Incazzatura notevole e nervi a fior di pelle: una bella Samp, la migliore di stagione, si fa beffare a 7 secondi 7! dalla fine, sull’unica azione riuscita della Lazio.
Mustafi e Costa si fanno saltare di slancio, Da Costa non difende bene il suo palo e Cana, li mortacci sua, trafigge il nostro portiere, gelando il sangue e invitando alle imprecazioni blasfeme 25.000 doriani.
Petagna, erculeo ed acerbo, non gestisce il pallone decisivo. Lascia ai giocatori di Petkovic l’ultima azione, quando poteva addormentare la partita difendendo la palla con il suo culone.
E così parte il contropiede laziale ed arriva un immeritato, immeritatissimo pareggio, perché la Samp aveva dominato nettamente la partita.
Sinisa mette finalmente in campo una squadra con le palle, con i giocatori piazzati nei loro GIUSTI e SACROSANTI ruoli. Rinascono tutti, come cervi a primavera.
E’ rivitalizzato Obiang, finalmente formidabile a recuperar palloni muovendo le sue grosse natiche in lungo e in largo per il centrocampo. Rivitalizzato Gabbiadini, tornato ad essere un giocatore di calcio dopo il letargo di almeno un mese. Rivitalizzato perfino Palombo, sempre incapace a verticalizzare (d’altronde non si possono chiedere miracoli), ma oggi puntuale nelle chiusure e abile a dirigere un centrocampo massiccio. Sinisa, con evidenti poteri taumaturgici, in tre giorni ha trasformato una squadra.
Anche Wszolek, in una Samp che funziona, sembra un esterno decente, negato nell’ultimo passaggio, ma tosto quando scende palla al piede: dotato di una corsa da levriero polacco, cresciuto a corsa e patate negli agri campi di Polonia.
Cristo, una bella Samp, una Samp come Dio comanda, lontana anni luce dalla squadra disorganizzata, sfilacciata, rattoppata che si vedeva fino alla scorsa settimana.
Rinasce addirittura, e questo è davvero incredibile, il bistrattato Soriano: pimpante quando entra, clamorosamente a segno con un gol che più che altro è un gollonzo (l’ennesimo in questa stagione doriana). Vince il contrasto con Konko in area, la palla si impenna e colpisce la traversa con Marchetti a sfarfallare. Irrompe lo stesso Soriano, “a rimbalzo” come un giocatore di basket da oratorio e spedisce di testa in rete sotto la Sud. GOOL! 1-0 al 67′. Si sblocca una partita dominata in lungo e in largo dalla Samp. Che però non era stata in grado, fino a quel momento, di trovare l’azione giusta per andare in porta, soprattutto per la continua, costante imprecisione negli ultimi metri.
All’inzio della ripresa, quando tutti si chiedono se i blucerchiati riusciranno a mantenere l’inedita intensità di gioco vista nel primo tempo, Kristicic si fa espellere per un’entrata scriteriata (e siamo solo al 17° secondo di gioco). Va bene, è troppo l’espulsione diretta come decide l’incapace Orsato. Kristicic meritava però la seconda ammonizione, che l’avrebbe comunque tolto dalla partita. Ci si aspetta il peggio. E invece una Samp orchestrata con maestrìa da Sinisa e il suo braccio destro De Leo tiene il campo a meraviglia e passa giustamente in vantaggio su azione rocambolesca. La Lazio è alle corde, con un uomo in più costruisce nulla e meno di nulla. Sbaglia passaggi a profusione, Petkovic è impietrito.
Attendiamo tutti la fine.. Ma sull’ultima, maledettissima azione, subiamo la dannata beffa e capitoliamo per una somma di ingenuità, inesperienza ed errori individuali.
E sì, la beffa è atroce.
Ma la squadra è viva, porca malora. Sinisa, ci fidiamo di te.
La Sampdoria è tornata.
3 commenti
“…ingenuità, inesperienza ed errori individuali” purtroppo è il leit motiv della stagione… Mustafi fa una partita perfetta e liscia a 7 secondi dalla fine, così come PornoLollo dopo avere asfaltato personalmente il Sassuolo, gli regala il rigore… quest’anno è così e non riesco a essere ottimista, anche se finalmente si sono visti Obiang e Palombo giocare come si deve a centrocampo. Comunque la prestazione c’è stata, anche se va detto che anche in altre partite (Juve, Roma) era successo. Petagna e Krstcic da censurare.
Chissà perchè, alla fine del primo tempo, mi rigirava nella testa il famoso discorso di Antonio alle esequie di Giulio Cesare. Che centra? Direte voi. E’ il concetto di dire (in questa caso fare) una cosa per veicolarne l’esatto contrario. Ho pensato infatti che la Samp finalmente si dimostrava squadra coriacea, attenta, con tutti i suoi giocatori impegnati al massimo, nessuno escluso. Però il messaggio che mi mandavano tutti quanti dal campo era assai funesto. Mi “parlavano” di trasferta al Picco l’anno prossimo. Perchè? Per il semplice motivo che, spero tutti me ne darete atto, se le partite si vincono buttanto, ogni tanto, la palla in rete ,non si capisce come possano farlo gli elementi di cui si dispone attualmente. Fare gol sembra la cosa più difficile, per questi, che si possa immaginare. Ci vorrebbe uno che sapesse buttarla dentro, uno come quello che veste quell’altra maglia. Ma noi non ce l’abbiamo. Il primo tiro,nell’arco dei primi 45 minuti, è stato quello di Pozzi, peraltro murato. E poi? Tanto rumore per nulla. Se riusciamo ad arrivare al giro di boa con almeno 16/17 punti poi si spera che Garrone faccia magari un solo acquisto ma efficace per la salvezza perchè è meglio spenderne 10 subito che perderne 40 domani. A buon intenditore……
Purtroppo la prestazione (parlo di carattere) c’è stata solo che alla fine abbiamo buttato altri 2 punti, cosi arrivare a 17-18 punti diventa un miraggio, se giriamo il girone di andata a 14-15 punti non ci salva neppure S.Antonio e Co.
La vedo dura veramente.