Se n’è andato anche Paolo Borea, direttore sportivo dei trionfi. Un uomo che il saggio Cerezo non esitò a definire “il più grande Ds del mondo!”.
Un altro pezzo di grande Sampdoria se ne va, pochi mesi dopo l’addio del grandissimo Vujadin Boskov.
Ma vogliamo celebrare il nostro dirigente, fondamentale per la crescita di quel miracolo calcistico che fu la Samp di Paolo Mantovani, con una bella intervista che ha rilasciato poco tempo fa ad un portale bolognese, in cui racconta come riuscì a portare alla Samp alcuni giocatori che da lì a breve avrebbero scritto la storia blucerchiata.
Il nome del sito non è il massimo della vita (1000.cuorirossoblu.it, Borea fu anche dirigente del Bologna, n.d.r.). Ma facciamo finta di niente e concentriamoci sull’intervista, davvero interessante.
– Signor Borea, come fu il primo approccio con Genova?
BOREA: Traumatico!! Al primo incontro, al quale partecipò anche la figlia tifosissima del Doria di Mantovani, mi chiese : quale giocatore cambierebbe della squadra? (era neo promossa, ma già con tantissime ambizioni n.d.r.).
Fui onesto e dissi: Presidente venderei subito il centravanti, Nicola Zanone.
Non sapevo però che era l’idolo indiscusso della figlia e quindi tornai dal colloquio col patron (che tra l’altro viveva a Lugano per problemi di giustizia e non poteva entrare in Italia), con pochissime chance di essere assunto.
Dopo tre giorni invece mi chiamo’ e mi disse di passare in sede a Genova per firmare.
– Firmare per quanto?
BOREA: Il doppio di quanto prendevo a Bologna cioè 100 milioni primo anno e 120 il secondo.
– Il suo più grande rammarico?
BOREA: Facilissimo direi, quella maledetta Coppa Campioni che ci sfumo’ a 7 minuti dalla fine dei supplementari col Barcellona! Una vera maledizione perché Pagliuca che quell’anno aveva parato un sacco di rigori aveva studiato benissimo tutti i rigoristi e credo senza ombra di dubbio che se fosse finita coi penalty avremmo sicuramente vinto.
– A proposito di Pagliuca..
BOREA: Fu una trattativa in cui ci fu chi credeva di fregarmi e invece rimase fregato, se mi permette la ripetizione.
Dico la verità, stavo trattando con l’allora ds del Bologna Governato il giocatore Marocchi, ma per l’esoso costo del cartellino, sebbene fossimo in presenza di un Bologna con pochi soldi (gestione Corioni) e una Samp abbastanza ricca di portafoglio, non riuscimmo a trovare un accordo.
Governato allora mi pregò quasi di comprare “qualcuno”, chiedendomi se della rosa proprio nessuno poteva interessare.
Io così, senza mostrare troppo clamore, dissi che ci sarebbe servito un giovane portiere per la primavera, ma giusto per fare un piacere al Bologna.
Faccio una doverosa premessa l’anno prima (come spesso accadeva), per il Viareggio presi in prestito dal Bologna Pagliuca che fece poi uno straordinario torneo in cui la Samp arrivò tra l’altro seconda, facendo innamorare il presidente Mantovani che mi chiamò e mi disse : “Borea lei mi deve fare un regalo comprare quel ragazzo”.
Essendo il ragazzo a Bologna considerato un po’ troppo diciamo così esuberante a livello giovanile, mai fu seriamente preso in considerazione per la prima squadra e valutato per le sue enormi qualità, tanto che era destinato all’Ospitaletto.
Quindi quando andai a chiedere a Governato un portiere per la primavera della Samp non gli parve vero di potermi “rifilare” quel ragazzo che tutti ritenevano un esubero. Morale della favola: portai alla Samp quel grandissimo giocatore di Pagliuca per 250 milioni delle vecchie lire!
– Con Mancini invece come andò?
BOREA: Quando arrivai alla Samp io trovai già tutto “apparecchiato ” dal Ds che mi aveva preceduto, Claudio Nassi, che comprò per 1500 milioni più Galdiolo, Logozzo, Brondi e Roselli, quello che era il più grande giocatore che io avevo mai visto giocare.
Mi bastarono 10 minuti per poter dire al presidente Fabbretti che era un ragazzo di un talento fuori dal comune e che sarebbe diventato sicuramente un campione.
Andai quindi a Senigallia dove era al mare con i genitori e tornai a casa col contratto in mano e gli dissi :”Roberto il presidente Mantovani vuole farti diventare la bandiera della Samp“.
Firmò per 4 anni per 40 milioni di lire il primo anno poi a crescere 80, 100 e 120 al quarto.
Naturalmente cifre che per lui che guadagnava solo il rimborso spese dal Bologna erano incredibili, ma dopo un anno di Doria e la sua consacrazione vennero subito ritoccate verso l’alto.
– Cerezo indimenticato campione brasiliano disse ” Lei Borea e’ il miglior ds del mondo”
BOREA: Toninho e’ stato un campione dentro e fuori dal campo con un solo difetto attaccatissimo ai soldi .
Non sapeva però che trattare con Mantovani era impossibile o quasi e quando andai a Roma a definire il suo acquisto ero autorizzato ad offrire 600 milioni, lui subito rispose che erano pochi, troppo pochi.
Mantovani che in affari era una volpe gli mandò una secca risposta se firmi oggi sono 600, se firmi domani sono 550 milioni, morale tirarono per le lunghe e Cerezo arrivò al Doria per 500 milioni di ingaggio.!!
-Ci racconta Boskov?
BOREA: Boskov fu straordinario.
Uomo di una cultura vastissima, laureato in sociologia e psicologia, conosceva tante lingue, una vera forza della natura e sapeva districarsi da tutte le situazioni complicate.
Ricordo una volta perdemmo tre a zero in casa con la Roma e tutta la stampa era pronta a farci a fette dopo il match, ma lui in sala stampa invece che parlare della partita ripeteva solo ” Noi domenica vincere a Torino con giuventus”, così facendo sviava da polemiche e trasmetteva sempre positività.
Lui capiva subito se qualcuno o qualcosa non andava e mi diceva :” Tu chiama Mancini ha turbamento e’ innamorato”, oppure “Tu indaga Vierchowod ha problemi”, e potrei continuare con innumerevoli episodi.
5 commenti
Grande dirigente, di un calcio che non c’è più…RIP
Concordo
Lo stile Samp c’era eccome.
Questo doloroso evento ce lo ricorda.
Era il Doria dei grandi uomini.
Ora è quello dei quaquaraquà.
Giacomo
Un periodo d’oro, con Uomini veri a fare la storia…….
Ciao Paolo