israele e titoloni sui giornali del giorno dopo. Questi i gol della partita che si conclude con un secco 4-0 per gli Azzurri (la prima rete è di Saponara, la quarta di Florenzi).
Come si vede, spicca nel giocatore l’abbinamento, non così comune, tra una struttura fisica notevole (1,86 per 81 kg) e l’agilità, il dinamismo, l’ottimo controllo di palla. Caratteristiche che lo rendono utilizzabile come prima e come seconda punta. Gabbiadini è un “tutto sinistro”: non si fa pregare, quando ha spazio, palla sul mancino, prende e tira. Nel suo score non sono ancora presenti stagioni da cannonniere: è’ l’ora di un campionato da 10-15 reti, caro Manolo.