Cinque sporchi, dannatissimi milioni. Questa la cifra che Garrone evitò di spendere per il fenomeno della nuova generazione, James Rodriguez, enfant prodige colombiano, autore ieri di uno dei gol più belli nella storia dei mondiali.
Preferimmo quella sfiatella di Maccarone, quel perticone inconcludente di Macheda.
Correva l’anno 2010, Cassano era stato epurato e Gasparin si mise alla ricerca del sostituto di Fantantonio.
Gasparin azionò il radar.
Ne trovava a mazzi di giocatori importanti, il nostro vecchio dirigente, ma doveva scontrarsi con la politica societaria a “zero rischio”. Una politica societaria da noi ribattezzata: “la politica del belino”.
Mosse a margine zero: zero rischio e zero utile.
Iturbe, Kucka e Alborno, questi i nomi che giravano in quel periodo nell’orbita blucerchiata, tutti ricacciati indietro da una gestione che preferiva non rischiare. Preferiva, lo dice la storia, i Maccarone e i Macheda.
In quel periodo (2010) ci fu probabilmente l’apoteosi della fetenzìa: James Rodriguez stava facendo grandi cose con il Banfield, in Argentina, e aveva 19 anni. Gasparin sondò il terreno e si avvicinò al giocatore. L’operazione poteva andare in porto se la Samp si fosse mossa con determinazione.
Ma, ahinoi, fu il giocatore ad andare in Porto, nel senso che lo comprò la squadra lusitana per una cifra vicina agli otto milioni. Appena si sentirono aleggiare in aria cifre di quel tenore, Garrone si diede alla macchia, fuggì a gambe levate.
Ci ritrovammo con la scoreggina Maccarone e il pennacchio Macheda, svogliato come una gatta obesa sul sofà.
Peccato che James Rodriguez (che ora sta facendo sognare il suo popolo), fu in seguito acquistato dal Monaco nel 2013 per la modica cifra di 45 milioni di euro. Dopo la prestazione di ieri non osiamo immaginare a quanto sia schizzata la sua quotazione.
E Pennacchio Macheda? Dove diamine è finito?
8 commenti
ci mancherai edo ahhhahhhahha
Che tristezza! Che pippa assoluta Macheda! E’ vero che con il senno di poi non si fa la storia, però immaginate una Samp con Iturbe e Rodriguez!
Attualmente, Macheda è stato ingaggiato dal prestigioso Cardiff City, dopo essere finito nella lista svincolati.
Se aspettavamo Garrone eravamo ancora qui a sperare di vincere qualcosa con gli scarti altrui.. Mai mezzo investimento, sempre sopravvivenza.. A prescindere sono contento che abbiamo cambiato presidente!!
Io non voglio criticare la Fam. Garrone e non lo farò, ma la mediocrità e la mancanza di una qualsivoglia forma di entusiasmo degli ultimi 4 anni, mi aveva veramente stufato.
L’anno in cui siamo retrocessi. Facile: la dirigenza non c’era, era di fatto in corso un (lento) passaggio di consegne tra padre e figlio, a fare il mercato era il commercialista!! Lo abbiamo -anzi lo hanno- pagato caro. Ma fu un anno su dodici. Ricordo ad esempio che Garrone senior bloccò un trasferimento di Cassano ai viola, pur a cose fatte, non molto tempo prima: la dirigenza c’era. Oggi la squadra si basa su uno scheletro di giovani che non vengono da Marte, anche come entrate (Poli, Icardi, forse Mustafi etc…).
Detto questo, sono ovviamente d’accordo che l’attuale direzione è più presente. Ma attenzione, non come passione riguardo le sorti della squadra (cosa che non può minimamente essere messa in dubbio riguardo ai Garrone), ma come passione messa nelle trattative di mercato. In breve: le interazioni interpersonali da intrattenere in questa giungla, in questo mercato rionale poco propenso ai formalismi, imbarazzavano l’aplomb dei Garrone. Oggi invece eccitano, e stimolano, la malizia del nostro Gigi la Trottola.
E questa da dove uscirebbe? L’ha raccontata Gasparin in una delle 4 interviste settimanali che rilascia dopo aver (Iddio sia sempre lodato) schiodato da Genova?
Di Gasparin si ricordano tre scelte: 1) quella dell’allenatore per affrontare la Coppa dei Campioni (che evito di scrivere onde per non accanirmi sul mio fegato), 2) quella di *CURCI* in porta, 3) Quella della tintura per capelli modello “Contabile della mafia italoamericana”.
Piu’ le millemila che lui sostiene sarebbe quasi stato sul punto di effettuare, eppero’. Queste ultime sono tutte invariabilmente dei colpi di genio senza precedenti, le prime sono invece tutte, senza eccezione, vaccate DOCG.
Ve n’e’ a sufficienza per augurargli una memorabile carriera di raccoglitore di ortiche a mani ignude.
Ciao
Filippo
Caro Filippo, ognuno vede e interpreta gli eventi come vuole, ma forse, Gasparin se ne ando’ proprio perchè si rese conto che non aveva possibilità di lavorare in modo decente. Fino a prova contraria ando’ via prima di Natale con la squadra nelle prime 5 o 6 posizioni, il dopo fu la retrocessione. Ando’ poi a Catania dove con una quantità di soldi non esagerata, porto’ la squadra quasi alla coppa uefa. Ora, sinceramente, credi davvero che prese Curci perchè lo riteneva la miglior scelta possibile? Credi che se la società gli avesse messo a disposizione il cash necessario per acquistare Storari, non lo avrebbe preso? Forse quella del tecnico fu una scelta azzardata, ma ti posso assicurare che contattarono già allora Sinisa, il quale rifiuto’ preferendo la Fiorentina. (stavo partendo per Roma e lo vidi di persona al Cristoforo Colombo, poi uscì la notizia che andò in sede per incontrare il presidente). In definitiva, il povero Gasparin avrà avuto qualche colpa, questo è certo, ma parlare come se fossero in maggioranza sue, arrivando a ringraziare Dio per la rinuncia all’incarico, mi sembra distorcere la realtà un po troppo.
Ciao Matteo,
la scelta dell’allenatore non fu un azzardo, fu una mossa da interdizione per incapacita’ di intendere, ma su questo ho il dente particolarmente avvelenato io.
Che Gasparin non sia il responsabile principale delle sciagure di quella stagione (e di quelle successive, ad essa conseguenti) e’ pacifico. Il suo operato si puo’ attestare fra il nullo e il dannoso, che e’ meglio di quanto si possa dire per alcuni dei suoi successori. La cosa che mi fa lascia esterrefatto, e la ragione per cui ribadisco con vigore il suo effettivo contributo alla Samp e’, oggi, vedere che viene addirittura rimpianto. Fu una presenza scadente e non – come fai intendere tu – perche’ frustrato dal budget risicato dalla proprieta’, ma proprio perche’ scarso di suo, valutazione che peraltro la sua carriera di certo non smentisce (fece una bella stagione a Catania, si’, ma fu anche l’unico che per poco non fece retrocedere l’Udinese. Il resto?)
Ciao
Filippo