Due calciatori ben diversi, con due storie diverse ambientate in due epoche diverse. Ma c’è un filo comune che li lega, a più di dieci anni di distanza: avere un “nemico” in casa. Per Francesco Flachi, uomo e giocatore che non ha mai tradito la Sampdoria, il “nemico” era l’allenatore: per Antonio Cassano, addirittura il presidente.
La storia di Flachi è nota. Protagonista della promozione nel 2003, Ciccio si ripresenta l’anno dopo partendo come quinta punta, persino dietro a Colombo e Yanagisawa. Il rapporto con mister Novellino è distaccato, per non dire tormentato. La Sampdoria lo vuole mandare via. Per lui si fa avanti il Piacenza, ma Flachi non ne vuole sapere. Nonostante la varicella, la febbre a 39 e l’invito dell’allenatore ad andarsene per non contagiare il gruppo, rimane nel ritiro di Moena. E pian pianino si ritaglia un posto in squadra, finendo per ricucire il rapporto con WAN che diventerà il suo primo ammiratore. Ma non con la piazza, visto che non ce n’era bisogno. Perché i tifosi lo amavano alla follia. E sempre lo ameranno.
Uno scenario che ricorda un po’ la situazione di oggi. Fantantonio è acclamato. Molti sampdoriani, tra cui non pochi scottati dal vile abbandono del 2010, hanno cambiato idea sul suo conto. Nello 0-3 contro il Genoa dello scorso 8 maggio, Cassano è stato l’unico ad avvicinarsi sotto la Sud per chiedere scusa. A differenza dei Palombo e dei Montella. Per non parlare della preparazione fisica che ha portato avanti da solo nel mese di giugno, immortalato su Instagram dalla sua personal trainer Carolina, moglie e madre dei suoi figli. Antonio Cassano sta bene e non solo fisicamente. Vuole restare a Genova e con un ruolo da protagonista. E come ogni protagonista, si trova davanti un antagonista con i fiocchi: il presidente Ferrero. Che nel giro di pochi giorni ha rilasciato alcune dichiarazioni roventi sul suo conto. «Credo che non farà parte del progetto», le parole dette ai microfoni di Rai Sport a inizio luglio ed «È tempo di voltare pagina», durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore Marco Giampaolo.
Già, proprio Giampaolo. Lo stesso Giampaolo da cui ci aspettiamo personalità e autonomia di giudizio. Solo a lui spetta decidere cosa fare di Cassano. Un calciatore tirato a lucido, malgrado un’età non più giovanissima. Che deve rimanere, in primis per il suo talento indiscutibile. E poi per la sua capacità di fare da chioccia ai più giovani, magari a quel Ponce di cui si parla così bene.
Flachi il suo “nemico” lo ha combattuto con tenacia, sconfiggendolo ed entrando nel mito. Ora spetta a Cassano sfidare il drago. E trafiggerlo, come ha fatto il leggendario San Giorgio. A cui Genova “la Superba” ha dedicato la propria bandiera che campeggia oggi sulla maglia della Sampdoria. Solo una casualità? Direi di no.
ROBERTO BORDI
6 commenti
Vile abbandono del 2010?
Mah…a me più che un abbandono mi parve una…cacciata vera e propria, e lasciamo perdere se fosse giusta o sbagliata…
Venendo al Cassano di oggi spero che al più presto si faccia chiarezza e che soprattutto Giampaolo abbia la forza d’imporsi qualora ritenga il 99 ancora utile alla causa…
P.S: Cassano nel ruolo di chioccia per i più giovani non ce lo vedo proprio…
Faccio mie le tue parole, Cabeção.
Il grande paradosso nel 2010 fu quello di “castigare” il mariolo regalandogli l’unico scudetto della sua carriera…
Oggi come oggi, se consideriamo che il suo ruolo di rifinitore, regista avanzato, mezza punta centrale che dir si voglia, dovrebbe essere coperto da Correa, Cassano ha senso solo come alternativa da fare entrare a 20m dalla fine quando si vince.
Ai lati, direi che Alvarez (se impara a tirare) e Muriel (se e quando si sveglierà) le fasce laterali in attacco dovrebbero essere coperte.
Abbiamo sovrabbondanza di punte centrali: Quagliarella, Budimir, Bonazzoli, Ponce, Schick…
Cassano non è mai stato una mezza punta, un trequartista, un rifinitore…che poi il talento che ha lo porti a fare assist e a vagare davanti senza un preciso riferimento è un’altra cosa…è semplicemente una seconda punta che ha anche fatto la prima punta, ma mai i ruoli di Alvarez e Correa, dato che non ha mai corso molto.
scusate, ci ha messo sette mesi a mettersi in forma e mi parlate di Instagram? il paragone con Flachi non c’entra assolutamente nulla. E non è Giampaolo che deve decidere. Poi se la società sbaglia a mandarlo via proprio adesso che ha finito di pagargli le ferie per fare la dieta, è un altro discorso.
Il paragone con Flachi ( credo ) sia stato fatto solo ed esclusivamente per confrontare le situazioni di due giocatori che, per motivi diversissimi, cominciano la stagione da separati in casa…
L’allenatore ha chiesto di vederli TUTTI sul campo per trarre appropriate conclusioni. Per cui anche Cassano può giocare le sue carte. Un presidente che capisce NULLA di calcio farebbe bene a stare zitto e possibilmente togliere le tende al più presto. A questo punto andrebbe bene qualsiasi personaggio alla guida della Samp, anche MISCIO. Come lui…..Ma tutti i tifosi, rispetto alle parole recenti di Renzo Parodi, si aspetterebbero uno il cui cognome inizia con la V.