Ufficiale: con la Samp a picco, ad Osti e Sagramola brucia sempre di più il peperone. Dopo le voci su “Big Jim” Gasparin e la probabile vaccata su “Gum-Face” Braida, è stato sparato un altro nome per il ruolo di direttore sportivo blucerchiato: il dirigente dell’Inter Piero “Old but gold” Ausilio. La società tace, ma le indiscrezioni si fanno insistenti.
Secondo alcune voci, Ausilio dovrebbe affiancare Osti per elaborare nuove e più concrete strategie di mercato. In pratica, per Osti si preannunzia uno di quei calci nel culo con i controcazzi. Prima dovrà erudire il papabile nuovo candidato sulla società Sampdoria, e poi verrà liquidato senza troppe fanfare. Questo è quanto: Osti vai a farti benedire da uno bravo.
Il direttore sportivo dell’Inter non è un nome molto conosciuto dal grande pubblico,ma i palati fini, i grandi scorticatori (come il sottoscritto) di quotidiani sportivi, sanno molto di lui: nominato nel dicembre 2010 al posto di Oriali, all’indomani dell’addio di Rafa Benitez come allenatore nerazzurro, Ausilio è in sostanza il braccio destro del direttore dell’area tecnica Marco Branca. Ha fama di persona competente ed educata, grande appassionato di vini d’autore, delle canzoni di Frank Sinatra, del quale è anche un abilissimo imitatore, un passato da calciatore ed allenatore non particolarmente significativo e conserva una laurea in Giurisprudenza nel cassetto della pregiata scrivania di mogano. Diventa dirigente sportivo negli anni ’90 alla Pro Sesto, per poi passare all’Inter nel ’98. Dapprima si occupa di scouting, dettando le strategie di rinnovamento del settore giovanile, per poi affiancare Branca in un ruolo operativo maggiormente legato al rafforzamento della prima squadra, con esiti per la verità piuttosto alterni (un esempio ? Ricky Alvarez, fortemente voluto dal direttore sportivo, autore di un paio di stagioni piuttosto opache. Anche se, alla luce della splendida stagione che il giovane argentino sta disputando, devo dire che anche qui il buon Ausilio ci ha visto giusto.).
Ausilio è noto per essere un sostenitore dell’autofinanziamento delle società attraverso la globalizzazione del mercato di interscambio dei calciatori, mediante un sistema detto “a clessidra”. Con questo sistema il valore del singolo giocatore non è dettato dalle sue prestazioni o dalla squadra di appartenenza, ma dal reale fabbisogno e soprattutto dalle possibilità economiche (certificate mediante apposita presentazione di bilancio) della società richiedente ed anche, ma soprattutto,tramite la valorizzazione dei prodotti del settore giovanile. In un recente intervento (in occasione della presentazione del videogioco Football Manager 2014 di cui io sono un indefesso cultore – pensate che in soli quattro anni sono riuscito a portare la Biellese in Europa League), il valido Ausilio ha ribadito come sia fondamentale battere questa strada per colmare il gap di fatturato dei club italiani rispetto a quelli stranieri (4-5 volte inferiore, secondo lui). Nel caso dell’Inter, Ausilio ha provato a battere questa strada, con risultati talvolta favolosi: attualmente vi sono, tra A e B, una trentina di giocatori cresciuti nelle giovanili nerazzurre, alcuni di questi sono stati ceduti negli anni passati, pedine di scambio per ottenere giocatori più titolati (Milito e Thiago Motta, per esempio, attraverso Destro e Siligardi). Balotelli, per esempio, ha generato una plusvalenza importante: acquistato per 300.000 euro, nel 2010 fu ceduto al Manchester City per ben 25 milioni. Il resto è storia, ragazzi.
Detto questo, dopo l’arrivo di Thohir, la sua posizione all’Inter sarebbe un po’ traballante, anche se le voci sul suo conto sembrano confuse. Il magnate indonesiano, re del soft porn in carta patinata, potrebbe defenestrarlo a breve insieme a Branca, sia perchè vorrebbe personaggi più sexy, proprio in virtù del ruolo da magnate delle pubblicazioni a luci rosse (ma chi vuole? Rocco Siffredi, profondo conoscitore di calcio, a come Direttore Sportivo) sia a causa di alcune scelte di mercato non esattamente lungimiranti. Secondo altre indiscrezioni, invece, potrebbe affiancare Walter Sabatini (attuale ds della Roma) nell’organigramma previsto dalla nuova proprietà per la prossima stagione.