Il mercato invernale di quest’anno è stato – giustamente – il più fiacco degli ultimi anni. Come aveva spiegato Giampaolo qualche giorno fa nella pancia dello stadio Olimpico, il vero obiettivo della Samp era quello di non cedere nessun giocatore della rosa che tanto bene si sta comportando.
L’unica nota stonata è stata l’addio di Christian Puggioni, che ha deciso di accettare la ricca offerta del Benevento lasciando così la sua squadra del cuore. L’ex portiere blucerchiato ha salutato i tifosi blucerchiati con una commovente diretta su Instagram, dove ha raccontato di non essere riuscito ad addormentarsi la notte prima della decisione più difficile: andare via da Genova.
Troppo ricca l’offerta dei giallorossi campani, troppo allettante la prospettiva di avere un posto da titolare fino al 2020 con un riconoscimento economico importante: 200 mila euro di qui a fine campionato più un contratto biennale da 320 mila euro a stagione. Quasi il doppio di quanto avrebbe percepito in maglia blucerchiata fino al 2019, anno in cui gli sarebbe scaduto il contratto.
Di solito le favole terminano con il lieto fine. Non è il caso della storia d’amore tra Puggioni e la Samp. Poche ore prima che l’affare fosse ufficializzato, l’agente del giocatore Giulio Meozzi ha spiegato che si sarebbe aspettato una controproposta dalla società blucerchiata per trattenerlo a Genova. Ma la Samp non ha fatto una piega, lasciandolo Puggioni libero di accasarsi altrove.
A questo punto una domanda sorge spontanea: ha fatto bene Ferrero – o chi per lui – a non trattenere Puggioni? In due anni e mezzo alla Samp il portiere classe 1981 ha collezionato 30 presenze in blucerchiato, dimostrando di essere un secondo affidabile. Al suo posto, sempre dal Benevento, arriva lo sloveno Belec, fresco di 3 giornate di squalifica per il calcione dato a Niang.
Troppo facile parlare di sentimenti. I tifosi della Samp adora(va)no Puggioni per la sua storia personale: nato a Genova, cresciuto in blucerchiato e tornato a casa dopo 15 anni con tanto di debutto vincente in un derby. Ma c’è dell’altro. Con la sua partenza Giampaolo si vede privare non tanto di un uomo-spogliatoio, quando di un’ottima alternativa a un Viviano che nelle ultime due stagioni, per colpa di un paio di gravi infortuni (scafoide e ginocchio), ha saltato parecchie partite.
È stato Puggioni a tradire la Sampdoria? O il contrario, con la società blucerchiata che avrebbe avuto il dovere morale di ritoccare l’ingaggio del suo unico calciatore-tifoso?
Roberto Bordi
8 commenti
una bandiera che se ne va insieme al entusiasmo che portava dentro e fuori lo spogliatoio, senza controfferte degne da parte della società che dire buena suerte Puggioni …ciao hermano en florida
credo che nel calcio di oggi doveri morali non ne esistano piu’.al limite si puo’ avere un occhio di riguardo.la societa’ aveva rinnovato il contratto di puggioni fino al 2019 e per un eventuale ulteriore rinnovo aveva fatto sapere che se ne sarebbe riparlato a giugno 2018.ha lasciato carta bianca all’uomo di decidere come meglio avesse creduto senza trattenerlo a forza.se ha scelto cosi’ ha preferito mettere davanti le motivazioni professionali a quelle del cuore.non credo ci sia nessuna polemica da fare da parte di nessuno soprattutto dal suo agente.a me dispiace che sia andato via ci mancherebbe ma ognuno fa le sue scelte e se ne deve assumere la responsabilita’.grazie al puggio per quello che ha fatto per noi e benvenuto a belec che solo per il fatto di aver dato un calcio in culo a niang mio e’ gia’ simpatico a prescindere…..
Scelta economica per entrambi, Puggioni ha scelto di guadagnare di più con un contratto di due anni, la società ha deciso di non aumentare l ingaggio e la durata del contratto a un giocatore di 37 anni. Un grande in bocca al lupo al Puggio.
Secondo me nessuno ha tradito nessuno.
Puggioni è e resterà sempre un blucerchiato vero, nel cuore di tutti.
La sua storia sarà la favola della buona notte che racconteremo a figli e nipoti.
Ha fatto bene lui, ad accettare questa sfida, che lo porterà a terminare la carriera, si lontano da genova, ma da protagonista e non da vice di qualcuno. D’altra parte è anche vero che la Samp si è lasciata sottrarre un secondo portiere che era una garanzia, ma che forse non se la sentiva di trattenere ne economicamente ne calcisticamente. E comunque non è detto che un domani non ritorni, magari come preparatore dei portieri, magari come dirigente.
L’arrivo di Belec in realtà mi lascia tiepido, non capisco perchè non sia stato preso con la condizione di girarlo in prestito a qualche squadra di B, e dare una possibilità a Tozzo e Kaprikas sui quali puntiamo da un po’ di tempo ma che ne spiccano il volo, ne lasciano il nido.
È stato Puggioni a tradire la Sampdoria? O il contrario, con la società blucerchiata che avrebbe avuto il dovere morale di ritoccare l’ingaggio del suo unico calciatore-tifoso?
Secondo me la Societá avrebbe potuto e dovuto fare un passo, almeno per sottolineare l’apprezzamento per un ragazzo e un giocatore non comuni: é vero che la chiamata della Samp lo ha fatto risorgere come giocatore, ma é anche vero che lui ha salvato la baracca per 2 anni, ogniqualvolta che Viviano non era disponibile.
A livello di uomo-spogliatoio sará difficile trovarne un altro come lui.
Per queste ragioni, secondo me, la Societá avrebbe fatto di molto bene a fargli un’offerta alternativa, tipo da 250 a 300mila come ingaggio, oppure prolungamento di 1-2 anni…. per Palombo abbiamo assistito ad una telenovela senza fine durata 5 anni, e non venitemi a dire che era piú importante del Puggio, sia in campo che fuori, giusto?
Cosa fatta, capo ha.
Ora ci ritroviamo con un portiere che alterna prestazioni circensi ad altre deprimenti, spesso infortunato, senza un’adeguato sostituto. A sto punto era meglio puntare su Tozzo, e ciao.
Avere un pò di VERA SAMPDORIANITA’ in campo e nello spogliatoio sarebbe piaciuto anche a me ma non mi sento certo di muovere critiche alla società per non aver fatto una controfferta a Puggioni, già gli era stato allungato ( e immagino aumentato…) il contratto non molto tempo fa, stiamo parlando di un grande professionista ma che ha già 37 anni e a mio parere quest’anno qualche incertezza l’ha palesata…
Per cui da parte del sottoscritto nessun rancore ( mancherebbe altro! ) a Christian per la sua scelta e nessunissima polemica verso la dirigenza, va bene così…
Concordo.
Poi non capisco perchè qui non si considera il progetto tecnico, in nessun ruolo la Sampdoria ha due ‘vecchietti’, in ogni ruolo ha almeno un giovane se non due!
Per un ritocco che nel mondo del calcio raporesenta una briciola l’avrei tenuto, difficile trovare un vero tifoso tra i giocatori, poteva essere un buon collante fra società e tifosi nei momenti difficili o far capire a qualche sfaticato dello spogliatoio che bisogna comportarsi in modo diverso, se penso poi ai sodi che vengono dati a Dodo’ o altri fantasmi credo che ci si poteva comportare in modo diverso con uno che seppur con i suoi limiti ha sempre dato l’anima.