Pradè è ormai ad un passo dalla Sampdoria: ricoprirà il ruolo, stando alle indiscrezioni del Secolo, di direttore tecnico.
L’area tecnica blucerchiata ha vissuto momenti difficili, nelle ultime stagioni: Osti non si è coperto di gloria. Se escludiamo alcune intuizioni di Pecini in ambito internazionale, possiamo anche dire che le ultime scelte a firma Romei e Ferrero sono da mani nei capelli, con alcuni picchi di genialità del “crimine” come l’arrivo di Djuricic e Dodò che non stanno servendo a nulla.
Il Secolo aggiunge seraficamente che è lo stesso Ferrero ad occuparsi talvolta delle decisioni tecniche (”Ferrero ogni tanto delle decisioni a riguardo le prende, vedi l’operazione Djuricic”, si legge nell’articolo di oggi). Sarebbe interessante sapere con quali basi e competenze Ferrero si occupi di scelte tecniche, a parte l’antica arte del lancio dei dadi.
Arriviamo al derby in un clima arroventato. L’inizio problematico ha contributo alla scelta di allargare lo staff dirigenziale a Daniele Pradè, che sicuramente rappresenta un rinforzo in chiave “competenza” all’interno della società.
Sempre il Secolo fa questa previsione: “La nuova carica di direttore tecnico per Pradè, se interpretata algidamente nel senso letterale del termine, andrebbe a ingenerare confusione, perché entrerebbe in chiara collisione con quella del direttore sportivo, cioè di Osti. Essendosi però nei giorni scorsi tutti parlati con tutti, la logica fa pensare che ruoli e competenze dovrebbero essere invece bene definiti”.
Ma la scelta del nuovo dirigente sembra una mossa che punta al ridimensionamento del potere di Osti. E dopo una serie di mercati sbagliati (mettiamoci anche quelli invernali) possiamo finalmente dire: era ora!
Gli altri ambiti di intervento per Pradè riguarderanno l’augurabile riqualificazione dello stadio, i rapporti con le istituzioni e le banche e i lavori che continueranno al Mugnaini.
Visto che il suo arrivo è ormai imminente, diamo il benvenuto a Daniele Pradé. Peggio di quanto abbiamo visto negli ultimi anni non potrai fare.
6 commenti
Coerenza quindi non vedo nulla di strano generano nuova confusione a quella che hanno già creato ergo non mi stupisco vedremo di questo passo dove ci porteranno. Se tanto mi da tanto non ci vuole molto a capirlo però c’è anche chi mette la testa sotto la sabbia per non vedere.
Ferrero bisogna ridimensionare che mi fa venire il vomito!!
Per me osti ha fatto anche bene…con un presidente così…di meglio è difficile.
Pradè è un buon acquisto ma se non cambiamo “testa di legno” sarà difficile ottenere risultati accettabili.
VIA FERRERO PORTI NERO!!!
In fondo Braida ci faceva proprio schifo?
Osti secondo me sta tirando un sospiro di sollievo. L’uomo senza palle. Ci ricorderemo di lui solo per il colpo last minute Barilla’.
Osti, non si può considerare un DS, e semplicemente il signor si di Ferrero e Romei, potere decisionale nullo, conoscenza dei giocatori idem, purtroppo il pagliaccio e l’avvocato non sono da meno, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Spero solamente che, Pradé, alla Fiorentina ha fatto buoni colpi, abbia carta bianca, altrimenti non cambierà proprio un bel niente, e se le decisioni fossero sempre gestite dai due innominabile, per noi sarebbe veramente la fine.
Pensate che Pradè non sarà un signor si? Poi se si doveva prendere Pradè forse conveniva anche tenersi Montella che, come sapevamo, non era poi così scarso. Oppure riprendersi quel mercenario di Mikailovic. Comunque speriamo che Pradè si intenda di……………….difensori
Guardate, a me Osti come stile di lavoro e serietà non dispiace affatto, anzi, mi ricorda per certi versi il mitico Borea.
Per altre ragioni, quelle relative alle scelte di cessioni e acquisti, invece, le cose ben fatte e quelle terribili si equivalgono.
L’arrivo di un Pradé avrebbe senso, e aiuterebbe assai, se si verificassero le seguenti circostanze:
a) ferrero viene estromesso in forza del Lodo, e deve uscire di scena, o, in subordine decide di fare il presidente e non più il portavoce e ministro della propaganda (falsa) del regime
b) Romei va in lega o altrove
c) il ruolo conferito fosse quello di direttore Generale, alla Galliani per intenderci, ovvero un un CEO a tutti gli effetti, che parla in nome della societá, vede e provvede, e rende conto alla Presidenza, avendo SOTTO DI SÉ Osti, Pecini, quello del Marketing, quello della contabilità, ecc.
In qualunque altro caso, sará un elemento di tensione e non viceversa.