Premettiamo: non per il fatto che Renzo Piano bocci il nuovo stadio, ma il progetto del grande architetto genovese per il recupero della Foce fa cadere le palle: passeggiate, canaletti, ma che roba è?!
Ancora con queste “fasce di rispetto”: alto tasso di vivibilità contro zero tasso di commerciabilità. Hanno rotto le scatole.
Genova ha bisogno di spinte propulsive, di slanci per rilanciare l’economia. Si parla ancora di aree per passeggiate di vecchietti e famigliole? …MA BASTA!!! Nella nostra città ne abbiamo già a sufficienza e tutte sulla costa.
Questi mostri sacri come Renzo Piano mettono piede a Genova un paio di giorni ma tanto poi se ne tornano a lavorare a Parigi. Beh lì c’è il Centre Pompidou, c’è un fermento vitale che noi ci scordiamo. Se Renzo Piano proponesse “i canaletti” ai parigini, probabilmente ce lo affogherebbero dentro.
Qua abbiamo bisogno di opere, di promuovere eventi di varia natura: sport, musica, arte, tutto quello che a Genova è dimenticato (o quasi).
Caro architetto Piano, il tuo progetto è miope: passeggiatine per vegliardi e yacht per nababbi, stiamo scherzando?
Nella nostra città non abbiamo neanche un’area concerti. Per vedere qualche artista internazionale si va a Milano, a Torino, a Bologna, persino a Lucca. Pure Barolo ha un Festival Internazionale importante. E noi continuiamo a progettare sfere e canaletti…
Ma bisognerebbe infilarci Renzo Piano nella sua Sfera: vediamo se sopravvive con i ragni tropicali!
Sarebbe il caso di darsi una mossa e di pensare finalmente a strutture che ci proiettino sulla scena internazionale, vedi Venezia – con la sua Biennale che muove turisti e denaro – vedi la meno blasonata Lucca con il suo Summer Festival. A Torino hanno preso un cumulo di macerie come la Reggia di Venaria, e in otto anni l’hanno fatta diventare una piccola Versailles, il quinto museo italiano per visitatori.
E noi? Cosa ci vogliamo mettere in quella sorta di “Porto Antico bis” che ha in mente Renzo Piano per la Foce? Tre negozi di gelati, due negozi di esche?
Se un domani l`Italia ospitasse gli Europei o i Mondiali di calcio, Genova sarebbe drammaticamente tagliata fuori. E lo stesso dicasi per altre discipline sportive. Uno stadio polifunzionale dovrebbe essere un`esigenza pressante. Ferrero ha detto (più o meno) che Genova è una città di morti, dove tutto è bloccato. Le Istituzioni l’hanno richiamato all’ordine, gli hanno detto di essere più garbato con la città che lo ospita.
Ma il Presidente in realtà è stato fin troppo tenero:questa città si deve svegliare, altro che progetti di passeggiatine con gelato e canaletti da rimirare.
Se fanno ‘sti belin di canaletti espatriamo. Fondiamo una redazione del blog a Bruxelles.
5 commenti
Parole sante.
Renzo vai a fare questo bel progettino in Sierra Leone, dove lo aspetteranno con grande calore……
Tanto rumore per nulla. Genova dormiente ha colpito ancora! Per una delle poche volte capisco i Garrone, in questo caso avevano totalmente ragione loro!!
Daltronde Genova ha sempre avuto una forte attrattiva per l’autolesionismo. Voglio citare due genialate. Il 26 e 27 dicembre 1966 cessò per sempre il servizio tranviario nella nostra città per la decisione dei soliti politici miopi che non vedono un palmo oltre il loro naso. E nel 1984 gli stessi o affini rifiutarono un investimento di 1500 miliardi di lire proposto nientemeno che da Ron Miller presidente della Walt Disney Corporation venuto appositamente a Genova incontrando Riccardo Garrone (in questo caso ultra-benemerito) Presidente degli Industriali per discutere della possibilità di costruire qui quell’Eurodisney che poi i francesi (parigini) hanno ovviamente concretizzato. “Non diventeremo una città di camerieri!” disse il sindaco Cerofolini, pace all’anima sua……………. Con simili personaggi e con quelli che ancora oggi occupano le stanze del potere Genova sarà sempre priva di grandi iniziative. Non è forse la città del MANIMAN e dei veti incrociati?
Parole sante