VIVIANO 6,5
Che portiere! Me lo immagino seduto in una osteria di periferia, simpatico guascone dalla parlata alla Benigni, rustico e ruspante. Anche oggi, l’astuto fiesolano dallo sguardo miope ma amichevole offre il proprio contributo intervenendo con giudizio quando necessario, soprattutto nell’ultima parte del secondo tempo. Se proprio si deve muovergli una critica, in amicizia sia chiaro, in un paio di occasioni indugia qualche secondo di troppo con la palla tra i piedi. Ma è solo un piccolo appunto: la sua prova è stata sicura e senza sbavature. GRANITICO.
DE SILVESTRI 6,5
Costretto sulla difensiva, soprattutto nel secondo tempo, se la sbroglia bene, lui che di solito è abituato a tratteggiare vorticose linee, prepotenti solchi sulla fascia di competenza: controlla bene il lagnoso e legnoso Dramé mentre ha qualche difficoltà in più con il subentrato Maxi Moralez, guascone e pomparolo quasi quanto lui. Si concede pochissime discese, quasi tutte nei primi 45′, ma presidia bene la fascia destra fino alla fine. DIE HARD, DURO A MORIRE.
SILVESTRE 7
Ottima prova per un giocatore che fino ad un mesetto fa sembrava ormai perduto nella nebbia meneghina. Praticamente inoperoso nel primo tempo, nel secondo regge efficacemente il fortino indossando virtualmente elmo e corazza, baluardo imperioso coadiuvato da “Er cinesino” Romagnoli. Riesce praticamente sempre ad intuire le mosse degli attaccanti avversari, li chiude e li anticipa, sventa in tutti i modi (di testa e di piede, al volo) tutti i palloni in avvicinamento; non si limita a spazzare, ma prova a rilanciare il gioco, piedi buoni, piedi argentini, mirando a centrocampo. SILVESTRE, ALZATI E CAMMINA. RESUSCITATO.
ROMAGNOLI 6,5
A parte un’avventatezza su Rolandone Bianchi allo scadere (fallo dalla lunetta nei confronti dell’attaccante: l’arbitro decreta inevitabilmente l’ammonizione per il difensore e una punizione di prima per gli orobici, fortunatamente finita sulla barriera), altra buona prestazione per il cinesino del Testaccio, anche se meno intensa delle precedenti. Ma è giovane, sta veramente dando il bianco. Puntuale negli interventi, soffre solo leggermente i vecchi satanassi dell’area di rigore Denis e Bianchi. Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette. E’ COME QUEI VINI MISCONOSCIUTI CHE STAPPI CON FARE DUBBIOSO… MA QUANDO LI ASSAGGI TI ATTACCHERESTI ALLA BOCCIA.
CACCIATORE 6,5
Schierato a sinistra al posto di Regini e del mullah Mesbah, ripaga la fiducia accordata da Sinisa con una prova di quantità. A differenza di Lollo riesce a proporsi maggiormente in avanti, ma non sbilancia la squadra quando l’Atalanta prova a farsi sentire. E si avvicina il momento che tutti attendiamo, lo so… La Epilectic dance che lo ha reso famoso. PROFETIZZO CHE SARA’ LUI A STENDERE LA ROMA.
OBIANG 7
Per un’ora d’Amour, molti tifosi venderebbero anche il cuore, specie se le prestazioni sono di questo tipo. Un Pedro finalmente sugli scudi. Che abbia cambiato lenti? L’assist per Manolo è ottimo e fondamentale, ma il resto non è da meno, tra rilanci finalmente precisi e palloni strappati agli avversari con rabbia e pervicacia. Esce per infortunio e la squadra ne risente un po’. COMPLIMENTI ALL’ OCULISTA.
(RIZZO 5,5)
Mezz’ora in cui non riesce ancora a raggiungere la sufficienza. Entra quando l’Atalanta appare in ripresa e lui pasticcia un po’ troppo ogni volta che vede avvicinarsi un avversario. In un paio di casi i compagni riescono a metterci una pezza. L’enfant du pays ha sicuramente talento e voglia di impegnarsi, ma forse occorre aspettare ancora un po’. Acerbo, un prestito a gennaio gli farebbe bene. COGLI LA PRIMA MELA
PALOMBO 6,5
Primo tempo da applausi: se la Samp domina e la difesa appare non particolarmente operosa, è anche merito delle sue chiusure, senza rantoli e affanni eccessivi: nuova linfa scorre nelle sue vene. Un suo recupero sulla nostra trequarti propizia l’assist di Pedro per la rete del vantaggio. Maggiormente in difficoltà nella ripresa, ha il merito comunque di non mollare mai. A modo suo, una garanzia. QUESTO E’ ESSERE UN CAPITANO, SERRARE LE FILA E RILANCIARE.
SORIANO 6
A fronte di un buon primo tempo, dove il suo operato dà buoni frutti (vedi un sinistro dal limite deviato in angolo al 17′ e un bel passaggio per Gabbiadini al 40′), nella ripresa pasticcia un po’ troppo: si fa ammonire per un battibecco inutile con il minuscolo Maxi Moralez (30′) e, in un momento critico, sulla trequarti si fa soffiare la palla dagli avversari perché s’incaponisce anziché passarla al piazzato Okaka. Si fa comunque perdonare con un recupero provvidenziale a centrocampo, allo scadere. NON UNA PERLA, MA NEPPURE UNA COZZA.
EDER 6,5
Solito apporto fatto di corsa e concretezza: manca ancora l’appuntamento con la rete, ma quest’anno è un pochino penalizzato dal fatto di giocare più lontano dalla porta. Spara sul fondo un bel piatto destro, al termine di una pregevole azione sulla fascia sinistra (41′). Veloce e vorace come un caimano, si rivela un ottimo supporto per il buon Okaka, anche arretrando a centrocampo. Esce per una botta al fianco sinistro. AFFAMATO
(FEDATO 5)
Esordio per il giovine veneziano di belle speranze, protagonista di un precampionato da gran signore. Ma nella gara di ieri non è positivo: il piccolo doge sbaglia gli appoggi e spesso appare confuso; s’impegna, ma non riesce a rendersi realmente utile. A sua discolpa va detto che è entrato nel momento di maggiore pressione degli ospiti. Ha diritto ad una prova d’appello. GONDOLIERE SENZA REMO
GABBIADINI 6,5
Quando raccoglie l’assist di Obiang s’invola in area, velocissimo, e non perde l’attimo, segnando la terza rete in campionato. Poco importa se l’avversario è la squadra che l’ha visto crescere; Manolo, per una volta, mette al bando i sentimentalismi con una prestazione di concretezza squisitamente bergamasca: al servizio della squadra, triangola spesso e volentieri con Okaka ed Eder, riuscendo a farsi vedere spesso. CONCRETO E GENEROSO, ANZI, CONCRETAMENTE GENEROSO.
(BERGESSIO 6)
Poco meno di mezz’ora, ma positiva: più che attaccante, si adopera da centrocampista avanzato, rimediando agli svarioni dell’acerbo Fedato. UNA BUONA PROVA, TAMPAX DELLA TREQUARTI.
OKAKA 6,5
Ormai una garanzia. Possente ed efficace, è sempre presente quando la squadra tenta di imbastire azioni offensive. I difensori bergamaschi tentano di contrastarlo in tutti i modi,innalzano trincee fatte di muscolarità e pressione, ma hanno quasi sempre la peggio. Non molla un pallone e, quando lo perde, riesce a recuperarlo con forza ed astuzia. Presumibilmente per stanchezza, cala nel finale (anche se va vicino al raddoppio su incursione, respinta dall’abile Sportiello), ma il suo apporto resta sempre fondamentale. SE BALOTELLI E’ ANDATO IN NAZIONALE, PERCHE’ NON DARE UNA CHANCE A LUI, CHE , ALLO STATO DELLE COSE, è MILLE VOLTE PIU IN BOLLA?
SINISA 6,5
Altri tre punti portati a casa, ma quanta sofferenza. Il condottiero non manca di coraggio: lascia ancora in panchina capitan Gastaldello, confermando il duo centrale Silvestre-Romagnoli, e schiera sulla sinistra Cacciatore anziché Mesbah. Entrambe le mosse si rivelano azzeccate. I cambi lo sono un po’ meno: sostanzialmente ok Bergessio per Gabbiadini, ma Rizzo è sembrato un po’ incerto e Fedato (all’esordio stagionale) piuttosto acerbo. Ad ogni modo, nonostante lo stillicidio finale, riesce a portare a casa il risultato pieno conquistando il terzo posto in classifica per la gioia di Ferrero e dell’intera tifoseria. UN GRANDE, SEI UN GRANDE SINISA. YOU, BOSS!