Ormai prossimo l’ingaggio (ufficializzato la prossima settimana) del giovane centrale slovacco, considerato uno dei più promettenti della sua leva a livello europeo.
Milan Skriniar, nato l’11 febbraio 1995 a Ziar nad Horom, è titolare nello Zilina (uno dei principali club slovacchi) e nell’Under 21 già da qualche anno. Ancora una volta, dopo le voci sul difensore Gyomber della scorsa estate e l’ingaggio dell’attaccante Baumgartner (per la Primavera), senza contare il grintoso Ivan (blucerchiato da quasi cinque stagioni), il telescopio blucerchiato punta sulla brulla ma interessante scuola slovacca.
Alto (1,86 mt) ed abbastanza robusto (79 kgs), Skriniar si presenta come un centrale roccioso ed affidabile, potenzialmente efficace anche nel gioco aereo. All’occorrenza, può anche essere schierato da esterno sinistro.
La carriera professionistica di Skriniar si è sviluppata essenzialmente nello Zilina (a parte qualche mese in prestito allo Zlate Moravce, tra febbraio e giugno 2013), dove arrivò appena dodicenne, nel 2007, proveniente dalle giovanili dello Ziad nad Horom.
Da allora la sua carriera non ha conosciuto battute d’arresto: convocazioni nelle rappresentative giovanili slovacche (Under 17, 18, 19 e 21), esordio in prima squadra nel 2011-12, a soli 17 anni e 49 giorni (27 marzo 2012, Zilina-ViOn Zlate Moravce), una manciata di partite interessanti (12 gare e 1 rete nel 2012) e, come detto, un breve periodo in prestito nel 2013 (7 presenze nella massima divisione slovacca). Dopo il rientro è diventato titolare inamovibile (62 presenze e ben 11 reti in due stagioni, bottino inusuale per un difensore centrale).
In questa stagione il buon Milan ha già disputato 18 gare realizzando ben 4 reti in campionato, a cui dobbiamo aggiungere 8 presenze in Europa League e 1 di Coppa di Slovacchia.
Non ha ancora disputato gare nella nazionale maggiore, ma è solo questione di tempo: Skriniar è diventato rapidamente titolare dell’Under 21 (finora 13 presenze e 3 reti); il suo primo impatto con l’Italia avvenne il 14 ottobre 2014, quando affrontò a Reggio Emilia l’Under 21 di Gigi di Biagio (subentrato al 21′ a Ninaj); gli azzurri vinsero 3-1 in maniera sofferta e discussa (gli slovacchi lamentarono un mancato rigore sul 2-1), ma Skriniar fece sostanzialmente una buona impressione (Bernardeschi e Belotti segnarono prima che Milan scendesse in campo; e la terza rete di Longo arrivò in pieno recupero).
Il valore di mercato attuale, secondo transfermarkt.de, è più che decuplicato nel giro di un paio d’anni (dai 53.000 € del gennaio 2014 è passato a quello attuale di 600.000), ragion per cui la Samp avrebbe deciso di agire rapidamente per bruciare la concorrenza dei grandi club prima che sia troppo tardi, come da classico modus operandi di Pecini e il suo telescopio.
2 commenti
queste sono le operazioni che dovremmo fare sempre.
Purtroppo Pecini scopre, fa comprare… e poi la dirigenza e la guida tecnica non li fanno giocare, li bruciano e li svendono..
Perchè il calcio, specie in Italia, è diventato schizofrenico. E pure contraddittorio al punto tale che le squadre(società) diventano altrettante vetrine per la compravendita dei giocatori che, se sono giovani non vengono provati in quanto inesperti perla famosa legge non scritta del Bel Paese. E quindi o vengono dimenticati o devono essere fenomeni alla prima prova. Il che è impossibile se non ti chiami (sempre per restare in Italia) Gianni Rivera, il Golden Boy che esordì nell’Alessandria(a proposito complimenti per la performance in Coppa Italia) a 16 anni nel 1959. E si arriva all’assurdo di Pereira che fino a quache giorno fa doveva essere venduto a 10 milioni di Euro e oggi non vale una cicca (o pressapoco). Che sistema è mai questo?