Parli di Cagliari e ti vengono in mente le frecce nere che i sardi hanno avuto anno dopo anno in attacco: da Valdes ad Ibarbo, passando per Suazo: sono davvero cazzute le gare in trasferta contro il Cagliari. Il bilancio degli incontri in A contro i furibondi pecorini di Sardegna è largamente deficitario, ne siamo quasi sempre usciti con le reni spezzate, anche quando disponevamo di una rosa ben superiore a quella attuale: su 28 incontri disputati in A, contiamo 16 vittorie dei padroni di casa, 8 pareggi e 4 nostre affermazioni.
L’ultimo precedente non fa eccezione: il 10 marzo 2013 Delio Rossi uscì con le ossa rotte dal discusso stadio celliniano di Quartu Sant’Elena, travolto da un dirompente Ibarbo e dalla sua possanza , dalla sua virilità. Probabilmente i nostri difensori rimasero frastornati, spaventati dalla prepotenza fisica del colombiano, lasciandogli campo per svariare a destra e a manca. Alla fine della gara Victorino ne aveva buttate tre in fondo al sacco!
La rete di Maxi Lopez in pieno recupero non servì a lenire le ferite. La Samp tornò in continente a bordo di un traghetto Tirrenia (e già qui si poteva intuire che il vicario fosse non proprio di manica larga) con un 3-1 sul groppone, un brusco risveglio dopo un paio di mesi di gioie, iniziati con le vittorie a Torino con la Juve e in casa con il Parma.
Fu Mimmo “Fester” Di Carlo l’ultimo tecnico a strappare punti ai Quattro Mori: il 22 settembre 2010 agguantò per le palle uno striminzito 0-0 al Sant’Elia: partita noiosissima, si contarono diversi spettatori ricoverati d’urgenza per letargia, ma pur sempre un punto strappato in trasferta ad una compagine storicamente sottovalutata, in realtà da diversi anni in grado di salvarsi senza eccessivi patemi. L’ultimo ad agguantare un successo, peraltro molto largo, fu Mazzarri. I blucerchiati, reduci da una storica batosta interna contro il Milan campione d’Europa (uno 0-5 subito a Marassi nella notte di Halloween 2007), si riscattarono quattro giorni dopo, rifilando tre pappine ai locali con Volpi, Rosa Caracciolo e Maggio.
Il tifoso, però, ricorderà più facilmente altri due incontri: il 1° settembre 1991, per esempio, Vialli, Mancini & Co. scesero in campo al Sant’Elia per la prima volta in campionato con lo scudetto cucito sul petto. Finirà male: nonostante il vantaggio iniziale di Silas, giocatore dai piedi sopraffini ma di una lentezza disarmante. Gli uomini di “bocca di chioccia” Ranieri, guidati da Francescoli e Fonseca, ribaltano la situazione e s’impongono 3-2, lasciando attoniti i campioni in carica.
Il 27 settembre 1998 segna una disfatta bella e buona. Giampiero Ventura non fa sconti alla Samp, conducendo i suoi ragazzi ad una strepitosa cinquina (doppietta di Kallone, Muzzi, Vasari e Berretta) contro un attacco orfano di Montella e una difesa guidata da Nava, detto Mariella.
1 commento
bravi ragazzi ricordiamoci bene la cinquina con quella merda di cellino che indica il goal successivo urlando come un aquila ad ogni rete contro di noi..gl avevo domandato in una trasferta a tempio pausania come mai ce l’avesse tanto con noi,a parte il fatto sportivo mi aveva confidato della sua antipatia per enrico mantovani..un galeotto ultrà!