La partita con l’Inter ci lascia l’amaro in bocca per il risultato e anche pesanti assenze, tra infortuni e sopratutto squalifiche.
Imperversa ancora l’incertezza sulla permanenza in blucerchiato del nostro Lider Maximo Sinisa, autentico protagonista della salvezza blucerchiata.
Il Catania ultimo in classifica ha disperato bisogno di punti. Ha sostituito Maran con Pellegrino ed ha come unico risultato possibile la vittoria con noi nella speranza che le altre concorrenti non guadagnino punti.
Per noi turnover “quasi” obbligato: quasi perché De Silvestri, Kristicic e Maxi Lopez sono disponibili ma si siedono in panchina assieme a Da Costa.
Ci presentiamo con il 4-3-3, anche se qualche giornale insisteva in settimana che avremmo giocato con un 4-3-1-2 con Sansone dietro le punte.
In porta finalmente spazio a Fiorillo, difesa a 4 con Fornasier a destra, centrali Mustafi e Regini e Costa a sinistra. Salamon centrale davanti alla difesa, Renan mezzo sinistro e Bjarnasson mezzo destro, Wszolek largo a destra, Sansone a sinistra ed Okaka “Weah” centrale.
Si pensava, alla vigilia, che il Catania potesse giocare con un 4-3-3, invece si presenta con un 4-2-3-1 molto offensivo.
In porta Frison, Peruzzi terzino destro, centrali Gyomber e Spolli e terzino sinistro Monzon. Davanti alla difesa Lodi ed Izco, Leto largo a destra, Barrientos dietro a Bergessio e Plasil a sinistra.
La partita la fa Catania: buon possesso palla e pressing offensivo, attacca portando anche i terzini in fase di attacco, cercando superiorità numerica sulle fasce: gli esterni alti partono larghi per giocare sul taglio centrale dietro Bergessio, Lodi si propone spesso centrale, dietro le 2 punte.
Gioco lineare molto semplice e neanche troppo veloce e rapido.
Noi controlliamo, in maniera blanda. A tratti sembra che giochiamo un’ amichevole di fine stagione, in fase di non possesso facciamo un 4-1-4-1: Salamon più di rottura va spesso ad attaccare Lodi. I terzini bloccati danno poca spinta, pressing quasi nullo offensivo ed assente il proverbiale possesso palla.
Patiamo la spinta dei terzini, sopratutto quella di Peruzzi, gli esterni alti hanno difficoltà a dare il raddoppio in fase difensiva, Sansone in primis, e soffriamo il movimento di Leto. Ma Fiorillo capitano para tutto, al 15′ Costa sbaglia la risalita difensiva per il fuorigioco, lasciando Leto in posizione regolare che sbaglia a tu per tu con il nostro numero 1.
Anche la fortuna aiuta Vincenzo, con una parata in contro tempo di piede su Bergessio al 21′, su calcio piazzato.
E’ un monologo del Catania. Noi siamo troppo lenti e poco determinati, oltre che rimaneggiati.
Effettuiamo il primo tiro in porta con Bjarnasson su sponda di testa di Sansone al 43′.
Al 44′ benvenuti al festival dell’errore per il primo goal del Catania.
Barrientos si sovrappone a sinistra riesce a crossare su Leto, che con un taglio centrale prova ad andare a colpire di testa ma sbaglia. La palla rimane centrale in aria, Renan e Salamon vengono sovrastati da Bergessio, non abbiamo neanche saltato. Peruzzi che ha seguito il taglio dall’esterno verso il centro tiene la palla viva, nonostante la pressione di Regini, alzandola verso Leto che non marcato da Mustafi e Costa, lenti a far risalire la linea, effettua una bellissima rovesciata in stile Bergeggi sul bagno asciuga con gli amici. E segna, totalmente solo e non marcato dal dischetto del rigore.
1 a 0 meritato e finisce il primo tempo.
dall’analisi dei dati del match il Catania ci batte con il possesso palla e come occasioni. Noi chiudiamo con un 10 minuti di possesso palla ed un tiro in porta.
Nel secondo tempo partiamo in apparenza più determinati.
Cambiamo modulo: 4-2-3-1 con Renan e Salamon centrali, Sansone dietro Okaka, Wszolek a destra e Bjarnasson a sinistra, a specchio come il Catania.
Al 48′ Okaka sbaglia il tiro o l’appoggio in contropiede, ed al 51′ Sansone con un tiro chirurgico colpisce il palo.
Sansone tra Lodi ed Izco crea scompiglio su quei pochi palloni che riescono ad arrivargli.
Al 12′ il Catania cambia Leto con Castro: un piccolo cambio tattico, Castro va a sinistra e Plasil a destra.
Ma al 60′ succede l’incredibile: cervo Okaka esce di foresta e si trasforma in Weah: parte da centrocampo in contropiede supera 2 avversari e segna uno splendido goal e sono 4 in 12 partite.
A questo punto ti aspetti una reazione motivata d’orgoglio per vincere la partita, invece mentalmente siamo assenti e continuiamo a rimanere deconcentrati.
Arrivano 4 occasioni in 3 minuti per il Catania e tutte per errore di posizione della linea difensiva e del mancato pressing dei centrocampisti sui portatori palla avversari.
La prima un minuto dopo il nostro goal: errore tra Regini e Costa, cross in mezzo di Castro ma Plasil non riesce a battere Fiorillo.
Un minuto dopo arriva il goal del Catania: sbagliamo la risalita per mettere in fuorigioco gli attaccanti del Catania. Costa è troppo alto e Bergessio tenuto in gioco da Mustafi scatta sul lancio da dietro e riesce ad arrivare a tirare e segnare a tu per tu con Fiorillo: 2 a 1.
Noi sostituiamo Salamon con Kristicic ed il Catania cambia Peruzzi con Legrottaglie, con Gyomber che si piazza a destra e Legrottaglie centrale di difesa.
Al 75′ Maxi Lopez sostituisce Bjarnason per l’attacco “pesante”, ma non cambia nulla. Il Catania continua a controllare la partita fino alla fine, chiudendosi e giocando in ripartenza.
Conclude la sua splendida partita Fiorillo tirando su il muro dentro la porta e parando tutto.
Dovevano essere 9 finali, ma quella di Catania è stato tutto tranne che una finale.
Il mister sta perdendo la sua super media punti, e noi stiamo sommando brutte figure, Bergamo Roma e questa partita.
Poca determinazione deconcentrati e paurosi, oltre che tecnicamente limitati.
Le partite perse in precedenza avevano messo in luce comunque un gioco propositivo, mentre a Catania per lunghi tratti la partita l’hanno fatta i siciliani, mentalmente più determinati e con l’obiettivo ancora in gioco…e quindi?
Dovremmo perdere anche le ultime 4 perché abbiamo già raggiunto l’obiettivo?
Oggi ho visto il classico malcostume: quello per cui chi non si gioca niente a fine partita regala,anche a sua insaputa, i 3 punti agli avversari.
Ben venga il turnover ma credo che alcuni elementi, fin qui quasi mai presi in considerazione, debbano essere inseriti gradualmente a fianco di chi ha giocato più partite.
Molto bene Fiorillo: è vero che giocava una partita senza pressioni, ma credo che non abbia NIENTE da invidiare a Da Costa e quindi spazio a lui, sampdoriano vero.
Conferme positive anche per Okaka. Costa sulla fascia ha continuato a mostrare dei limiti che lo scorso anno da centrale non metteva in luce.
Salamon dimostra dei limiti fisici importanti, dopo quasi un anno fermo. Fornasier conferma di non essere un esterno basso, Wszolek sempre in difficoltà dimostra probabilmente che la serie A per lui è troppo impegnativa.
Mi continuo ad augurare che la società riesca a decidere il futuro già da ORA.
Chiediamo la riconferma dell’allenatore, unico in grado di far rendere giocatori e la rosa a disposizione. E che lo dicano prima della fine, perché questa confusione ed apatia incide sulla mente di giovani giocatori, che stanno crescendo di personalità ma che, non dimentichiamolo, negli ultimi 2 anni hanno mostrato grosse lacune di tenuta mentale.
Non buttate via l’ottimo lavoro fatto fino adesso.