“Abbiamo preso il nuovo Kakà”. Con queste parole, l’ad del Milan Adriano Galliani presentava nel 2013 l’acquisto dall’Empoli di Riccardo Saponara. Il ragazzo era reduce da un’ottima stagione in Serie B condita da 13 gol in 40 presenze tra regular season e play-off. Un rendimento eccezionale, frutto del lavoro dell’allora tecnico dei toscani, un certo Maurizio Sarri. Ma andiamo con ordine. Nato a Forlì il 21 dicembre 1991, Saponara cresce nel settore giovanile del Ravenna. A 18 anni il suo debutto tra i professionisti, con 3 presenze collezionate in Prima Divisione. Quindi il passaggio all’Empoli, che lo fa crescere lentamente fino all’esplosione nella stagione 2012/2013.
Come trequartista nel 4-3-1-2 di Sarri, Saponara è libero di esprimere tutto il suo talento. Con la maglia empolese mette a segno 13 reti e addirittura 15 assist, che gli valgono la chiamata di Berlusconi. Ma il Milan è un’altra storia, le pressioni sono fortissime e nonostante un impatto discreto con la realtà rossonera Saponara decide di tornare al “suo” Empoli. Tra il gennaio e il giugno del 2015, il ragazzo vive sei mesi da sogno: realizza 7 reti in 17 presenze e trascina Maccarone e compagni alla salvezza. La stagione dopo il primo incontro con Giampaolo, che sostituisce Sarri sulla panchina empolese. La squadra fa ancora meglio dell’anno passato, anche se Saponara torna alla “normalità” segnando 5 gol in 33 presenze. Da allora, il suo rendimento non è mai più stato ai livelli precedenti. Dopo una discreta mezza stagione in maglia biancazzurra, nel gennaio 2017 passa alla Fiorentina. Per lui un anno e mezzo così così, con un paio di gol il primo anno e appena 18 presenze – senza reti – nel secondo, per via di alcuni problemi alla caviglia che lo relegano tra panca e tribuna. Fino al suo arrivo Samp in prestito con diritto di riscatto. Per tornare quello di Empoli.
1 commento
Ho grande fiducia in questo ragazzo, si è un pò perso ma i numeri li ha…