Prosegue il restyling dirigenziale imposto dal nuovo corso Ferrero. Sarà il giornalista lombardo Paolo Viganò a sostituire Alberto Marangon nel ruolo di responsabile dell’area blucerchiata. E nel suo piccolo può essere un bel colpo: Viganò è stato per anni il Direttore della Comunicazione dell’Inter di Moratti, negli anni vincenti di Mancini e Mourinho.
Milanese, diploma di maturità scientifica, Viganò muove i primi passi da pubblicista nella Milano da bere di craxiana memoria: collabora a diverse testate (Gazzetta dello sport, Disco & Dancing, La Notte, Il Giornale) occupandosi non solo di sport, ma anche di musica, cronaca nera e bianca. Dal punto di vista professionale emerge nei primi anni ’90, quando diventa una delle principali firme di Tuttosport: segue Inter, Milan e Nazionale, copre alcuni dei più importanti eventi ciclistici negli anni di Pantani e, spesso, rappresenta la testata in alcune trasmissioni televisive (a tutt’oggi figura come commentatore fisso delle trasmissioni sportive dell’emittente Telenova).
Nel 2003 il versatile Viganò decide di passare dall’altra parte della barricata: diventa Direttore della Comunicazione e capo ufficio stampa dell’Inter per nove gloriose stagioni. Ha il merito di sviluppare un piano strategico di comunicazione istituzionale innovativo e fondamentale per una società di livello mondiale, ai tempi all’apice del successo. Oltre a curare i rapporti con le istituzioni, Viganò ha curato anche le iniziative di carattere storico in occasione delle celebrazioni del centenario nerazzurro (2008).
Terminati i rapporti con l’Inter nel 2012, diventa consulente per la comunicazione di Varese (2013) e Como (2013-14); con i lariani, per un certo periodo riveste anche un ruolo dirigenziale, ossia Responsabile Coordinamento Corporate, dove si occupa della riorganizzazione interna, del marketing e dei rapporti con istituzioni e partners privati.
Ma Viganò non si occupa solo di sport: è un uomo dai diversi interessi (lo testimonia il suo sito personale www.paolovigano.it), in particolare è appassionato di musica e spettacolo. Ha scritto alcuni libri e svariate recensioni e, da settembre 2012, cura l’ufficio stampa e la comunicazione del professor cantautore (e noto tifoso nerazzurro) Roberto Vecchioni, amico di vecchia data. Nel 2014, inoltre, diventa suo assistente per i corsi dedicati alla poesia in musica all’Università di Pavia.
Insomma, un profilo assolutamente competente e, nel contempo, in linea con la svolta “spettacolare” del Vipera.
11 commenti
Se è così bravo perché è stato mandato via da Thohir che punta proprio sulla comunicazione e sul marketing per rilanciare economicamente l’Inter? forse perché, come rilevato dallo stesso magnate indonesiano, non è stato in grado di sfruttare la spinta del triplete? forse perché nonostante tali successi l’Inter fattura quasi cento milioni in meno di milan e juve? non so (e non mi interessa) cosa vi abbia fatto Marangon, so che era stato scelto da Marotta e che Spitaleri era stato scelto addirittura da Paolo Mantovani e tanto mi basta.
Giacomo
semplicemente Thohir si è circondato di gente di sua fiducia…difatti ha fatto fuori tutti i morattiani!quindi semplice scelta di comodità…d’altronde il curriculum parla chiaro…
Ammazza che ignoranza Giacomo, Viganò è andato via oltre un anno e mezzo prima che all’Inter arrivasse l’indonesiano, almeno prima di scrivere documentati.
Lo conosco da anni sulle TV lombarde: fidatevi, e’ bravo e simpatico, molto piu’ di quel lunatico di Marangon
Se di un altro spessore non lo so, quello che conta è comunque che per uno che se ne è andato ce ne è stato uno che è arrivato, ovvero un normale avvicendamento, normalissimo se è appena cambiato il vertice societario. E non una disgrazia come qualcuno s’è divertito a descrivere, tra l’altro trovando il solito terreno fertile nelle menti deboli.
PS: Paolo Viganò è stato ospitato a Bardonecchia negli studi di Samp-Tv. Ha espresso un lungo e articolato giudizio su Ferrero. Mi fa piacere che diate credito a Viganò, perchè se è vero anche solo la metà di quello che ha detto su Ferrero e le sue intenzioni, io all’orizzonte vedo tutto tranne che delle disgrazie….
Lo ricordo quando era a Tuttosport e poco altro. Buon lavoro a Viganò. Ora si aspetta un DG, che sia ponte tra gestione manageriale e sportiva: si sono fatti i nomi di Causio, Dossena e Oriali…
Ciao a tutti ragazzi, vorrei chiedere se si può realizzare un articolo su Gasparin nostro ex dirigente. Lo sento sempre parlare su di noi; per quello che sento e per la persona che mi è sembrata avendolo conosciuto qualche giorno prima dei preliminari di Champions in una notte a Boccadasse, ritengo sia una persona da riprendere in considerazione.
Sicuramente se il nostro attuale presidente sapesse delle scoperte fatte (e le conoscenze che ha tra osservatori vari), potrebbe addirittura prenderlo come riferimento. Ricordiamo che aveva proposto James Rodriguez e Iturbe ricevendo due bei NO de Garrone.
Io non uso i social network, ma vedendo come Ferrero risponde su Twitter ai nostri amici tifosi, magari se si scrive questa cosa Gasparin potrebbe essere preso in considerazione x qualcosa che potrebbe venirci utile…
Ciao a tutti
Dalla “mente debole” (e forse anche genoana) di Lorenzo Licalzi: “… Qualche mese fa nella mia rubrica inventai un siparietto dove raccontavo che Edoardo telefonava in diretta a Forever Samp dicendo: “Ciao zono Mimmo tifoso della Zampeddoria”. Me la sono cercata, Massimino lo ha detto veramente, ha detto Zampeddoria! Spero sia un incubo, e che domani mi svegli e realizzi che ho sognato. Qui ci troviamo di fronte a un pirotecnico neofita del calcio, con una solidità economica tutta da verificare – e comunque infinitamente inferiore a quella della famiglia Garrone – che, temo, ne combinerà di tutti i colori. Magari comprerà pure Cassano o farà qualche altro colpo roboante, ma alla fine – spero, spero, spero tanto di sbagliarmi – ci porterà alla rovina …”.
Aggiungo, dal Sole 24 Ore: “Brutte notizie per Massimo Ferrero, da oggi nuovo proprietario della Sampdoria. Proprio nel giorno dell’ufficializzazione dell’acquisto del club blucerchiati, Ferrero ha ottenuto dal giudice per l’udienza preliminare il patteggiamento ad un anno e dieci mesi per il reato di bancarotta fraudolenta. Una vicenda venuta fuori nel 2011 e che si è protratta fino ai giorni nostri, dopo che il sostituto procuratore Pasquale Addesso aveva ricostruito i flussi anomali di denaro dalle casse della compagnia aerea verso altre società, in particolare società cinematografiche riconducibili allo stesso”.
Le “menti forti” fanno bene a non preoccuparsi, soprattutto dopo l’acquisto di Yepes.
Giacomo
Ma anche Bergessio.
L’articolo di Licalzi (scritto il giorno dopo la presentazione) è ben noto a tutti, io me lo sono salvato per opportuna memoria. Per ora non vedo fatti che indicano che “ci porterà alla rovina”, ma magari le sue speranze s’avverano, chissà.
E’ inutle scannarsi a priori… ognuno ha i suoi buoni motivi per sostenre tesi contrastanti, sintetizzando “Garrone merda” e “Ferrero cialtrone”.
Detto questo mi manda in bestia vedere spacciare come colpacci gli arrivi di Duncan, Yepes, Bergessio. Sono acquisti oculati, ma se li avesse fatti EG gli avrebbero tirato i pomodori.
E prima o poi arriverà anche qualche cessione “pesante” (e non parlo di Piovaccari).
Ho lavorato per anni con Paolo presso la redazione milanese di Tuttosport e posso garantire la sua eccelsa professionalità.